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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Milano Cortina, viaggio di sola andata

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Mercoledì 30 Marzo 2022

 

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“Ho letto le anticipazioni di Fulvio Bianchi sul prossimo rimpasto della Fondazione Milano Cortina 2026 e sapendo che Fulvio è uno che c’azzecca perché è sempre ben informato, le prendo per oro colato.”

Giorgio Cimbrico

Dunque, Vincenzo Novari, dal 2019 amministratore delegato, andrà via perché pare che nel mare magno dello sport non si ritrovi. Più bravo nel campo della telefonia mobile, dicono. A tirare il gruppo dei pretendenti, Michele Uva (ex-Federcalcio, ex-Sport e Salute, ora all’UEFA), seguito da Alberto Baldan (ex-La Rinascente), Gianfranco Battisti (ex-Ferrovie dello Stato) e Alberto Antonello all’Inter e legato da buoni rapporti con il sindaco Beppe Sala.

Non conosco nessuno di loro, ma più o meno intuisco che il compito che attende chi la spunterà sarà impegnativo: vie di comunicazione per avvicinare luoghi di competizione sparsi in due regioni (Lombardia e Veneto) e due province autonome (Trento e Bolzano), strutture ricettive (previsti quattro villaggi olimpici: Milano, Cortina, Livigno e Predazzo), impianti nuovi (come il Palaghiaccio di Milano), interventi su quelli esistenti, promozione, comunicazione, rapporti con le istituzioni nazionali e locali, reperimento di fondi che in un primo abbozzo di programma prevedono il coinvolgimento di sponsor “domestici”: Quelli che vivono allo stato di natura, no, eh?

Mi sono fatto l’idea che questi manager siano un circolo, una tribù, a numero limitato, e tutti dotati di formidabili e proteiformi capacità (avrei potuto usare l’aggettivo camaleontiche ma non mi sembrava il caso) dal momento che sono in grado di transitare con disinvoltura da un campo all’altro di ogni attività umana e imprenditoriale. In questo senso c’è un capostipite a cui tutti debbono rifarsi. Luca Cordero di Montezemolo che può vantare al suo attivo più avventure in sfere diverse di quante fossero le decorazioni sulla giubba del Duca di Wellington.

Un non più giovane ma interessante emulo è Maurizio Arrivabene, salito in scena in piena maturità, prima come team principal (direttore, capo, sono termini vecchi …) della Ferrari in anni diciamo così non felici, e ora amministratore delegato della Juventus, arrivata non troppo bene all’ennesima eliminazione negli ottavi di Champions ad opera della squadra di una città dedita alla produzione della ceramica, ma capace di rompere i piatti in casa altrui.

Un circolo, una tribù, dicevo, in una trama che riporta a un bel libro di Piero Chiara da cui è stato tratto un delizioso film, “La Spartizione”, noto ai cinefili (e ai fan di Ugo Tognazzi, qui nei panni dell’esuberante, priapesco ragionier Emerenziano Paronzini) come “Venga a prendere il caffè da noi”. L’uno e l’altro titolo possono essere eloquenti sullo stato (manageriale) delle cose.

A Milano Cortina 2026, che secondo autorevoli parole, non verrà a costare un euro, mancano meno di quattro anni. Ceo cercasi. E presto trovasi.

 

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