Saro' greve / Le medaglie di legno diventano di pura roccia
Lunedì 30 Luglio 2018
A margine della bella iniziativa organizzata da Livio Berruti e sostenuta dalla Bolaffi: premiati i "famigerati" quarti posti.
di Vanni Lòriga
Non potevo mancare, mercoledì scorso, alla consegna delle Medaglie di Roccia, una originale ed innovativa cerimonia svoltasi a Torino presso la Sala Bolaffi in via Cavour. I motivi sono molteplici e vedo di riassumerli.
1) Sono stato invitato da Livio Berruti, che ai suoi innumerevoli titoli sportivi aggiunge quello di essere il Presidente del “Challenge Stellina Race”, importante gara internazionale di corsa in montagna promossa e sostenuta dalla Bolaffi.
2) La Bolaffi, la più importante impresa a livello mondiale della filatelia, intende con questa gara ricordare Giulio Bolaffi che, con lo pseudonimo di Aldo Laghi, fu mitico comandante partigiano in quelle zone della Val di Susa.
3) Torino è la città dove da ragazzo ho scoperto l’atletica, ricordando i Giochi Mondiali Universitari del 1933 in cui vidi in azione sia Luigi Beccali che John Edward “Jack” Lovelock.
4) L’anno successivo si disputò allo Stadio Mussolini la prima edizione dei Campionati Europei di Atletica: i particolari nel prossimo “Sarò greve” alla vigilia della rassegna europea di Berlino.
5) Sempre a Torino ebbi modo di assistere, nel maggio del 1956, alla vittoria di Livio nella finale degli studenteschi del Ginnasio Liceo Cavour. Da allora non l’ho più perso di vista.
6) A Torino ha sede La Stampa, giornale al quale ho avuto il piacere di collaborare e che fra l’altro mi consentì di seguire i Trials USA del 1992 e del 993, auspice Gianni Romeo che anche questa volta si è prodigato in ospitalità.
7) Torino, infine, è la città in cui ho maturato un ingiustificato complesso di superiorità. Ero un ragazzo sardo là trapiantato e come aprivo bocca mi dicevano: “Taci, napùli …”. Io, forte della mia sardità., pensavo che fossero tutti ignoranti perché evidentemente non conoscevano la geografia. Solo più tardi scoprii che chiunque è nato a sud di Racconigi per i Torinesi è appunto un “napùli” …
LA CERIMONIA - Chiusa la doverosa premessa, cerco di spiegare come si è svolta la premiazione torinese. La cerimonia è stata condotta con il consueto entusiasmo e collaudata perizia da Nicola Roggero. Che ha inizialmente dichiarato guerra a coloro che, riferendosi a chi ha fallito il podio per una inezia, affermano apoditticamente che “è giunto solo quarto…”
O, peggio ancora, parlano di “medaglia di legno”.
Io le chiamerei “medaglie d’acciaio” e simile idea è venuta agli organizzatori del Challenge Stellina (gara giunta alla trentesima edizione) che hanno coniato una speciale medaglia realizzata con la roccia tratta dalle montagne della Val Susa.
È la prima volta che si procede a questo tipo di premiazione ed il riconoscimento è andato agli atleti italiani che si sono classificati al quarto posto ai Giochi Invernali di PyeonChang. Si tratta di Lisa Vittozzi, Dominik Paris, Dominik Fischnaller, Matteo Rizzo, Carolima Koster, Anna Cappellini, Luca Lanotte, Nicole Della Monica. Matteo Guarise, Valentina Marchei e Ondrej Hotarek. Erano presenti per il CONI Roberto Fabbricini, il Presidente della FIDAL Alfio Giomi (la gara della Stellina è organizzata dall’Atletica Susa) ed illustri rappresentanti della famiglia Bolaffi (Stella, Alberto, Nicola). Nonché alti dirigenti delle Federazioni interessate.
Concludo con la definizione che Berruti e Bolaffi hanno dato di questa Medaglia di Roccia: “È il simbolo della durezza della preparazione, della grinta e della passione dei partecipanti alle competizioni”. Per chi volesse rendersi conto di cosa stiamo parlando, appuntamento il 26 agosto a Susa nello scenario dell’Arco di Augusto per passare dai 500 metri di quota ai 2000 di Costa Rossa, correndo sui sentieri dei partigiani. Chiunque giunge al traguardo è fatto sicuramente di roccia, ...
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