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Duribanchi / Facciamo luce: Venezia e suoi dintorni

Martedì 14 Settembre 2021

 

daye

 

Dal calcio al basket, fronte Reyer: come sempre i problemi non mancano. In Laguna di più, dal cantiere di De Raffaele alla antica questione del palazzetto: una telenovela che avanti da decenni. Prossima puntata? 

 

Andrea Bosco

Non ho sottoscritto l'abbonamento a Dazn: avevo annusato come sarebbe andata. Il calcio in tv lo vedo al bar. E anche al bar i problemi di connessione con immagini che “saltano” e con la “rotellina che imperversa” si sono presentati. Forse dovrò scegliere un bar provvisto di digitale terrestre. Per ora riscontro che Dazn tende a minimizzare i suoi problemi tecnici. Gli ultimi per “sovraccarico di contatti al gol a Napoli di Koulibaly contro la Juventus”. E' una mezza menzogna. Ma Dazn è responsabile fino ad un certo punto. Il problema è l'arretratezza tecnologica dell'Italia. Dove la “banda larga” sulla quale campa lo streaming, copre poco più del 20% del Paese.

Andrà avanti così per parecchio tempo. Perché la copertura della “banda” non è una cosa che fai “accendendo la luce” come soleva dire Gianni Brera di Pepe Schiaffino. Tornando a Dazn e ai suoi guai (che hanno scatenato l'astio degli utenti, dei tifosi, delle associazioni che difendono i consumatori) pochi evidenziano come le responsabilità siano della Lega. Sono i padroni del calcio (quasi tutti) che per qualche copeco in più hanno concesso a Dazn i diritti televisivi per le prossime tre stagioni. Ignoravano i problemi tecnici di cui sopra? Se ci credete, probabilmente credete che Babbo Natale arrivi con slitta, renne, gerla e doni per tutti.

Campionato depauperato dei Ronaldo e dei Lukaku. E nel quale il quarantenne Ibra riesce a fare ancora la differenza. Un campionato dove sta suscitando scalpore la mortificante classifica della Juventus. Non se ne comprende il motivo: da tre anni la Juve è una congrega di singoli incapaci di fare squadra. Le ragioni sono tante e sarebbe chilometrico elencarle. Ma è anche un campionato che santifica le 1000 panchine di Josè Mourinho scattante come Jacobs al fischio di chiusura.

Cosa che non si può dire della Ferrari: che a Monza neppure dopo l'autoscontro (pericolosissimo) mandato in scena da Verstappen ed Hamilton è riuscita ad andare a podio. Mancano, spiegano quelli che sanno, 20 cavalli di potenza rispetto alle altre. Red Bull. Mercedes e McLaren ce li hanno. La Rossa corre di “conserva” per incamerare punti buoni per la classifica costruttori. Non sono competente, ma cosa hanno fatto gli altri costruttori che a Modena non hanno saputo fare? Vorrei che qualcuno mi spiegasse. Chissà, magari il simpatico collega Leo Turrini: uno che in tv parla “normale” e sa sdrammatizzare.

Nella settimana che ha (nuovamente) celebrato Tamberi e nel ciclismo il lavoro di Davide Cassani, nella settimana nella quale il commissioner NBA, incontrando Gandini ha prospettato collaborazioni (quali?) con il basket italiano, provo (se non altro per competenza territoriale) a definire io (a beneficio dell'amico Orso) la situazione della Reyer. Tanti giocatori nuovi da inserire nel sistema di De Raffaele che prevede “spalmatura“ di minuti e relativi punti a referto. Squadra che sa correre, che non ha un vero play e neppure il “centro strutturato“ che WDR non ama. Philip è un giocatore senza fronzoli, Brooks può essere la nuova versione di Stone. Mentre Vitali si è inserito bene, specie in difesa. Il greco Chara (il nome per esteso è impronunciabile) non giudicabile per infortunio. Echodas sembra leggero, ma ha buone mani. Sanders è intrigante per sfacciataggine. Tonut è rimasto e sembra essersi messo a disposizione della squadra.


Daye è un rebus al pari delle sue “lune“. La società voleva cederlo, nessuno lo ha cercato . Il talento è immenso, il carattere ballerino. In difesa la sua elevazione può essere utile. In attacco la soluzione potrebbe essere quella di farlo giocare da ala piccola: mandandolo al tiro immediato sullo scarico. Se “pensa“, Daye si incasina in palleggio, subisce e poi si incazza (sovente senza ragione) con gli arbitri. Questa squadra (in attesa del suo leader Bramos) possibile terza forza dopo Milano e Bologna sponda Virtus. Non è una squadra che prende l'occhio. Ha scollinato l'impegno in Supercoppa ma tende a spegnersi nei finali di gara.

A tenere banco a Venezia in questo momento è altro. Tanto per cambiare l'ormai famigerato Palasport. Un articolo di Domani ha ipotizzato che le opere edilizie da realizzare accanto all'impianto, potrebbero fruttare al sindaco – patron Brugnaro - 3 milioni di euro. In una zona che il piano territoriale aveva destinato al “rimboschimento“ e ad una “missione agricola“. Telenovela, quella del Palasport , che va avanti da decenni. Come peraltro quella (a Venezia) del nuovo stadio da mettere a disposizione del calcio. A Napoli la chiamerebbero “jacovella“. Per “aggiornamenti“, Pulcinella faccia un salto in laguna da Pantalone. Sono previste nuove puntate.

 


 

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