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Cinque Cerchi / Dal conte Bonzi ad Arianna, il filo azzurro degli alfieri

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Venerdì 3 Novembre 2018

olimpia-2018 2

di Gianfranco Colasante

Nel suo intervento all'Hilton di Praga (assemblea dei Comitati Olimpici Nazionali), Thomas Bach si è arrabbiato assai e ha tenuto a respingere con foga, parsa un po' eccessiva, la vulgata sempre più diffusa che il CIO e l'olimpismo in genere abbiano ormai contratto l'insanabile virus della corruzione. Accusando a sua volta i critici di ignoranza e prevenzione. Certo, stando agli ultimi fatti, arresti e processi e sospensioni, difficile non farsi venire qualche dubbio. Bach sostiene che a causa di alcuni casi non si può generalizzare e mettere sotto accusa tutto il movimento. Può darsi che abbia ragione lui. Ma resta un dato di fatto che nel XXI Secolo è arduo far convivere una realtà sempre più dipendente dal denaro (nell'ultimo quadrienno nelle casse del CIO sono affluiti più di 1000 miliardi di dollari) con gli ideali e i riti antichi che cercano di sollecitare l'immaginario con scenografie televisive.

Motivo per cui la cerimonia biennale dell'accensione del fuoco olimpico - tenuta nella piana d'Olimpia - quest'anno è parsa più falsa ed anacronistica del solito. Passando in pratica sotto silenzio. Ma tant'è. Lo spettacolo deve andare avanti ad ogni costo, anche con qualche cedimento al cattivo gusto, come mostra la foto (tratta dal sito Olympic.org) della cerimonia, tenuta al Panatenaico, della consegna della fiamma agli organizzatori coreani di PyeongChang.

Organizzatori che qualche motivo di preoccupazione ce l'hanno, al di là dei mazzi di biglietti rimasti invenduti. Qualcuno, ma i menagramo non mancano mai, ha fatto notare che nelle stesse ore il presidente Trump aveva allertato i giganteschi bombardieri B52, pronti per missioni dissuasive sulla vicina Corea del Nord.

Ma tornando alle cerimonie, anche l'Italia ha avuto la sua cerimonia figlia della tradizione. La scelta dell'alfiere che porterà il tricolore nell'arengo olimpico 2018 designato dal CONI martedì scorso. Come largamente anticipato, toccherà ad Arianna Fontana - quinta donna nelle ultime sette edizioni degli Invernali -, esponente dello Short track, specialità che alle Olimpiadi ha esordito nel 1994, dopo la "dimostrazione" avvenuta ad Albertville due anni prima. E mai designazione è parsa più appropriata, visto il momento non proprio esaltante delle altre discipline e, in particolare, delle diverse versioni dello sci.

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Una rara foto della squadra italiana che sfila a Chamonix nel 1924.
L'alfiere è Leonardo Bonzi, medaglia d'oro al valor militare e autore di grandi imprese aviatorie.
 
Occasione utile per dare un'occhiata al passato e ripercorrerlo partendo dalla prima edizione - quella del 1924 - quando la rassegna non era ancora olimpica, ma solo una semplice Settimana di gare invernali. Il riconoscimento olimpico sarebbe stato assegnato dal CIO solo nel maggio seguente, a Praga, nella sessione che vide l'addio di Pierre de Coubertin e l'ingresso nel Comitato di Alberto Bonacossa, vero artefice della partecipazione di una squadra italiana a Chamonix.

Alfiere in quell'occasione e primo dei 23 che seguiranno (ma in effetti in due hanno "doppiato") fu il ventiduenne conte Leonardo Bonzi [1902-1977], erede di una facoltosa famiglia di proprietari terrieri lombardi (molti anni più tardi, su parte di quei terreni, Silvio Berlusconi costruirà Milano-2). Dopo aver portato, con la sinistra, il tricolore con stemma sabaudo, Bonzi gareggiò da "interno" nel Bob che allora era un pericoloso trabiccolo in tubi in ferro che si tentava di indirizzare con un volante automobilistico. E sul quale si saliva, indifferentemente, in quattro o in cinque.

E cultori dell'auto erano i cinque di uno dei due equipaggi italiani, assemblato da Bonacossa ricorrendo ad amici della sua cerchia, nomi della nobiltà e dell'imprenditoria. La pista naturale di Les Péllerins, 1854 metri distribuiti su 19 curve, fu fatale all'equipaggio dei "nobili" che si ribaltò senza danni nella prima discesa. Meglio andò all'altro equipaggio, che si classificò al sesto posto, e che era formato da valligiani che, durante la Grande Guerra, avevano combattuto dalla parte degli austriaci, diventati italiani quando i loro paesi erano entrati a far parte del regno d'Italia. Una curiosità: i tempi delle quattro discese vennero presi con cronometraggio al centesimo di secondo. Per decenni ancora, un sogno per atletica e nuoto.

Seguendo il filo d'Arianna, si può dare un veloce sguardo all'elenco degli alfieri azzurri ai Giochi d'Inverno ricordando i risultati ottenuti da ciascuno di loro in quell'edizione. Il primo a vincere una medaglia, anzi due, ma di bronzo, è stato Eugenio Monti quarant'anni più tardi; il primo a vincere una medaglia d'oro è stato il carabiniere Paul Hildgartner nel 1984. La sola donna a laurearsi campionessa olimpica dopo aver portato il tricolore è stata Deborah Compagnoni. Auguriamoci che Arianna sappia emulare la signora delle nevi.


Alfieri azzurri ai Giochi Invernali

1924 Leonardo Bonzi - Bob - Bob a cinque, rit. II manche
1928 Ferdinando Gluck - Sci di fondo - 50 km (21.)
1932 Erminio Sertorelli - Sci di fondo - 50 km (12.)
1936 Adriano Guarnieri - Sci alpino - Combinata (17.)
1948 Vittorio Chierroni - Sci alpino - Combinata (7.)
1952 Fides Romanin - Sci di fondo - 10 km (17.)
1956 Benito Tolin - Salto dal trampolino - Trampolino (33.)
1960 Bruno Alberti - Sci alpino - Gigante (5.)
1964 Eugenio Monti - Bob - Bob a due, BRONZO; Bob a quattro, BRONZO
1968 Clotilde Fasolis - Sci alpino - Slalom (22.)
1972 Luciano De Paolis - Bob - Bob a quattro (8.)
1976 Gustavo Thoeni - Sci alpino - Slalom, ARGENTO
1980 Gustavo Thoeni - Sci alpino - Slalom (8.)
1984 Paul Hildgartner - Slittino - Singolo, ORO
1988 Paul Hildgartner - Slittino - Singolo (10.)
1992 Alberto Tomba - Sci alpino - Gigante, ORO; Slalom, ARGENTO
1994 Deborah Compagnoni - Sci alpino - Gigante, ORO
1998 Gerda Weissensteiner - Slittino - Singolo (14.)
2002 Isolde Kostner - Sci alpino - Discesa, ARGENTO
2006 Caroline Kostner - Pattinaggio di figura - Singolo (9.)
2010 Giorgio Di Centa - Sci di fondo - 4x10 km (9.)
2014 Armin Zoeggler - Slittino - Singolo, BRONZO
2018 Arianna Fontana - Short track - ?
 

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