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Saro' Greve / Modugno, il vecchio Frac e l'Orientamento

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Lunedì 12 Agosto 2019

 

modugno 


Storie e aneddotti semisconosciuti sull’Orientamento e le sue origini in Italia, quando fu scoperto e lanciato dagli allievi della scomparsa Scuola Militare di Educazione Fisica.

Vanni Lóriga

Il 6 agosto di venticinque anni orsono Domenico Modugno cessava di Volare. Ai nostalgici ricordi che gli sono stati doverosamente riservati voglio aggiungere un aneddoto che, sia pure in maniera del tutto indiretta, lo proietta nel mondo dello sport ed in particolare in quello dell’Orientamento, altrimenti noto come orienteering. Per i pochi che non lo sapessero si tratta di quella disciplina sportiva i cui praticanti, dotati soltanto di una carta a scala ridotta e di una bussola, debbono raggiungere punti prestabiliti chiamati “lanterne”. È uno sport relativamente giovane, con radici nei paesi scandinavi.

Alla fine degli anni Cinquanta, in occasione di una trasferta in Svezia, acquistammo delle pubblicazioni specializzate, le facemmo tradurre e nel secondo semestre del 1959 introducemmo, presso la Scuola Militare di Educazione Fisica (SMEF) di Orvieto, diretta dal fenomenale Simone Sanicola, la materia dell’Orientamento scrivendo le prime dispense in lingua italiana.

I corsi per Istruttori di Educazione Fisica erano tenuti in grande considerazione: figuratevi che quella volta si classificarono ai primi due posti i Tenenti della Guardia di Finanza Pietro Sgarlata e Luciano Luciani che in seguito avrebbero ricoperto entrambi l'incarico di Comandanti in seconda della GdF (allora il Comandante Generale, come fra i Carabinieti, doveva provenire dall'Esercito). Fra l’altro Luciani fu apprezzato scrittore ed è fondamentale un suo libro dedicato al commento di “Amore e Ginnastica” di Edmondo De Amicis.

Alla ricerca di Casal Banana

Adesso tutto è cambiato, anche la SMEF non esiste più, abolita come i corsi per Istruttori. Evidentemente ora sappiamo tutto di tutto e non abbiamo bisogno di Scuole. A parte le lezioni teoriche, alla SMEF esistevano prove pratiche in campagna. Gli allievi in genere se la cavavano con disinvoltura ma succedeva che qualcuno, nella fretta di raggiungere la meta, leggesse male la bussola e magari optasse per la direzione sbagliata e sparisse nelle boscaglie. Le ricerche non erano facili anche perché allora non esistevano neanche i telefonini.

Ricordo che un allievo venne “recuperato” dopo 24 ore anche perché, attenendosi scrupolosamente al regolamento, si asteneva dal chiedere informazioni ai locali. Divenne naturalmente il bersaglio dei colleghi ed a fine corso anziché il solito saggio ginnico, organizzammo nel teatro della Scuola una sorta di commedia dal titolo “Vecchia Tuta”. Per due motivi. Il primo che si era sempre saputo che per praticare quel nuovo sport bastavano una vecchia tutta ed un paio di buone scarpe. Il secondo perché faceva il verso a una delle canzoni più in foga del momento: “Vecchio Frac” di Domenico Modugno.

Per cui tutta la trama seguiva i movimenti dello sventurato orientista che era in “marcia da una settimana” alla ricerca di un (fantomatico) Casal Banana, ovviamente così denominato per fare rima con settimana. Egli spuntava dai punti più strani del teatro, sempre più stanco e disperato.

Un elmetto per cappello. due stellette per gemelli

Ed era accompagnato dalla parodia del Vecchio Frac, in quel periodo la canzone più nota di Modugno: “Ha un elmetto per cappello, due stellette per gemelli, ... ecc.”. E chi la cantava? Ovviamente il già citato Pietro Sgarlata. Che oltre ad essere il migliore in ginnastica (aveva frequentato da ragazzo l’Amsicora quando suo padre, generale della Aeronautica, prestava servizio ad Elmas), aveva giocato nei “ragazzi” del Cagliari e si era anche esibito a Radio Sardegna. “Sa pure cantare, ...” disse sconsolato un collega.

Chiudo questa parentesi sull’Orienteering con una nota di carattere olimpico. Per anni il campione statunitense di questo sport fu il neo-zelandese Peter George Snell. Tutti sanno che l’allievo del grande   Arthur Lydiard fu tre volte olimpionico: a Roma 1960 negli 800 e a Tokyo 1964 con la doppietta su 800 e 1500. Inoltre una delle prime società sportive che creò una sezione dedicata all’Orientamento fu l’ENEA della Casaccia, con in testa la scienziata Maria Chiara (Chiaretta) Ramorino, una autentica sportiva che nel 1959 aveva vinto anche due titoli universitari di Tennis alle Universiadi di Torino: nel doppio misto con Maurizio Drisaldi, nel doppio femminile con Maria Teresa Riedl. Proprio mentre un giovanissimo Salvatore Tommasi detto Rino - assieme al quale la Ramorino aveva vinto un doppio misto ai campionati italiani universitari - veniva eliminato al primo turno. E anni dopo Chiaretta ha figurato tra le maggiori promotrici del nuovo sport del quale ha fatto incetta di medaglie internazionali.

A dimostrazione che anche campionissimi e scienziati possono praticare l’Orientamento: uno sport aperto a tutti ... e che ci ricorda Mister Volare.

 

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