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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / (5.) E venne il giorno delle medaglie

Sabato 20 Agosto 2022

 

abdelwahed-22 


Ne escono tre sulla ruota di Monaco, ma continuano a latitare gli ori, fermi ai due dei soliti campioni olimpici. Ma in queste condizioni si allontana il sorpasso a Spalato ’90, obiettivo primario della numerosa spedizione italiana.

Daniele Perboni

Nelle siepi sognavamo una tripletta con i gemelli Ala e Osama Zoghlami e Ahmed Abdelwahed. È arrivata una doppietta, argento e bronzo, ad opera di Ahmed (8’22”35) e Osama (8’23”44), beffati dal finlandese Topi Raitanen (8’21”80) che, almeno alla vigilia, non pareva così “cattivo”. Ma il 26.enne, non molto conosciuto a livello internazionale con al suo attivo un terzo posto ai Giochi Universitari del 2017 e tre titoli nazionali nelle siepi (2017, 2018, 2019), non ha mollato il colpo.

Preso il comando delle operazioni, all’inizio dell’ultimo giro, ha portato a termine il compitino agevolmente offertogli dai due azzurri, vistosamente nel finale nonostante ritmi non eccelsi. «Bravi entrambi, han fatto quello che potevano», sostiene Francesco Panetta uno che di siepi se ne intende.

«Siamo felici, è la ciliegina sulla torta di una stagione lunga - le parole di Abdelwahed - Il clima era fantastico, con tanti amici che mi sono venuti a vedere». «È una medaglia pesante e sono felicissimo - il commento di Osama Zoghlami - sono orgoglioso, dopo tutti i sacrifici che ho fatto e di tutte le difficoltà che ho attraversato in questo anno, a partire da un inverno burrascoso.».


PIPPO – Terza medaglia di giornata da Filippo Tortu, emigrato definitivamente sui 200 metri, dopo aver tergiversato sin troppo a lungo sulla distanza più corta. Con l’esplosione di Jacobs il processo si è notevolmente accelerato e, alla fine, ha pagato con il bronzo. «Da questa gara avrei voluto qualcosa in più, ma devo essere soddisfatto perché è pur sempre una medaglia europea, anche se in questo momento non mi riesce esser soddisfatto sino in fondo. Credo di non aver fatto grossi errori, di aver dato tutto quello che potevo e alla fine gli altri sono stati più bravi. Da domani penserò a cosa migliorare per la prossima volta».

La notizia, fresca come una sogliola appena pescata, arriva sul cellulare. Non siamo allo stadio. Abbiamo già dato grazie. La staffetta 4x100, orfana di Marcell Jacobs – infortunato (?), indisponibile (?), convertito al buddismo (?) – è quinta nella seconda batteria (39”02), vinta dalla Germania a suon di record nazionale (37”97). L’approdo alla finale è possibile grazie al secondo tempo di ripescaggio. Poche ore ed ecco che la Turchia, ritenutasi danneggiata dalla Finlandia, presenta reclamo. Accettato. Contro reclamo dell’Italia. Bocciato. La Turchia così ha una nuova possibilità. Correrà da sola. Finisce in 38”98: quattro centesimi meglio. Loro in finale, azzurri a casa. 

STAFFETTA – Tutti a chiedersi come è stato possibile? Si cercano giustificazioni che arrivano a sera inoltrata con un comunicato federale: “Come è noto, Marcell Jacobs, nella finale che ci ha regalato l’oro sui 100 metri, ha avvertito un sovraccarico funzionale al polpaccio sinistro. Ritenendo la sua partecipazione alle batterie della staffetta 4x100 fondamentale ai fini della qualificazione per la finale, è stato chiesto a Marcell e al suo staff di rendersi comunque disponibili, nonostante le loro perplessità in ragione del rischio a cui l’atleta sarebbe andato incontro e nonostante avessero pertanto previsto il suo impiego solo in finale. L’andamento delle fasi preliminari del riscaldamento ha evidenziato il riacutizzarsi del fastidio avvertito nei giorni precedenti, e ha imposto di escludere definitivamente l’utilizzo dell’atleta nel primo turno della staffetta. A seguito di un confronto avvenuto nel pomeriggio di oggi con la Direzione tecnica, su richiesta del presidente Stefano Mei, la Federazione esprime il proprio apprezzamento nei confronti di Marcell Jacobs e del suo staff, in particolare nei riguardi dell'allenatore Paolo Camossi, per aver dimostrato ancora una volta disponibilità, abnegazione, generosità e spirito di squadra per la maglia azzurra”. 

