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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
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I sentieri di Cimbricus / La terra ha tremato ad Hayward Field

Lunedì 27 Giugno 2022

 

lyles 


Uno dei capolavori di Handel, musica per i reali fuochi d’artificio, colonna sonora dell’ultima giornata dei campionati USA. Risultati da favola nella velocità, e non solo, in attesa della prima mondiale negli States (con 16 titoli prenotati).

Giorgio Cimbrico 

I 200 promettevano tacchini e non hanno regalato uova. E, insieme, qualche scintilla. Sul traguardo, indice di Noah Lyles puntato sul Erriyon Knighton, 18 anni e 5 mesi, bruciato per due centesimi: 19”67 a 19”69. “Volevo solo dire che se qualcuno aveva dubitato di me, questa è la risposta”. In realtà tra i due la rivalità scorre come una corrente elettrica. Noah: “Quando lui ha espresso la sua massima velocità, mi son detto: adesso rriva la mia. E ho vinto”. Erriyon: “Il lavoro non finisce qui, non finisce mai”. Noah: “Appunto, non finisce”.

Come in occasione del 19”49 a Baton Rouge, Knighton ha disegnato una curva lampo, 10”31. In rettilineo Lyles è sbucato in 10”44 e dopo aver saltato Bednarek, 10”39, si è messo in caccia, con un secondo 100 in 9”23. Il secondo segmento di Knighton è stato cronometrato in 9”38.

Fred Kerley, terzo in 19”83, ha guadagnato il posto dopo quello dei 100, venuto dopo i tre atti nei 100 recitati in 9”83/9”76/9”77. Kenneth Bednarek, vicecampione olimpico, quarto in 19”87, ha passato la selezione: Lyles aveva la wild card ma contrariamente a Coleman, Holloway e Nia Ali ha corso sino in fondo. Jesephus, fratello di Noah, ha chiuso quinto in 19”93. Bocciato. Ogni commento è supefluo. 

Abby Steiner, ancora amateur (gareggia per l’Università del Kentucky) con quel suo cognome di indubitabile origine è andata a raggiungere, nelle classifiche di sempre, il quartetto DDR Koch, Drechsler, Gohr, Gladish: 21”77 e record per la NCAA, dopo aver vinto il titolo universitario su questa stessa pista. Tamara Clark ha tenuto duro sino agli ultimi metri, 21”92. La bella Gabby Thomas, alle prese con noie ai tendini, è finita ottava in 22”47. 

L’exploit di Abby, 21”80 in semifinale, è venuto nello stesso giorno del 21”55, a Kingston, di Shericka Jackson, terza di sempre, a due centesimi dal record giamaicano di Elaine Thomson e a 21 da “FloJo”. Jackson, che aveva già vinto i 100 in 10”77, ha lasciato a cinque metri Thompson e Shelly Ann Fraser, 22”06 e 22”14. 

“Mi sono tolto un peso dalle spalle”: le parole di Rai Benjamin dopo aver guadagnato il vertice di stagione in 47”04, strappato al brasiliano Alison dos Santos. L’uno e l’altro sono in attesa di notizie sulle condizioni di Karsten Warholm. Benjamin si è trasformato in lepre per Trevor Bassit e Khalifah Rosser che hanno disintegrato i loro record personali chiudendo in 47”47 e 47”65 e proponendosi come sicuri finalisti. 

L’atletica sa offrire momenti magici, di grazia, spesso irripetibili. Al meeting di Randall Island ne ha avuto uno a disposizione Devon Allen che ne ha approfittato ma non sino in fondo: quel 12”84 poteva essere qualcosa di meglio. A Eugene, il prossimo wide receiver dei Philadelphia Eagles, ha salvato la pelle – e la selezione – per tre millesimi su Jamal Britt, 13”087 contro 13”090. Vittoria, a sorpresa, in 13”03 per Daniel Roberts sul giovanissimo e ambizioso Trey Cunningham, 13”06. 

Una lode a Grant Fisher che, malgrado la calura, ha chiuso i 5000 in 13’03”86, record dei campionati confermando il suo formidabile 10.000 di inizio stagione; dietro, Woody Kincaid, capace di un ultimo giro in 54”0, per un 13’06”70 finale. Bel duello negli 800: Athing Mu la spunta su Aije Wilson, sempre tatticamente perfetta: 1’57”15 a 1’57”23. Raewyn Rogers è la terza selezionata in 1’57”96. 

Record mondiale di stagione, 20.51, per Chase Ealey, sempre più calata nel ruolo di favorita per il titolo mondiale ma la canadese Sarah Mitton, 20.33 ai campionati nazionali, la pressa da vicino. Nell’alto Shelby McEwen raggiunge Ilya Ivanyuk al vertice dell’anno superando 2.33 e il bizzarro talento Ju’Vaugh Harrisn strappa il posto ripetendosi a 2.30. L’alto è una delle gare più aperte e allo stuolo dei pretendenti si è aggiunto il tedesco Przybylko, 2.30 ai campionati di Berlino.  

Alla luce di quel che si è visto, gli USA, a Hayward Field in formato globale, possono vincere negli uomini 100, 200, 400, 110H, 400H (Alison Dos Santos permettendo), peso, decathlon (Warner permettendo), 4x100, 4x400; nelle donne 800, 100H, 400H, peso, disco, martello, 4x400. 

Qualche fior da fiore colto altrove: ai campionati spagnoli Jordan Diaz Fortun, allenato da Ivan Pedroso, atterra a 17.87 dopo un 17.93 ventoso. E’ record spagnolo per l’ennesimo cubano che ha lasciato l’Isola. Ma, con un cambio di nazionalità così fresco, potrà dar vita ai Mondiali al testa a testa con l’altro ex-cubano Pedro Pablo Pichardo, da tempo portoghese? Da esaminare anche la posizione di Andy Diaz, 17.68 (fuori gara) ai campionati italiani di Rieti. Di sicuro c’è che è tesserato per la Libertas Livorno e che è allenato da Fabrizio Donato. 

Ai campionati lituani continua la progressione del 19.enne Mykolas Alekna: vittoria su Andrius Gudzius e 69.00. Il record di famiglia, 73.88 di papà Virgilius, è ancora lontano ma Mykolas ha a disposizione tutto il tempo che vuole.  

 

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