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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
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Piste&Pedane / Jacobs e Dal Molin vista Tokyo

Domenica 27 Giugno 2021

 

dal molin 


Sulle distanze brevi le cose migliori agli Assoluti di Rovereto col contorno di tempi degni e di un atteso primato nazionale sugli ostacoli. In negativo, qualche assenza di troppo difficile da capire. Le maglie tricolori non interessano proprio?

Daniele Perboni

Doveva essere la stella dei Tricolori. E stella è stata. Marcell Lamont Jacobs sembra non abbia più voglia di fermarsi. Se ad inizio stagione, a Savona, si era messo in saccoccia il record italiano (9”95), rapinandolo all’amico-rivale Filippo Tortu, ora è lanciato verso nuove frontiere. Con il 10”01 stampato sul fotofinish di Rovereto (secondo miglior risultato della carriera), per di più con un metro di vento in faccia, può guardare con più serenità ai giorni che lo separano da Tokyo.

I bene informati si sbilanciano e non hanno dubbi nell’affermare che se quella brezza avesse soffiato alle spalle oggi saremmo qui a celebrare il nuovo record. 9”90? Stefano Tilli afferma che sì, un tempo simile è più che plausibile.

Il diretto interessato, quando ancora era piegato sulle fotocellule, ha mostrato una sorta di smorfia di disapprovazione. Segno evidente di una insoddisfazione lasciatagli dalla prova appena vinta con larghe incollature sugli avversari: Matteo Melluzzo (10”34) e Andrei Zlatan (10”35). Ma nelle interviste successive si è ammorbidito, affermando “Ero un po’ amareggiato dopo aver visto il cronometro, perché volevo un tempo sotto i 10 secondi, e quei due centesimi di troppo mi avevano dato fastidio. Quando però ho saputo il dato del vento, ho capito di aver ottenuto un risultato importante, che mi dà tanto. Sono sulla strada giusta, a solo un mese dai Giochi”.


Ora può gioire e lasciarsi alle spalle l’infortunio che lo ha bloccato per alcune settimane. E il coach Paolo Camossi? Lo avrà fatto piangere ancora, proprio come dopo la prova eclatante di Savona? “Lui ormai piange solo per i meno dieci”, dice sorridendo Marcell. Il poker annunciato, cercato e voluto è arrivato. Prossima tappa Tokyo? Lecito pensare alla finale? Sognare non nuoce …

Sorpresissima negli ostacoli alti, dove un redivivo Paolo Dal Molin ha centrato un inaspettato, per tutti, record italiano (13”27/1,2), andando così a cancellare, per un solo centesimo, l’annoso 13”28 che Emanuele Abate ottenne a Torino nel 2012. Ecco le sue parole “Sono otto anni che aspetto questo momento. Otto anni che mi batto per essere qui, e per togliermi questo marchio da specialista delle indoor che mi porto dietro da un po’. Ce l’ho fatta e sono davvero felice. Sul piano tecnico, penso si possa fare anche qualcosa di meglio: ho commesso qualche errore, e infatti quando all’arrivo ho visto il tempo (il 13”41 riportato dal display prima della correzione, NdR) ho detto a me stesso che ci stava, che era giusto. Poi, è venuto fuori il tempo corretto, il 13.27 del record italiano, e allora a questo punto voglio vedere cosa c’è dopo, cosa potrà venire nelle prossime occasioni”. 

Altri spunti tecnici più che interessanti sono sbocciati a questi Assoluti nel segno del Centenario. Anche la gara femminile dei 100 ha regalato emozioni e sorprese. Tutta in pista la covata delle velociste che in queste due ultime stagioni hanno portato lo sprint donna ai vertici assoluti. Almeno di quelli continentali e che con l’ingresso in finale ai Mondiali di Doha, impreziosito dal nuovo record italiano (42”90), ci ha fatto sorridere più volte. Un poco a sorpresa la maglia tricolore è andata a coprire le spalle di Anna Bongiorni (11”27/-1,0) che allo sparo è stata la più lesta della muta e non ha più mollato la testa. Chi si aspettava l’enfant prodige Vittoria Fontana, è rimasto un tantino deluso. Terza, per un 11”46 acchiappato di forza, volontà e proprio sulla luce del traguardo. Seconda Gloria Hooper (11”37). 

