- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Giochi Invernali / (1) Tutto quello che volevate sapere, ma ...

PDFPrintE-mail

Giovedì 11 Novembre 2021

 

pechino-22 

In attesa della edizione di Pechino del prossimo febbraio, facciamo un rapido ripasso sul tema, dalle primogeniture alle curiosità attorno ai Giochi del freddo. Diamo intanto un caloroso benvenuto a Gianluca anche per il coraggio di entrare nella nostra confraternita.

Gianluca Barca

IL PRIMO TITOLO INVERNALE
Il primo vincitore di una medaglia d’oro alle Olimpiadi invernali fu l’americano Charles Jewtraw, a Chamonix nel 1924. Jewtraw, ventitre anni, si impose nella prova di pattinaggio di velocità dei 500 metri, prima gara di quella che in origine doveva essere semplicemente una «Settimana internazionale di sport». I Giochi di Chamonix, infatti, divennero «olimpici» solo nel 1926, quando, visto il successo della manifestazione, si decise di assegnare loro retroattivamente la qualifica di Olimpiadi invernali. Alle gare presero parte 258 atleti in rappresentanza di 16 nazioni (solo 11 le donne, 14 gli italiani iscritti alle competizioni).

LA PRIMA DONNA D’ORO
A Chamonix, nel 1924, venne disputata una sola gara femminile sulle 16 che componevano l’intero programma olimpico. La prima donna campionessa nella storia delle Olimpiadi invernali fu pertanto l’austriaca Herma Szabo-Plank vincitrice del concorso individuale femminile di pattinaggio artistico. A St. Moritz, quattro anni dopo, il titolo andò invece alla quindicenne norvegese Sonja Henie, il cui record di più giovane vincitrice di un evento olimpico individuale resistette per ben 74 anni. A batterlo, sempre nel pattinaggio artistico, fu a Nagano, nel 1998, l’americana Tara Lipinsky.

LE PRIME OLIMPIADI IN TV
Le prime Olimpiadi dell’era moderna per la quali un canale televisivo pagò il CIO per aggiudicarsi i diritti di trasmissione dei Giochi, furono quelle di Londra del 1948. Il prezzo, pagato dalla BBC fu di 1.500 sterline, circa 55 mila al valore di oggi. Altri tempi: per i Giochi compresi tra il 2000 (Sydney) e il 2008 (Pechino) il network americano NBC spese complessivamente circa 3,5 miliardi di Euro di cui 545 milioni per le Olimpiadi Invernali di Salt Lake City del 2002, 793 per Atene 2004, 613 per Torino 2006 e 894 per le Olimpiadi di Pechino 2008. Nel 2014, sempre la NBC, ha sborsato 7,75 miliardi di dollari per tutte le edizioni comprese fra quella data e il 2032. Dai Giochi invernali di Salt Lake City, gli ultimi disputati negli Usa, l’emittente statunitense dichiarò di aver ottenuto un profitto netto di 75 milioni di Euro. Da quelli di Rio circa 215 milioni.

"OK"
Lo sci alpino fece il suo esordio olimpico ai Giochi di Saint Moritz del 1948. A vincere la medaglia d’oro nella discesa libera maschile fu il francese Henry Oreiller, che durante la guerra era stato membro della Resistenza contro l’occupazione tedesca. Oreiller vinse la gara con un vantaggio di oltre quattro secondi sul più vicino degli avversari, l’austriaco Franz Gabl, terzi a pari merito si classificarono gli svizzeri Karl Molitor e Rolf Olinger. Il distacco fra il primo e il secondo di quella gara resta il più alto mai registrato in una gara olimpica di sci alpino maschile. Un primato eguagliato nel 1956 da Toni Sailer a Cortina che, in slalom, lasciò il giapponese Igaya a 4” e 1/10. A Saint Moritz, Oreiller conquistò anche la medaglia d’oro nella combinata e quella di bronzo in slalom, gara vinta dallo svizzero Edi Reinalter. Successivamente, Henry Oreiller si dedicò alle corse automobilistiche ma non ebbe fortuna: morì il 7 Ottobre 1962, all’età di 36 anni, alla guida di una Ferrari, sul circuito di Monthlery. A lui e a un altro olimpionico francese, Jean Claude Killy, è dedicata la pista di discesa libera di Val d’Isere che dalle iniziali dei due cognomi prende il nome di “OK”.


(1 - segue)

 

Cerca