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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Tokyo 2020+1 / (12) Trionfo con doppio primato mondiale

Mercoledì 4 Agosto 2021

 

ganna-1 


Sesto oro e trentesima medaglia per gli azzurri: questo il verdetto della dodicesima giornata olimpica grazie all’irresistibile volata del quartetto dell’inseguimento capitanato da Filippo Ganna.

MEDAGLIE ITALIA - 30 (6 ORO - 9 ARG - 15 BRO)
CLASSIFICA A PUNTI (10-8-6-5-4-3-2-1) - 224 GARE SU 339 (71%)

1. Stati Uniti 933
2. R.P. Cina 742

3. C.O. Russo 597,5

4. Gran Bretagna 559,5

5. Giappone 505,5

6. Australia 415

7. Italia 378

8. Germania 376,5

9. Francia 345

10. Olanda 306,5

 

RED.

I podi di Tokyo e i risultati degli azzurri

E sulla ruota dell’Italia è uscito finalmente il numero 30 portato a casa nell’inseguimento a squadre. Una medaglia già certa dopo le semifinali: nella finale di oggi contro la Danimarca da decidere era solo il colore. Il quartetto azzurro – Simone Consonni, Filippo Ganna, Francesco Lamon e Jonathan Milan –, per i primi tre chilometri in svantaggio, ha raggiunto i danesi che avevano accumulato un vantaggio di 867/1000, e poi li ha staccati di 166 millesimi negli ultimi 500 metri, sotto la spinta dirompente di Ganna che cercava a tutti i costi la rivincita dalla delusione nella cronometro su strada.

Per di più migliorando ancora il primato mondiale, già ritoccato nella semifinale (3’42”307), portandolo a 3’42”032. Come dire ad una velocità media di 64,856. Una rivincita per tutti: dopo aver dominato la gara dal 1920 al 1960, vincendola sette volte, gli azzurri aspettavano da allora l'ottavo trionfo. Nella finale per il terzo posto, l'Australia ha superato facilmente la Nuova Zelanda.

FEDERAZIONI – A chiusura della undicesima giornata questo è il conteggio per federazioni, lista che vede in testa Nuoto e Scherma, sebbene senza medaglie d’oro ma irraggiungibili:

• Nuoto 6 (0/2/4)
• Scherma 5 (0/3/2)
• Canottaggio 3 (1/0/2)
• Pesistica 3 (0/1/2)
• Atletica 2 (2/0/0)
• Ciclismo 2 (1/0/1)
• Tiro con l’arco 2 (0/1/1)
• Judo 2 (0/0/2)
• Taekwondo 1 (1/0/0)
• Vela 1 (1/0/0)
• Ginnastica 1 (0/1/0)
• Tiro a volo 1 (0/1/0)
• Pugilato 1 (0/0/1)

SQUADRE – Una vera ecatombe. Come giù era toccato ieri alle squadre di Volley e di Basket, fermate nei quarti – quasi in contemporanea – dall’Argentina (2-3) e dalla Francia (75-84), il trend negativo è proseguito anche con le altre, entrambe eliminate ad opera della Serbia. Prima era toccato alla Pallanuoto femminile – giunta a Tokyo con l’ambizione di raggiungere almeno le semifinali (come non è mai riuscito finora) –, schiacciata letteralmente da una squadra serba in tutto e per tutto superiore con un 3-0 finale. Dettaglio non esaltante: il coach Mazzanti ha messo sul banco degli imputati … l’utilizzo smodato dei social. Poco dopo si sono fermati anche gli uomini della Pallanuoto, campioni mondiali in carica, travolti dai serbi per con un 10 a 6 che non ammette discussioni. La Serbia detiene già il titolo olimpico vinto a Rio contro la Croazia dopo averci eliminato anche allora il Settebello, ma quella volta in semifinale

FEDE – Una medaglia arriva anche dalla commissione atleti del CIO che ha votato ed eletto al Villaggio Olimpico quattro nuovi membri. Federica Pellegrini si è piazzata in terza posizione, dopo il cestista spagnolo Pau Gasol e alla ciclista polacca Maja Martina Włoszczowska, e resterà in carica fino a Los Angeles 2028, quando dovrà passare la mano. Una veste che le consentirà anche di far parte della Giunta del CONI del presidente Malagò.

L’aveva annunciato appena uscita dalla piscina, al termine dell’ultima gara nella “mista/mista”: lasciava l’agonismo ma non quel mondo al quale ha dato tanto. Grati tutti perché nelle sue dichiarazioni post-elettive, non ha parlato di parità di genere, ma si è limitata ad auspicare “un mental coach per tutti gli atleti e rinnovata lotta al doping”.  

Gli atleti che hanno votato – schede raccolte tra il 31 luglio e il 3 agosto – sono stati 6825, come dire il 61,72% di quelli accreditati a Tokyo. I candidati erano 30 in rappresentanza di 19 sport. Questi i risultati dei quattro eletti:

• Pau Gasol (Basket) 1888
• Maja Martyna Włoszczowska (Ciclismo) 1674
• Federica Pellegrini (Nuoto) 1658
• Yuki Ota (Scherma) 1616

Questa infine la scheda con la quale Fede si era presentata: “Sport has been in my DNA since I was a kid, when my parents put me in a pool before I even knew how to walk. Sport, from a young age, taught me the value of commitment, discipline, serious and constant work to achieve results. I have experienced great joys, sudden falls and painful moments, but these values have never failed: I recognize them in the Olympic Charter and I want to help support and spread them. The pride of having been the flagbearer of the Italian National Delegation in the Opening Ceremony of the Rio 2016 Olympic Games stimulates me even more to be the voice of all athletes, of any background and culture, and witness the beauty of sport.” Il solo precedenten italiano come membro CIO era di Manuela Di Centa.

 

 

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