L’intero pomeriggio era passato nell’incertezza e a chiedersi come sia stato possibile farsi sbatter fuori dalla Turchia, che, con tutto il rispetto, non è proprio la Giamaica. Possiamo azzardare la nostra spiegazione? Bastava andare un cicinin più forte. Quel tempo (39”02) lo faceva la Pro Patria già negli anni Ottanta. Qualche decimo in più a dir la verità. Andando a scorrere la cronologia dei record si scopre che il primato italiano di società (38”85) risale al 2006, ad opera delle Fiamme Gialle con Dacastello, Anceschi, Donati, Fantoni. Sicuramente i tecnici avranno avuto motivi ben seri per non schierare una formazione differente. 

ALTRO – Finale entusiasmante quella del miglio metrico donne, domata da un allungo assassino a 450 metri dalla fine. Un missile targato Laura Muir ha creato scompiglio nel gruppo compatto. Solo l’irlandese Mageean ha saputo tenergli testa per finire poi asfissiata a poco più di un secondo: 4’01”08 a 4’02”56. Nona Gaia Sabbatini (4’06”04) e dodicesima Ludovica Cavalli (4’10”93).

In una serata con il termometro letteralmente crollato a temperature primaverili, da segnalare il buon settimo posto di Dalia Kaddari nei 200 (23”19/+0.4) e l’ottavo di Ayomide Folorunso nei 400 ostacoli (55”91).

Passano il turno Elena Vallortigara (1.87), la 4x100 donne, la staffetta del miglio maschile e un sorprendente Simone Barontini (1’48”51), in virtù di un passaggio lentissimo (55”74) che gli ha lasciato energie sufficienti per reggere lo sprint finale del francese Robert (stesso tempo, ma 5/1000 in più) e del polacco Dobek (1’48”63). Una finale non proprio scontata alla vigilia.

 

Foto di FIDAL COLOMBO/FIDAL

  

25. Campionati Europei
Monaco – 15/21 Ago 2022 / 5ª Giornata (19 Agosto)
(Podio e italiani tra i primi 8)

• Uomini
200 [19] -0,3
1. Zharnel Hughes (Gbr) 20”07
2. Nethaneel Mitchell-Blake (Gbr) 20”17
3. Filippo Tortu (Ita) 20”27

3000 Siepi [19]
1. Topi Raitanen (Fin) 8’21”80
2. Ahmed Abdelwahed (Ita) 8’22”35
3. Osama Zoghlami (Ita) 8’23”44

7. Ala Zoghlami 8’27”82
 
400H [19]
1. Karsten Warholm (Nor) 47”12 [CR]
2. Wilfried Happio (Fra) 48”56
3. Yasmani Copello (Tur) 48”78
 
Disco [19]
1. Mykolas Alekna (Ltu) 69.78 [CR]
2. Kristian Čeh (Slo) 68.28
3. Lawrence Okoye (Gbr) 67.14

• Donne
200 [19] 0,4
1. Mujinga Kambundji (Sui) 22”32
2. Dina Asher-Smith (Gbr) 22”43
3. Ida Karstoft (Den) 22”72

7. Dalia Kaddari 23”19

1500 [19]
1. Laura Muir (Gbr) 4’01”08
2. Ciara Mageean (Irl) 4’02”56
3. Sofia Ennaoui (Pol) 4’03”59

400H [19]
1. Femke Bol (Ned) 52”67 [CR]
2. Viktoriya Tkachuk (Ukr) 54”30
3. Anna Ryzhykova (Ukr) 54”86

7. Ayomide Folorunso 55”91
 
Triplo [19]
1. Maryna Bekh-Romanchuk (Ukr) 15.02/1,9
2. Kristiina Mäkelä (Fin) 14.64/-0,4
3. Hanna Minenko (Isr) 14.45/-3,2

 

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