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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Duribanchi / Son fuori di testa (e diversi da noi)

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Martedì 12 Luglio 2022

 

roghi-roma 

“La civiltà sta implodendo. A forza di pietismo. A forza di ‘confessioni’ che cancellano ogni peccato, a forza di violentare la natura, a forza di spendere più di quanto si abbia in cassa, a forza di sognare l’impossibile”.

Andrea Bosco

Sono fuori di testa: diversi da noi. A Roma quattro roghi dolosi in 24 giorni. Malavita organizzata? Rom? Protesta di cittadini esasperati? Frega un tubo, “chi”. Tanto in galera non ci finirà nessuno. La verità è che Roma è da commissariare. Perché Roma è uno “schifo” di città. Dove vige l'abitudine di farsi “licazzipropri”. Concetto esportato in tutta Italia. Roma e le buche, Roma e gli incendi, Roma e i cinghiali, Roma e la monnezza. Da decenni i netturbini (pardon, operatori ecologici, è più figo) a Roma latitano. Ne hanno scoperto oltre 400 ammalati immaginari. Nessuno è in grado di cambiare questa città da sempre, notoriamente “baldracca”.

Lutero dopo averla visitata, aver visto l'immondo commercio di indulgenze e reliquie, il potere spropositato del Papa, la corruzione, insomma il fango di una città indecente, se ne tornò in Germania ed elaborò 95 tesi, le inchiodò sulla porta della chiesa del castello di Wiittensberg e fu subito “luteranesimo”.

Roma: l'unica sarebbe revocarle la dignità di Capitale. Nessuno con le attuali leggi è in grado di far diventare Roma una città civile. Ci sono altre città in Italia che fanno vomitare. Amministrate in modo indecente. Ma Roma è la Capitale, dovrebbe essere il biglietto da visita del paese. Invece è il centro dell'inciviltà del paese. Con incrostazioni così spesse da non poter essere rimosse. Il virus si espande dal Parlamento: è là, è sui quei banchi (quando ci sono, perché spesso deputati e senatori tutto fanno tranne che partecipare al voto) che nasce la “malattia”. Roma è la grande malata del paese. E non ci sono medicine che possano salvarla.

Servono “leggi speciali”? Per cosa? Per continuare a sprecare, a lucrare, a truffare? Roma è questa: da secoli è questa. E non cambierà. Mi fanno ridere quelli che rammentano gli Argan come esempi di sindaci virtuosi. Certo, Gualtieri non è la Raggi. E neppure è paragonabile a certi sindaci di destra inclini ai “fasci”. Ma non è una questione di sindaci. La questione è di burocrazia. La questione è di partecipate. La questione è quella di una pubblica amministrazione che reputa siano i cittadini alle dipendenze dei burocrati e non il contrario. Termovalorizzatore? I 5 Stelle non vogliono. E' la loro battaglia identitaria. Ne hanno una per capello, di “battaglie” i grillini. E difatti, alla canna del gas nei consensi, stanno sabotando il governo. Alla camera sui vari provvedimenti (uno è quello relativo al termovalorizzatore di Roma) non hanno votato. Stanno con una chiappa dentro al governo e con l'altra sulla poltrona di Landini, il Che della CGIL che minaccia scioperi a raffica per settembre contro il governo del tecnocrate Mario Draghi.

Il governo può stare in piedi anche senza i voti dei grillini. Ma la grammatica parlamentare vorrebbe (dopo l'uscita penosa del Tintura e dei suoi adepti) si dimettesse. Un governo con i grillini non è più concepibile. Del resto il “vulnus” sta tutto in quella parola, “interlocuzione”, che l'avvocato del popolo con il fegato a pezzi dopo essere stato sloggiato da Palazzo Chigi, adora profferire in continuazione. Interlocuzione significa “intervento del giudice in corso di causa con provvedimenti a carattere non decisorio”. Il mantra di Giuseppi. Da presidente del consiglio ha ammorbato il paese con i provvedimenti “non decisori”. Prima lingua in bocca con i leghisti, poi con il Pd.

Ve li raccomando anche questi. I primi minacciano a loro volta di non votare su cannabis e migranti facili. I secondi vagheggiano un “campo largo” che non esiste. I 5 Stelle sono morti. E non sarà Landini a resuscitarli. Ma nel frattempo il paese non può risultare ostaggio, né di Conte, né di Letta, né di Salvini, né di Berlusconi. Sì anche del Cav: chi l'ha detto che il “centro” è solo Forza Italia, cioè “lui”? Ce ne fu un altro che pretendeva di essere “lo stato”. Si chiamava Luigi e instaurò in Francia l'assolutismo dopo la morte di Mazarino: l'Andreotti di quei tempi. Era il numero XIV della sua dinastia. Una famiglia come spiegò Prevert in una celebre poesia che aveva qualche difficoltà con “l'aritmetica”.

