- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Tokyo 2020+1 / (4) Questa volta ci hanno pensato le ragazze

Martedì 27 Luglio 2021

 

bordignon

 

Cresce il numero delle medaglie, anche quelle che non ti aspetti e che fanno ancora più piacere. Come il caso della Bordignon (pesi) o della Centracchio (judo). Ma non manca un po' di sfortuna, con tre quarti posti veramente indisponenti. 

 
CLASSIFICA A PUNTI (10-8-6-5-4-3-2-1) - 72 GARE SU 339

1. Stati Uniti 278,5
2. R.P. Cina 215
3. C.O. Russo 200
4. Giappone 194,5
5. Gran Bretagna 151
6. Italia 146,5
7. Francia 124,5
8. Corea del Sud 113
9. Canada 88,5
10. Australia 83,5
 

RED.

 

I podi di Tokyo e i risultati degli azzurri 

 

Ogni giornata ha le sue medaglie: è accaduto anche nella quarta. Con un insolito, e per questo più prezioso, argento colto sulla pedana del sollevamento pesi, categoria 69 chilogrammi, quanto di più lontano si possa immaginare dal divismo e dallo spettacolo che invece innervano tanto dirigenza dello sport, olimpico e dichiaratemente professionista che sia. Per di più colto con autorevolezza e caparbietà da una ragazza che, a stare ai si dice, era all'ultima competizione della vita.


Parliamo di Giorgia Bordignon da Gallarate, 34.enne guardia carceraria, che ha scelto Tokyo per tentare la scalata a quel podio che a Rio aveva guardato da lontano (era stata sesta). Occasione colta al meglio anche per riscrivere in progressione i suoi limiti personali e nazionali: 104 chili nello strappo, 128 nello slancio per un totale importante. Ma quattro chili in meno della canadese Maude Charron. Certo, il ciclone doping ha profondamente modificato le gerarchie di questa disciplina: spariti i paesi dell'est Europa, cancellata la Corea del Nord, ridimensionata la Cina (non pervenuta la primatista mondiale Deng Wei col suo mostruoso 261 chili di record), c'era molta incertezza. E l'azzurra ne ha saputo approfittare con giudizio e determinazione.


Tutte al femminile le medaglie di oggi che portano il totale a 12 (1-5-6), ma nel medagliere che ci si ostina ad ordinare per Ori invece che per il totale dei tre metalli, siamo al 12° posto invece che nel sesto. Punti di vista, ma non pensiate che sia il CIO a volerlo. La sostanza è altra cosa e i conti - come sempre - si faranno alla fine. Oggi possiamo compiacerci per la seconda medaglia del Judo, conquistata da Maria Centracchio nella categoria -63 chili. Nativa di Isernia, poliziotta, 27 anni da compiere domani con una medaglia olimpica al collo (la prima in assoluta vinta ai Giochi da atleti molisani), chiuso il combattimento per il Bronzo con un waza-ari fortunato, si è sciolta in pianto: "lo dedico alla mia gente, spero che loro siano orgogliosi di me come io lo sono sempre di loro". Siamo o non siamo il popolo dei mille campanili?


Discorso a parte merita il faticosissimo Bronzo delle quattro ragazze della spada. Una medaglia agguantata per il nastro, dopo aver rischiato più volte di perderlo. Alla fine, in uno scontro con la Cina - campione mondiale in carica - condotto all'insegna del ciapa-no e di una diffusa passività dalla quale si è salvata solo Mara Navarria, i giudici hanno decretato un 23 a 21 per noi, povero tanto nel punteggio quanto nei contenuti. E pensare che scheravano un terzetto collocato piuttosto in alto nel Renking FIE: Isola 6., Fiamingo 8., Navarria 10. Si tratta pur sempe della terza medaglia della scherma, ma auguriamoci che il trend si inverta al più presto, casomai già da domani quando il pedane scenderanno gli uomini della sciabola.


E' stata anche la giornata dei quarti posti, le medaglie della sfortuna e del dispetto. Aveva iniziato nella notte italiana Thomas Ceccon nei 100 dorso, seppure sceso a 52"30, ma a 0"32 dal russo Evgeny Rylov, sceso al 51"98 del nuovo limite europeo. Malgrado l'innegabile delusione, nella sessione pomeridiana il veneto ha "schiacciato" il miglior tempo in assoluto dei 100 stile: un 47"71 che si lascia alle spalle il fenomeno Dressel e rimette in discussione la vera vocazione del ragazzo. Prepariamoci a vederne delle belle.


Gli altri due quarti posti gridano ancora più vendetta. La slalomista nella canoa Stefania Horn ha lasciato alla terza porta un errore che le è costato 2 secondi di penalizzazione: a percorso netto, sarebbe salita sul secondo gradino del podio. Quarte anche le ragazze della ginnastica artistica, in ballo per una medaglia a squadre che al femminile manca dal ... 1928, un'altra era sportiva. In ballo fino alla rotazione sulla trave, si sono viste superare dalle inglesi per una frazione di punto (0,458), chiudendo comunque davanti al Giappone. Impensabile alla vigilia. Il chè non fa che accrescere la rabbia.

 

Cerca