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I sentieri di Cimbricus / Ryan Crouser, una favola di giganti

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Domenica 20 Giugno 2021

 

crouser-ryan 


Spara che ti spara, alla fine Ryan ce l’ha fatta e con il 23.37 di Eugene (Trials USA) è diventato il primo esponente di una famiglia di lanciatori a centrare un record del mondo. Quanto alle Olimpiadi, vedremo.

Giorgio Cimbrico

Ryan Crouser è circondato da una così fitta genealogia da costringere a impugnare una matita e disegnare una robusta pianta, una quercia: ramo per ramo, i nomi dei parenti e le loro misure. Un’altra immagine: i Crouser come un famiglia di allegri e irsuti boscaioli dell’Oregon. Ryan non assomiglia a un vecchio eroe dei fumetti, Li’l Abner? Prima delle misure dei parenti, le misure di Ryan: le varie schede rintracciate concordano nel darlo alto 2,01 e divergono sul peso, indicato tra i 130 e i 145. Di più pesante, in circolazione, c’è il discobolo svedese Daniel Stahl, 2,02 per 150. Giganti non troppo definiti: un po’ di ciccia è umana.

Dati essenziali e eloquenti nell’archivio: papà Mitch, 67.22 nel disco e 20.04 nel peso; zio Dean, 21.07 e 65.88; l’altro zio, Brian, 83.00 nel giavellotto e 95.10 con quello vecchio, due volte campione NCAA; il cugino Sam, 83.30 nel giavellotto, a suo tempo primatista USA junior e delle High School; la cugina Haley, primatista USA junior nel giavellotto. Nella tradizione di famiglia non è contemplato il martello. Da ragazzo Ryan tirava anche il disco e con quello per le categorie giovanili che in America pesa 1620 grammi, è arrivato, 19.enne, a 72,40.

Ryan, 133 botte oltre i 22 e due oltre i 23: le RC23 della Nike sono giù una realtà … calzata. Il “collezionista” più vicino è Ulf Timmermnn, 40+1. Il record mondiale è la conferma che quando viene raggiunta una formidabile costanza di rendimento (nel suo caso, i 22 metri e mezzo come normalità), il picco può e deve arrivare. Se il record mondiale è stato migliorato di 25 centimetri, il record personale ha subito un progresso di 36, un piede e due pollici. Questa fondata teoria suggerisce che presto Yulimar Rojas, ormai attestata tra 15.20 e 15.40, rimbalzerà presto a 15.70, 15.80.

Al nuovo Hayward Field, Ryan ha lanciato a 22.61, 22.55, 22.73, 23.37, nullo (valutato sui 23) e 22.62. Media dei lanci, 22.77. In qualificazione, 22.92: dove sarebbe arrivato si era già capito. Joe Kovacs, detto il mortaio umano, campione del mondo, ha ottenuto una grande misura, 22.34, ma ha accusato 103 centimetri di distacco. Per Ryan un largo regolamento di conti: a Doha Joe, di radici ungheresi, aveva avuto la meglio per 10 millimetri, 22.91 a 22.90, stessa misura anche del neozelandese Tom Walsh che aveva guidato a lungo prima delle botte finali dei due americani.  

Non si tratta del più violento incremento nella storia della specialità: il DDR Ulf Timmermann sottrasse il primato al DDR Udo Beyer spostandolo da 22.22 a 22.62 e, andando più indietro nel tempo, va ricordata la presa di potere di Randy Matson che strappò il record a Dallas Long, 20.68, proiettando la palla da cannone nel futuro: 21.52, preludio al memorabile 21.78 centrato due anni dopo ancora sulla pedana più amata, quella di College Station, Texas.

Da studente Crouser ha gareggiato per i Texas Longhorns ma è sempre rimasto legato alla sua terra e diventare primatista mondiale a Eugene (dove vinse due titoli NCAA e offrì la sua prima incursione oltre i 22 ai Trials del 2016), non lontana dalla natia Boring, nei pressi di Portland, lo ha fatto molto felice. “Si trattava di trasmettere lo spirito alla palla: ci sono riuscito”. Bella frase che val la pena di riportare.  

Campione olimpico a Rio a 23 anni e mezzo, Ryan ha la fortissima – se non totale – chance di diventare il quarto doppiettista olimpico della storia dopo l’antico Ralph Rose nel 1904-1908, dopo Parry O’Brien nel 1952-1956 e dopo il polacco Tomasz Majewski nel 2008-2012. Majewski portava la bandana, Ryan anche.

 

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