Parliamoci chiaro: se Sparta piange, Atene non ride. A Milano l'avversione contro il sindaco Sala è arrivata al   picco. Ben gli sta ai radical chic che l'hanno votato. Non è che il candidato della destra brillasse quanto a politica. Una brava persona, un bravo medico pediatra. Ma per fare il sindaco ci vuole altro. Ora: metropolitana, linea rossa, lunedì pomeriggio: due terzi dei viaggiatori senza mascherina. Neppure puoi protestare: sono tutti imbecilli. Non sanno che il virus sta galoppando. Non lo sanno e non vogliono sapere. I cazzoni del governo hanno dato un mese fa il via libera. E quindi tutti ad alitare il virus sul prossimo.

A Cadorna, incrocio tre agenti della security ATM. Pistola (pi-sto-la), pila, attrezzatura varia. Ma non possono fare una multa. Il sindaco non vuole. Spetterebbe alla Polizia. Condizionale. Ci vado, dai poliziotti. E mi qualifico. Non credono sia un giornalista. Esibisco il tesserino. Allora mi ascoltano. Come mai non siete sui convogli a multare? Risposta: siamo in sei. Come in sei? In realtà siamo in trenta ma al momento ventiquattro non ci sono. E dove sono? In malattia, in ferie, in permesso, adibiti ad altra attività. E comunque, signore, l'altra sera al concerto di San Siro dei GR tutti (TUTTI) erano senza mascherina.

Intervenire è inutile. Ci sentiamo frustrati. Metto insieme le opinioni di Polizia e Security. La colpa è del Prefetto. Che mi spiega uno dei miei interlocutori “è peggio della Lamorgese, ex prefetto di Milano”. Realtà romanzesca: uno peggiore della Lamorgese. Non serve essere un fan di Salvini per capirlo: il problema sta nel manico. La legge in Italia non viene rispettata. Nessuno lo fa. E i giudici di questo paese sono “comprensivi”: specie con i delinquenti, specie con gli evasori, specie con i teppisti. Insomma con tutti tranne che con i cittadini che le regole rispettano. Poi arrivano le lettere di protesta ai giornali. E cosa rispondono i giornalisti? Che bisogna essere comprensivi. Con chi della legge se ne sbatte. E con chi la legge non riesce a farla applicare perché il sistema invece di aiutarli ad imporla, li penalizza. E' sempre così: gli “eroi” infermieri aspettano ancora di avere quanto loro dovuto. Ma i navigator che navigano senza trovare un lavoro che sia uno a chi lo cerca (o dovrebbe cercarlo) quelli, bacino di voti assicurato, quelli sono stati “prorogati”.

A volte viene il dubbio che SuperMario sia un paraculo da Prima Repubblica. Lenisce e sopisce anche lui. Del resto SuperMario ha studiato dai Gesuiti. Ma qui si aprirebbe uno scenario troppo lungo per essere affrontato. SuperMario si appoggia ai “principi” della Compagnia di Gesù. Tintura a quella parte “francescana” che parla al “pueblo”. Ma questo non dovrebbe impedire a Giuseppi Pochette di rendere conto per quella vicenda opaca, oscura, piena di zeppe, della venuta dei russi in Italia in piena pandemia. Senza un vaccino, con pochi medici e molte spie. Operazione messa in piedi in 24 ore: “Caro Giuseppe, serve aiuto? Caro Vladimir, sei il benvenuto: ti aspetto. Nessun problema: sono già partito”.

Le risposte fornite da Conte all'inviato di Report avrebbero fatto scandalo all'esame per diventare giornalista professionista. Per la banalità e l'assurdità delle risposte mai “confutate”. Se fai una inchiesta Conte lo inchiodi su una vicenda del genere. Ma non so perché mi scandalizzo: il Copasir sta ancora “ponzando”. Eppure Conte da presidente del Consiglio ha avuto accesso ai segreti più delicati del Paese. Qualcuno, quei segreti, ha potuto visionarli? Gli italiani hanno diritto di sapere o non ce l'hanno? Forse agli italiani non importa. Dategli Jovanotti e Vasco. Dategli la spiaggia senza mascherine. E non faranno una piega. Italiani brava gente. Ma chi cavolo lo avrà inventato questo proverbio? Chi? Porca la pupattola.  

Sono fuori di testa. Sì, lo sono. A cominciare dai Maneskin, titolari del concetto. Fuori di testa e certamente “diversi da noi”. Lasciamo stare il “loro”. In 70.000 al Circo Massimo senza (compresa Angel Jolie con la figlia) mascherina. Come i 100.000 per Vasco, i 70.000 per i Rolling Stone, i parimenti 70.000 per Jovanotti in spiaggia. Fuori di testa. Il Covid ha ripreso a circolare furiosamente, il ministero della sanità sta per varare la “quarta dose” per gli over 60 ma se ascolti i TG-Sfiga che dominano le reti televisive nazionali, è tutto un inno “alla libertà”. Niente mascherine, “vogliamo vivere”. E l'immancabile “ce lo siamo meritato”. Pardon? Che significa? Volete un premio? Mentalità italica.

