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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Suvvia, signor presidente, basta un po' di fantasia

Mercoledì 11 Agosto 2021

 

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Usciti da un’Olimpiade come mai nella storia patria, ora si stanno tutti scervellando su come far fruttare, in termini propagandistici e mediatici, questo inaspettato “grasso che cola”, casomai pensando alle nuove vocazioni. 

Daniele Perboni

Quelli che la scuola, oh yes! Quelli che il governo, oh yes! Quelli che mamme ora mandate i vostri figli a fare atletica, ho yes! Quelli che, un giornalista, ma ora che inizia il calcio non avete paura che vi porti via spazio e interesse? Ho yes! Quelli che ma siete voi che dovete continuare a seguirci e darci spazio, ho yes! Quelli che è Tortu il salvatore della patria, ho yes! Quelli che ma gli altri tre che ci stanno a fare allora, oh yes! Quelli che grazie a Stefano Mei per queste medaglie, oh yes!

Di tutto e di più. Informáti, disinformati, gente che segue l’atletica ogni quattro anni, altri che stanno sui campi tutti i giorni. Chi ci vive dentro, davvero, sa che questi allori non sono frutto di sei mesi di nuovo governo e che lo spezzino (Mei) si è trovato al posto giusto nel momento giusto e che se i Giochi si sarebbero svolti puntuali nel 2020 molto probabilmente non saremmo qui a celebrare, festeggiare, inneggiare.

Detto questo, resta il serio problema di come far germogliare l’interesse verso la “Regina” nel popolo dei sedentari pargoli italiani. Quelli che, o quelle che, non correre altrimenti sudi, oh yes!

Si sta già discutendo in seno alle alte sfere federali? Non sappiamo. Viviamo ai confini dell’impero e talune notizie tardano ad arrivare nelle province sulla riva sinistra del grande fiume. Comunque sia, non si tratterà certamente di provvedimenti, progetti, pianificazioni da riuscire a mettere in campo nel breve periodo. Bene che vada se ne riparlerà a fine estate, settembre? Quando riapriranno le scuole, le palestre, i campi (Covid permettendo). Il tempo non gioca a favore.

La memoria è corta, si sa, e il calcio incombe, i giornali smaltiranno presto la sbornia olimpica (la normalizzazione già sta prendendo piede) e tutto tornerà come prima. Anche la Gazzetta dello Sport, ne siamo più che certi. Gli sport minori interessano solo in veste olimpica, diversamente non “tirano”, non fanno vendere una copia in più. Calcio e basta. È in quella corte che vive e prolifera la carta stampata e il web. Non lo diciamo noi, lo si può evincere dalla lettura e frequentazione quotidiana dei mass-media. 

Dunque? Abbandoniamo ogni speranza? No, ma sia chiaro che sarà una lotta impari e che difficilmente se ne uscirà vincitori. Neppure un pareggio è previsto. Qualche punto in classifica, giusto per non affondare, quello sì. Poca cosa rispetto a quanto prodotto a Tokyo e Sapporo.

Altre prospettive? Nell’immediato si può intervenire. Facciamo nostra una proposta sicuramente non nuova, che condividiamo, di un ex grande: Francesco Panetta. Che dice il campione iridato di Roma ’87? In Italia abbiamo due grandi meeting, inseriti nel circuito Continentale: il Meeting della Quercia di Rovereto (31 agosto) e il Città di Padova (5 settembre). Entrambi hanno ospitato atleti di interesse internazionale. Ricordiamo il 10”03 di Marcell nell’edizione padovana del 2019, crono che all’epoca rese lo sprinter il terzo italiano di sempre, mentre in Trentino lo scorso anno Jacobs fu battuto, per un centesimo, dal sudafricano Simbine, quarto a Tokyo (10”20 a 10”21). Pare che qualche contatto sia in corso, almeno da quanto riporta il sito di Padova. Anche gli organizzatori di Rovereto sono sulle tracce di Tortu e Tamberi.

Al momento non sappiamo a che punto siano i contatti e se mai andranno in porto. Chiaramente si tratterà di cifre notevoli. Ingaggi lievitati come naturale che sia. Per Jacobs si sussurrano, neppure tanto sottovoce, cifre dell’ordine di 150.000 dollari che, sinceramente paiono un tantino fuori mercato. Saranno in grado gli organizzatori di far fronte a tali richieste? Notoriamente i budget di casa nostra sono limitati a poche decine di migliaia di euro. Difficilmente superano il centinaio. Si rischia seriamente di rivedere gli ori giapponesi in una unica occasione. Il Golden Gala. Tutto il testo terra bruciata e addio promozione sul campo.

E qui si inserisce la “mozione” Panetta. Perché, suggerisce, economicamente non interviene la Federazione, magari in accordo con le Fiamme Oro, società dei due medagliati? E, ricordiamo, sodalizio statale, come le Fiamme Gialle, la Finanza, società di Filippo Tortu. Sarebbe una propaganda eccezionale. Vedere all’opera tre grandi, tre medaglie d’oro non è affare da tutti i giorni, specialmente su piste e pedane italiane. E magari infilarci una sorta di esibizione di Antonella Palmisano e Massimo Stano. Perché no?

Utopia? Forse, ma provarci e magari centrare l’obiettivo non sarebbe forse un succulento e sostanzioso piatto da offrire ai giovani, oltre che un’eccellente propaganda? Signor presidente, basta poco, che ce vo! Forse un tantinello di fantasia, uno spizzico di coraggio e il Consiglio Federale del tutto favorevole. 

 

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