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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Tokyo 2020+1 / (11) Spunta dal mare il quinto oro

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Martedì 3 Agosto 2021


tita-banti 


Con l’oro di Ruggero Tita e Caterina Banti nel catamarano, 29ª medaglia, superati Londra e Rio. Anche se le squadre deludono, c’è ancora qualche carta da giocare sul tavolo olimpico. In attesa di trasferirsi sui tavoli “politici”.

MEDAGLIE ITALIA - 29 (5 ORO - 9 ARG - 15 BRO)
CLASSIFICA A PUNTI (10-8-6-5-4-3-2-1) - 225 GARE SU 339 (67%)

1. Stati Uniti 878
2. R.P. Cina 733
3. C.O. Russo 571
4. Gran Bretagna 515
5. Giappone 460,5
6. Australia 384
7. Italia 362
8. Germania 351,5
9. Francia 332
10. Olanda 283,6

 

RED.

I podi di Tokyo e i risultati degli azzurri

Quello che t’aspetti. E così è stato. Il catamarano misto di Ruggero Tita e Caterina Banti – il Nacra-17 – ha fatto centro, resistendo anche nella medal race che assegnava le medaglie. Oro doveva essere, ed oro è stato. Il quinto della maxi-spedizione azzurra che intanto può vantarsi d’aver raggiunto e superato la fatidica soglia del successo, quel tondo 28 nel medagliere che resta l’eredità tecnica di Londra e di Rio. In casa CONI – o meglio, nella lussuosa Casa Italia dedicata a Sartre, centro del potere e degli sponsor – si banchetta e si festeggia con continui “trenini” e girotondi. Veramente poco olimpici.

Chi guarda lontano, sa già che il peso di queste medaglie (e il raccolto non è ancora finito, occhio al velodromo) al rientro in Italia verrà scaricato sui tavoli che contano, quelli della politica e dell’economia. I cartelli che verranno inalberati sotto i palazzi che contano porteranno scritto “più autonomia e più risorse” per il CONI che vince. Come alla fine è più logico che giusto. In ogni caso, sarà un autunno caldo, potete scommetterci.

Una medaglia d’oro nella vela non arrivava da Sydney 2000, Allora l’aveva portata a casa la Tavola della Sensini – poi riemersa con una vice-presidenza del nuovo CONI –, ora è toccato all’avveniristico Nacra-17 che vola sulla cima delle onde in perenne precario equilibrio. Da tempo la vela ha voltato pagina, abbandonando le barche della tradizione – tanto per dire, lo Star, il Tornado, ecc. – per abbracciare l’ebrezza della velocità e l’incertezza delle strategie. Ora non si timona, si decolla. E Tita e Banti, coppia collaudata come poche, "mondiale" 2018 e da anni in cima a questa classe (si può ancora utilizzare questo termine che rimanda ad epoche lontane?), dopo aver dominato nelle dodici regate, ha resistito nella medal con un sesto posto sufficiente per salire sul primo gradino del podio, “premio costruito in cinque anni di duro lavoro”. Vittoria accolta con emozione misurata ed esultanza contenuta. Come si addice a vera gente di mare.

A chiusura della serata questo è il conteggio per federazioni (almeno una medaglia per 13):

• Nuoto 6 (0/2/4)
• Scherma 5 (0/3/2)
• Canottaggio 3 (/0/2)
• Pesistica 3 (0/1/2)
• Atletica 2 (2/0/0)
• Tiro con l’arco 2 (0/1/1)
• Judo 2 (0/0/2)
• Taekwondo 1 (1/0/0)
• Vela 1 (1/0/0)
• Ginnastica 1 (0/1/0)
• Tiro a volo 1 (0/1/0)
• Ciclismo 1 (0/0/1)
• Pugilato 1 (0/0/1)


Il conteggio deve intendersi provvisorio e in movimento: domani il quartetto dell’inseguimento capitanato da Filippo Ganna – che sulla pista cerca lenimento alla delusione della cronometro quando s’è dovuto contentare di un quinto posto – incrocerà le ruote con i quattro della Danimarca, medaglia d’oro (o d’argento) in palio. Per non sbagliare, sul biglietto di ingresso i quattro azzurri hanno intanto scritto il nuovo record della specialità siglando in 3’42”307 il nuovo record del mondo, come dire oltre 2” in meno di quanto lo stesso quartetto danese aveva ottenuto un anno fa.

 


Non è mancata la delusione finale per le squadre di Volley e di Basket che nei quarti – quasi in contemporanea – hanno preso di petto l’Argentina (2-3) e la Francia (75-84) uscendone entrambe malconce e ridimensionate. Due sconfitte piuttosto nette, imprevista l’una anche se maturata al quinto set, quasi inevitabile l’altra contro una squadra francese imbottita di giocatori NBA. Due sconfitte che riducono del 50% il potenziale delle squadre italiane nei tornei olimpici. Con residue speranze di andare avanti affidate al Volley femminile e alla Pallanuoto maschile: curiosamente tutte e due impegnate nei quarti contro la Serbia. Non proprio due passeggiate.

 

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