Se mi tocchi il particulare voglio essere risarcito. Guicciardini: uno di loro. Ho studiato “a distanza” causa pandemia? Mi devi far fare esami di maturità più semplici. E fa niente se sono una capra di ignoranza: mi devi promuovere egualmente. Lo hanno sollecitato anche molti professori. Gli esami di riparazione sono dannosi e inutili. E quindi via libera alle capre. Quelle che ti spiegano che “Bruxelles è in Lussemburgo”, che la “siepe” di Leopardi era un “cespuglio”, e che la “Capra” (a proposito) l'aveva scritta Italo Svevo e non Umberto Saba. Quindi va bene: Mussolini prima di essere fascista era stato comunista (e quasi ci hanno preso visto che Mussolini era socialista, di un partito che ancora nel 1922 non si era a Livorno scisso dai trinariciuti) e D'Annunzio era un “estetista”. E probabilmente tra le sue tante eccentricità aveva anche aperto un salone di bellezza. Il problema è che poi le “capre” te le ritrovi in Parlamento a fare le condoglianze ai “libici” per gli accadimenti luttuosi di Beirut, a ritenere che i “neutrini” viaggino attraverso un noto tunnel. E temerariamente a rivendicare di poter risolvere il problema della grandi navi a Venezia “in 15 giorni”.

Visto che tra “capre” ci si intende, visto che le “capre” taroccano tesi di laurea copiandole da altre, accade che sempre le “capre” possano diventare ministri (e insegnanti) pur essendo arrivati alle terga di altri oltre 1500 concorrenti. Le “capre” votano ed eleggono altre “capre”. Tra capre ci si riconosce: dal puzzo.

Sono fuori di testa e certamente “diversi da noi”. Perché a noi non verrebbe mai in mente di bruciare nottetempo una bancarella storica in Piazzale Flaminio a Roma, così per noia, per vandalismo, soprattutto per ignoranza. E il vero problema è che l'afflitto storico libraio, intervistato dopo il disastro ha detto “probabilmente si è trattato di una ragazzata”. Fangala ai ragazzi: bruciare i libri è un crimine. Li voglio ai ferri, quando verranno individuati (se mai verranno individuati) questi bastardi che bruciano il sapere. Quel sapere che non hanno e che certamente si sono rifiutati di apprendere. Il mondo sta implodendo. La civiltà sta implodendo. A forza di pietismo. A forza di “confessioni” che cancellano ogni peccato, la società permissiva, ignava fin dalla cura dei bambini nel segno dei dottor Spock del cavolo che hanno appestato le abitudini delle famiglie, a forza di violentare la natura, a forza di spendere più di quanto si abbia in cassa, a forza di sognare l'impossibile, persino macchine che sostituiscano in tutto e per tutto l'uomo, l'apocalisse si sta avvicinando. Si uccide per una sigaretta rifiutata, così come per una idea contorta nei confronti di un politico. Non puoi più andare ad una festa se sei una ragazzina: i tuoi aguzzini saranno proprio i tuoi amici. Non puoi andare a farti visitare perché il medico ti narcotizza e ti stupra. Non puoi fidarti di nessuno: i truffatori sono dietro l'angolo e poco gli importa se sei un anziano che ha avuto la debolezza di fidarsi. Ti depredano. E' una umanità “marcia” che ha oltrepassato il senso del limite. Al punto tale da preferire un dittatore macellaio e perverso alle democrazie dove ancora una parvenza di legalità viene assicurata.

Sono fuori di testa e “diversi da noi”. Noi per aiutare chi è in difficoltà economica in una povertà sempre più diffusa, avremmo elargito buoni pasto ed esenzioni fiscali: non contante distribuito a pioggia. Noi il Superbonus non lo avremmo mai messo a disposizione degli italiani. Perché si è rivelato una truffa. Un “buco” da 6 miliardi di euro, nel segno tutte (nessuna esclusa) le illegalità. C'è perfino il caso del detenuto che ha certificato di aver svolto lavori edilizi per 30 miliardi mentre era in carcere. Qualcuno chiederà mai conto a quelli che avevano sconfitto “la povertà” dello scempio perpetrato ai danni del Paese? Quell'idea folle che lo Stato fosse una sorta di bancomat al quale attingere indiscriminatamente? Per carità il debito pubblico italiano non è il frutto della patetica “interlocuzione” dell'avvocato del popolo. E' dagli anni Sessanta, dal celebre (o famigerato) centro-sinistra che l'assalto alla diligenza continua. Ma l'accelerazione prodotta da Giuseppi è stata violenta. E come tutte le accelerazioni incontrollate, il risultato è stata una vettura finita contro un muro.

