- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Tutto va bene, madama la marchesa

PDFPrintE-mail

Venerdì 19 Agosto 2022


stano-conf


Una strana forma di giornalismo diventa quella che distingue le domande “corrette” da quelle “imbarazzanti”. Per di più a margine di una conferenza stampa che dovrebbe essere luogo deputato per capire e, soprattutto, approfondire. Con rispetto.

Daniele Perboni

Massimo Stano, vivace, brioso e acuto come il conterraneo Checco Zalone – «da cui intendo imparare molto, vedi mai che mi chiamasse qualche televisione? Ora non mi resta che conoscere Lino Banfi, di cui dovrei anche essere lontano parente» – in mattinata si presenterà sulla linea di partenza della 20 km di marcia, dopo quattro settimane dall’oro iridato sulla 35. Dato da tutti come favorito, l’oro di Tokyo cerca di smorzare gli animi, non fosse altro che per scaramanzia.

«Dopo i Mondiali, per mantenere alta la tensione, non ho mai staccato la spina. Una settimana a Roccaraso in Abruzzo per rigenerarmi un poco e i restanti giorni nella “mia” Ostia, al caldo e all’umidità. Qualche dolorino alle gambe e ai piedi li ho avvertiti, ma sta tutto nella norma. Non vedo l’ora di partire, non ce la faccio più ad aspettare. Per fortuna non avverto la tensione, cercherò di fare una gara intelligente per centrare il tris come fece Alberto Cova, che non conosco ma di cui so tutto. L’unica preoccupazione è capire se ad un mese dalla 35 sono riuscito a mantenere alta la condizione fisica. Devo convincermi che si tratta di una passeggiata, anche se non sarà così».

Solite domande in amicizia e allegria, consueto clima da colazione sull’erba. Nessuna tensione poi, … Qualcuno butta lì un interrogativo riguardante il caso spinoso di Alex Schwazer, attualmente squalificato dalla federazione internazionale. “Lei afferma che la marcia ha sempre avuto ed ha poca visibilità: ultimamente però un marciatore, già campione olimpico, è stato invitato a rappresentare l’atletica in un importante Festival dello Sport che si terrà in autunno.”

Dallo sguardo si comprende che il marciatore non ha nessuna idea di cosa e di chi si parli. Per inquadrare l’argomento, si butta lì il nome dell’altoatesino. Stano non cade nella trappola delle polemiche. «Domanda ostica, ma non sta a me giudicare. Indubbiamente è stato un grande campione, e sulle vicende successive non posso entrare nei particolari». 

La polemica (se così si può definire) scoppia alla fine, quando un rappresentante del giornale organizzatore dell’evento, si avvicina piuttosto alterato al “colpevole” collega, accusandolo, neppure troppo velatamente, di voler fare polemiche inutili e che la domanda posta «è una str….ta». Aggiungendo che non è vero che Schwazer sarà il solo a rappresentare l’atletica: «Ci saranno ben otto atleti», e fra loro anche Massimo Stano.

Eppure prima dei Mondiali di Eugene era comparsa una locandina in cui fra i nomi degli ospiti figuravano Berruti, Jacobs, Simeoni e Schwazer. Dopo Eugene, con l’oro andato a Stano –, unico delle cinque medaglie olimpiche ad essersi riconfermato –, non è cambiato nulla: stessi nomi. Per sicurezza si va a controllare il sito della manifestazione: identica situazione. Dunque? Stano è stato aggiunto senza aver aggiornato il sito? Possibile? E, soprattutto, è stato invitato lasciandolo all’oscuro della presenza di quell’altro campione olimpico? Nel caso, più che disattenzione sarebbe una mancanza di rispetto.

Morale della favola? Se provi ad uscire dal seminato e fare domande ritenute “scomode” dall’ambiente, o in qualche maniera divergente, diventi il solito “rompiballe”, tanto per usare un eufemismo. Ma, alla fine, non sarebbe questo lo scopo di una conferenza stampa?

Foto di FIDAL GRANA/FIDAL

 

 

 

Cerca