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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

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I sentieri di Cimbricus / Previsioni? No, poco piu' che un gioco

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Mercoledì 10 Agosto 2022

 

munich

A pochi giorni dall’avvio degli Europei all'Olympiastadion, qualche breve considerazione sulla pattuglia di punta dello squadrone azzurro, senza la pretesa di voler indicare il più o il meno. Solo qualche spunto per capire meglio.

Giorgio Cimbrico


“Superare Spalato” è lo slogan di Stefano Mei che a quella spedizione partecipò da campione uscente dei 10.000, fornendo il suo contributo, terzo, la sera del primo dei due successi di Salvatore Antibo. In tutto, 5-2-5, un raccolto che venne dalla pista e dalla strada, in uno scenario molto diverso da quello odierno. Spalato, su cui già soffiavano i venti di una guerra che sarebbe diventata senza quartiere, coincise con l’ultima apparizione della DDR – il Muro era caduto meno di un anno prima – e la penultima dell’Unione Sovietica, prima a terza nel medagliere. In mezzo, la Gran Bretagna e al quarto posto l’Italia.


Le possibilità di rendere reale l’augurio presidenziale, esistono. Non resta che enumerarle, in ordine alfabetico e con il supporto di asterischi che vogliono dare la misura della chance. Quattro è il massimo. Prendetelo per quello che vuol essere, poco più che un gioco (altrimenti ai piani alti potrebbero offendersi). 

****Abelwahed Ahmed – E’ il capofila europeo e ha interpretato i Mondiali come un buon allenamento: conquistata la finale, l’ha vissuta dietro, in tranquillità, pensando a un futuro più accessibile, quello che lo attende tra poco. 

***Aouani Iliass – I progressi nella maratona di Milano e l’assenza del secondo e del terzo della maratona olimpica di Sapporo fanno dell’ingegnere, allievo di Massimo Magnani, un candidato forte. 

**Bellò Elena – Netto saltò di qualità e lucide doti nell’interpretazione della distanza più insidiosa. Alle spalle di Keely Hodgkinson (seconda all’Olimpiade, seconda ai Mondiali, seconda ai Giochi del Commonwealth), possono succedere cose interessanti.  

*Bruni Roberta – Seconda tra le iscritte, dovrà scrollarsi di dosso le incertezze che la perseguitano nelle occasioni importanti. 

****Crippa Yeman – Jakob Ingebrigtsen vuole bissare l’accoppiata 1500/5000 che conquistò da minorenne a Berlino e così sono i 10.000 il terreno di caccia del pluriprimatista italiano. L’insidia può venire solo dal francese Gressier. 

***Dallavalle Andrea – In una situazione di stasi mondiale, e ancor più europea, l’occasione giusta per uno dei giovani tecnicamente più interessanti. 

****Fantini Sara – Cresciuta sino a sfiorare i 76 metri, quarta (e prima delle europee) a Eugene, sta mostrando sempre più accentuata tempra agonistica. L’assenza di Anita Włodarczyk può fare il resto. 

**Folorunso Ayomide – Ultimato il lungo assalto al record italiano, può andare a ricoprire un ruolo importante in una finale che Femke Bol vincerà a mani basse. 

***Ihmeje Emmanuel – Se, come a Eugene, marcherà stretto Dallavalle, un podio per due, dietro a Pedro Paolo Pichardo, il cubano-portoghese che ama risolvere alla svelta.

****Jacobs Marcell – Può bastare un MJ all’ottanta per cento, lontano cinquanta giorni dall’ultima gara, per domare una concorrenza che non appare ricoperta di aculei? 

**Ponzio Nick – Un’annata densa, senza soste, e una finale mondiale mancata di poco. Un ritorno sopra i 21 metri gli assicura un posto che vale. 

***Staffetta 4x100 – Ottimistica previsione da affiancare a un punto interrogativo. Chi dei campioni olimpici scenderà in pista? 

****Stano Massimo – Torna alla 20km per un podio che a Berlino smarrì per un soffio e per mettersi in testa la triplice corona. Marciare da favorito non lo turba, aumenta, anzi, la sua capacità di controllo tattico della gara. 

***Sabbatini Gaia – Stesso concetto espresso per Bellò: dietro a Laura Muir, spazio per tante, anche per l’abruzzese, a patto si autodisciplini evitando collisioni.  

****Tamberi Gian Marco – Un secondo titolo a sei anni da quello di Amsterdam, nel 2016 dell’ascesa e del dramma. L’avversaria più temibile è una certa instabilità tecnica. 

**Tecuceanu Cătălin – Per il Borzakovsky padovano lo spunto al momento giusto per regalare una sorpresa che può stordire. 

****Tortu Filippo – L’ingresso nella dimensione dei 200 è stato scandito da tappe di crescita, sino alla finale mondiale smarrita per un nulla. L’improvvisa comparsa in scena di Blessing Afrifah, l’israeliano campione del mondo under 20 in 19”96, rende la sua rincorsa ancora più appassionante, l’occasione per violare i confini dei 20” sulla pista che cinquant’anni fa diede a un ventenne Pietro Mennea il primo podio di una lunga storia. 

***Trapletti Valentina – Senza cinesi e sudamericane, ha tutte le chances per seguire, alla giusta distanza, la polacca Zdzieblo.  

****Vallortigara Elena – Alla prima uscita dopo i Mondiali, un volo basso per lei e un volo altrettanto basso per Yaroslava Mahuchikh. Duello sul piano della parità. 

***Zoghlami Osama – Può tenere compagnia a Abdelwahed sul podio, rinverdendo vecchie euro-tradizioni “siepistiche” azzurre 

 

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