Due “cagnacci” che non temono di battersi, scontrarsi, stimolarsi, mordersi. È così che Elena Bellò e Gaia Sabbatini hanno interpretato gli 800. Un duello all’ultimo metro, centesimo, stilla di energia. Sempre in testa la nuova Elena, seguita come un’ombra dalla teramana, specialista dei 1500, che ormai è alla ricerca di nuove terre inesplorate. Settecento metri appiccicata alle terga della veneta, laureanda in giurisprudenza. All’uscita dell’ultima curva l’attacco, che sembrava vincente. Quelle lunghe leve della bionda Gaia, studentessa in psicologia e seguitissima sui social, dove posta foto non propriamente sportive, sembravano dover far breccia nella resistenza della Bellò. Niente di più sbagliato. Quando è partito il “rilancio” la forza d’urto della Sabbatini ha accusato un piccolo cedimento. Nulla di eclatante, ma quello è bastato per spalancare la porta al successo dell’avversaria. Bellò 2’00”44; Sabbatini 2’00”75. Entrambi primati personali. 

Giornata finita con il buio, oltre le ore 22,00. Oggi si replica. Stesso orario, identiche emozioni (speriamo).

 
CAMPIONATI ITALIANI
Rovereto – 25/27 Giugno 2021

• Uomini
100/-1,0 (26) – 1. Lamont Marcell Jacobs 10”01, 2. Melluzzo 10”34, 3. Zlatan 10”35
400 (26) – 1. Edoardo Scotti 46”13, 2. Aceti 46”21, 3. Davide Re 46”27
800 (26) – 1. Simone Barontini 1’46”13, 2. Conti 1’46”87, 3. Elliasmine 1’46”89
5000 (26) – 1. Pietro Riva 13’52”38, 2. Padovani 13’54”87, 3. De Caro 13’58”37
110 ost./1,2 (26) – 1. Paolo Dal Molin 13”27 [RN], 2. Fofana 13”42, 3. Perini 13”59
4x100 (26) – 1. Atl. Riccardi 40”16, 2. Atl. Saronno 40”53, 3. Atl. Biotekna 40”58
Marcia 10 km (25) – 1. Francesco Fortunato 40’02”, 2. Picchiottino 40’17”, 3. Tontodonati 40’27”
Asta (26) – 1. Ivan De Angelis 5.50, 2. Capello 5.40, 3. Ceban 5.20
Lungo (26) – 1. Filippo Randazzo 7.94w/2,6, 2. Chilà 7.76w/3,1, 3. Chahboun 7.62w/2,2
Peso (26) – 1. Nicholas J. Ponzio 20.78, 2. Weir 20.43, 3. Fabbri 20.29
Giavellotto (26) – 1. Roberto Orlando 80.35, 2. Bonvecchio 71.83, 3. Bellini 69.85
Decathlon (25/26) – 1. Lorenzo Modugno 7303, 2. Zandarco 6712, 3. Cerrato 6548

• Donne 
100/-1,0 (26) – 1. Anna Bongiorni 11”27, 2. Gloria Hooper 11”37, 3. Vittoria Fontana 11”46
400 (26) – 1. Alice Mangione 52”09, 2. Chigbolu 52”90, 3. Lukudo 52”95
800 (26) – 1. Elena Bellò 2’00”44, 2. Sabbatini 2’00”75, 3. S. Troiani 2’03”59
5000 (26) – 1. Anna Arnaudo 15’57”69, 2. Colli 16’20”74, 3. Lonedo 16’25”90
100 ost./1,1 – 1. Luminosa Bogliolo 12”90, 2. De Lazzaro 13”17, 3. Guarriello 13”36
4x100 – 1. Atl. Brescia ’50 45”42, 2. Atl. Lecco 46”38, 3. CUS Pro Patria 46”41
Marcia 10 km – 1. Nicole Colombi 45’36”, 2. Federica Curiazzi 46”10, 3. Lidia Barcella 47’37”
Alto (26) – 1. Elena Vallortigara 1.88, 2. Trost 1.82, 3. Rossi 1.82
Lungo (26) – 1. Larissa Iapichino 6.42/0,4, 2. Strati 6.40/0,1 [nullo: 6.67/1,6], 3. Naldi 6.36/0,7
Disco (26) – 1. Daisy O. Osakue 61.55, 2. Strumillo 54.56, 3. Aniballi 52.42
Martello (26) – 1. Sara Fantini 70.34, 2. Prinetti 63.99, 3. Desideri 63.79
Eptathlon (25/26) – 1. Marta G. Giovannini 5496, 2. Ferrero 5197, 3. Pircher 5119

 

Foto: F.Grana/Fidal 

 

 

 

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