- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Oregon 22 (11): Chiusura con doppio record

PDFPrintE-mail

Lunedì 25 Luglio 2022

 

amusan


La giornata di Stano è quella di chiusura con altre otto finali. Col botto di due primati mondiali: il 12”06 della nigeriana Amusan, l’atteso 6.21 di “Mondo” Duplantis. Le stesse cifre. Arriverci sul Danubio nell'estate dell’anno prossimo.

Daniele Perboni

È con un senso di liberazione che ci approcciamo all’ultima notte di veglia: anche questi lunghi e interminabili Campionati stanno “correndo” verso il traguardo. Dieci giornate per un programma che poteva esser tranquillamente condensato nelle classiche otto sessioni. Ma, si sa, il business ha le sue ferree leggi. Inamovibili, incuranti di ogni logica che non siano il guadagno a tutti i costi. E noi, come agnelli sacrificabili siamo lì, ad offrirci spontaneamente al gran sacerdote.

Il pomeriggio si apre con un record mondiale, il secondo di questi Campionati, centrato dalla nigeriana Tobi Amusan: 12”12/+0,9 nella prima semifinale che va a cancellare il 12”20/+0,3 della statunitense Kendra Harrison (Londra 2016), che, a sua volta, per un centesimo aveva depennato dalle liste All-time il 12”21/+0,2 della bulgara Donkova (28 agosto 1988).

Una sorpresa il crono della venticinquenne nigeriana? Sì, no? Per non incorrere in figure barbine limitiamoci alle statistiche: come migliori risultati precedenti poteva vantare il 12”40/+1,5 della batteria (record africano e miglior crono dei turni eliminatori dei Campionati sin qui disputati) e il 12”41/-0,4 di Parigi 2022.

Tutto questo, però, non le basta. Poco meno di due ore dopo eccola nuovamente ai blocchi. A sua destra la ex primatista. Avvio non certo al fulmicotone (0,130). Ma è al quinto ostacolo che apre il gas, spinge sull’acceleratore e senza una sbavatura (con la statunitense che sbaglia diversi passaggi sino ad abbattere l’ultima barriera con le mani) rotola facile vicina alla barriera dei 12 secondi (12”06): sarebbe nuovo record mondiale, ma il vento infingardo (+2,5) ci mette lo zampino. Titolo sicuro in valigia e nessuna menzione nelle liste ufficiali ma solo in quelle “ventose”. Poco male. 

«Volevo fare bene e questo ho fatto – le prime dichiarazioni della Amusan – anche se non mi aspettavo di fare il record proprio qui, a questi Campionati». Ora, abbandoniamo la poesia per essere un tantino veniali. Regolamento alla mano piacerebbe sapere se il “bonus” di centomila dollari per un mondiale verrà raddoppiato, …

Si chiude con un altro record. Lo regala Armand Duplantis: 6.21 al secondo assalto, dopo essere entrato in gara a 5.94, passato alla prima prova. A seguire 5.87 con un errore al primo salto, 5.94, 6.00 tutti alla prima. Pausa di quasi 4 minuti mentre si posiziona l’asticella a 6.21. Nulla la prima. Concentrazione, scambio di battute con il francese Lavillenie e il brasiliano Braz, campione olimpico a Rio, e via con il compitino. Il record è pulito, con l’asticella scavalcata con abbondanza. Le nuove tecniche di misurazione ci dicono che fra l’asticella e il corpo di Armand c’era una luce di 8,2 centimetri, ben evidenziata anche dalle immagini al rallentatore. Altro esborso straordinario per WA. Ora si capisce perché aveva rinunciato a tentare il record a Stoccolma: in DL non sono previsti bonus per i record.

Mondo Duplantis ha aggiunto un centimetro al suo record precedente ottenuto ai Mondiali indoor di Belgrado a marzo È la quinta volta che lo svedese migliora il record mondiale. La “prima” è datata febbraio 2020 a Torun, in Polonia, con 6.17. Con il 6.21 iridato Duplantis ha superato anche l’ucraino Sergey Bubka nei salti oltre i sei metri: 48 a 46. Argento, con 5.94, allo statunitense Chris Nilsen, identica misura del bronzo, andato al filippino Ernest John Obiena, che ha aggiunto un centimetro al suo record asiatico: prima medaglia assoluta filippina ai Mondiali per il solo rappresentante del suo paese.

Si chiude con uno sprazzo d’azzurro con le ragazze della 4x400, ultima gara del programma. Polinari (52”46), Folorunso (50”77), Virginia Troiani (52”37) e Mangione (50”85) finiscono settime (3’26”45) nella prova dominata dagli Stati Uniti (3’17”19) dove Sydney McLaughlin, ultima frazionista viene cronometrata in uno stratosferico 47”91. Frazione lanciata, d’accordo ma con quel crono la ventiduenne del New Jersey, tecnicamente seguita da Bob Kerley, ha aperto una nuova frontiera su questa distanza. Si prevedono rovesci temporaleschi nel breve futuro.

 

Cerca