- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Lord Coe contro (i tanti) Lord Fener

PDFPrintE-mail

Lunedì 24 Luglio 2022

 

coe-22 


"Dice di provare solidarietà per le atlete e gli atleti che furono forzati a doparsi da strutture sportive che sottostavano a ordini governativi, e aggiunge di avvertirne meno per chi, vivendo in democrazie liberali, ha fatto quella scelta"

Giorgio Cimbrico

Dopo aver preso una ferma posizione sui transgender (“tra l’equità nelle competizioni e l’inclusione, io sarò sempre per l’equità”) e aver promesso, entro la fine dell’anno, una decisione sulla partecipazione delle atlete con differente sviluppo sessuale (Aminatou Seyni ha sfiorato il podio dei 200, finale non raggiuta da Beatrice Madilingi, qualcuno si è fatto delle domande sulle dominicane e la comparsata di Caster Semenya sui 5000 è passato piuttosto sotto silenzio).

Lord Sebastian Coe, presidente di WA, già IAAF, ha rivolto lo sguardo – e il suo inglese da buone scuole – al passato, alla sua era, a un mondo, dice lui, molto differente, capace di “produrre record che non possono essere considerati sicuri (in realtà l’aggettivo dovrebbe essere “puliti”) ma che legalmente non possiamo eliminare dal libro dei primati”. 

Disco e martello uomini (e l’eterno europeo dei 400, …),100, 200, 400, 800, alto, lungo, peso, disco donne “appartengono a una stagione, quella degli anni Ottanta, in cui gli esami antidoping erano sporadici. Conosco bene quel tempo, era il mio, quello che ho attraversato senza mai truffare. Sono record che esistono, che non possiamo eliminare senza l’evidenza di una positività al controllo antidoping”. Arduo rinvenirne qualcuno. 

Coe dice di provare solidarietà per le atlete e gli atleti che furono forzati a doparsi da strutture sportive che sottostavano a ordini governativi, e aggiunge di avvertirne meno per chi, vivendo in democrazie liberali, ha fatto quella scelta. 

“Le cose sono cambiate da quando ho assunto il compito di guidare l’atletica mondiale. L’istituzione dell’AIU, l’Athletics Integrity Unit, e la collaborazione con le agenzie nazionali stanno dando i loro frutti”. 

Fa anche un nome: “Oggi atlete come Shericka Jackson vengono testate regolarmente”. Citare la giamaicana che sui 200 ha avvicinato, sino a portarsi a 11 centesimi, il record di Florence Griffith non appare come casuale. 

“Spero che le super-scarpe e piste sempre più veloci possano portare alla caduta di record che, lo ripeto, non possono essere considerati sicuri”. Non solo record. Chi ha voglia e tempo può scorrere l’annuario e scoprire che – è solo un esempio – con 21.05 la russa Svetlana Krivelyova’è attestata al 30° posto, mezzo metro abbondante più del lancio vincente di Chase Ealey. La consultazione può diventare appassionante passando ad alte specialità – non solo lanci –, prendendo nota del “cancelletto” che compare di frequente accanto al nome.

Il “cancelletto” sta per sospensione più o meno lunga o, raramente, a vita. I controlli saranno stati pure sporadici, ma nella rete qualcuno o qualcuna rimaneva. 

 

Cerca