E' fuori di testa. E diverso da noi, Putin. Che continua una guerra disperata contro un paese ormai disperato. Che prima o poi ricorrerà all'arma del terrorismo. Accade quando non hai più munizioni per combattere e il nemico sta radendo al suolo la tua terra, sta deportando la tua gente, sta rubando ogni tua cosa. Bisogna essere fuori di testa per tenere da settimane in galera Britney Griner la cestista americana arrestata all'aeroporto di Mosca per possesso di olio di cannabis? No: bisogna essere dei ricattatori quale Vladimir Putin è. Griner non sapeva che la legge russa prevedesse per il reato di possesso di cannabis pene fino a 10 anni di carcere. Non sapere non è una scusante. Ma certamente quanto sta subendo l'atleta statunitense va oltre l'immaginazione. Griner si è dichiarata davanti ad un giudice russo “colpevole”: il solo modo per ottenere una riduzione di pena o magari uno scambio con qualche “spione” russo detenuto negli Stati Uniti. Ha scritto a Biden, al suo presidente, Britney Griner, lamentando di avere paura per la sua vita, di sentire la mancanza di sua moglie e della sua famiglia. Britney è afroamericana, è omosessuale, è donna. E benché nel mondo dove non sono “fuori di testa, né diversi da noi”, sia una star del basket il sospetto che se al suo posto ci fossero stati Le Bron James o Curry, la cosa si sarebbe già risolta, si sta facendo strada. Britney si è dichiarata “colpevole” perché da quelle parti vige la legge dell'abiura come ben sanno quanti hanno studiato le “purghe” staliniane.

In fondo capita così anche in Occidente tra cattolici: ti confessi e ottieni la redenzione. A proposito: a beneficio del professor Cacciari (e di Henry Kissinger): la Russia non è Europa. La Russia per il 75% è Asia. Diversa da “noi”. Putin ci sta tagliando il gas: le stime sono che passeremo un inverno complicato e freddo. E ben ci sta. Solo degli ebeti potevano consegnarsi mani e piedi dal punto di vista energetico ad un ex KGB. Ma gli europei sono effettivamente degli idioti: pronti a vendere la madre pur di fare business. La Cina è lì, con i suoi prodotti tarocchi, con la sua “via della seta”, con la sua globalizzazione a senso unico (vantaggi solo a Pechino) a dimostrarlo. L'avidità è una brutta bestia. Paesi europei: ripassare la Bibbia. “Guai a voi che aggiungete casa a casa e unite campo a campo / sino a non lasciare più posto agli altri” (Isaia: 5, 8). Va a finire sempre così. Che i più preparati nei testi sacri siano sempre i miscredenti. Che i testi sacri, a differenza dei credenti, li leggono.

Sono fuori di testa. Non sono diversi da noi: solo fuori di melone. Alla Ferrari lo sono. Gli è andata bene in Austria perché la macchina è competitiva e Leclerc un fuoriclasse che ha superato per tre volte tre Verstappen persino dove non sarebbe passato un filo d'erba. Ma “prima”, il giorno prima, era andata in scena la solita oscena rivalità: Sainz e Leclerc che si sfiorano per la posizione arrischiando di compromettere la gara. Poi la domenica, sul più bello la monoposto dello spagnolo si incendia e Leclerc ha dovuto guardarsi in pista solo da Verstappen. Quindi: se Binotto non è in grado di far capire a Sainz che lui è “la seconda guida”, si dimetta. E lasci il ruolo a chi è in grado di alzare la voce e di farsi ascoltare. Ferrari e Leclerc sono in grado di vincere il titolo piloti e costruttori. Se il monegasco non dovrà guardarsi in pista dagli agguati del suo compagno di squadra. Che deve capirlo: il suo ruolo è quello dello sherpa. Deve aiutare Leclerc, deve combattere con Verstappen, Perez e Hamilton. A meno che ad inizio stagione, Binotto non abbia fatto il pesce in barile. A meno che Binotto non abbia fatto il Giancarlo Abete. Abbia cioè deciso “di non decidere”. Siamo in Italia: in fondo non è improbabile si andata così. In Italia, Leopold von Sacher-Masoch è sempre stato assai popolare.

Sono fuori di testa. E maledettamente diversi da noi. Nel senso dei dirigenti RAI che hanno cancellato il basket dai palinsesti evitando persino di partecipare alle gare per l'assegnazione. Non tutte le colpe sono della RAI: Federazione e Lega ci hanno messo del loro. Pane e companatico. Ma vedere escluso il basket dalla televisione pubblica fa un certo effetto. Un segno del declino di questo sport. Già : Petrucci. Chi è mai costui ?

 

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