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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

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MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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Giochi Olimpici Invernali - 1998

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1998 Nagano

XVIII Giochi Olimpici Invernali



(gfc) Dopo 26 anni la rassegna invernale torna in Giappone, a Nagano che viene preferita a Salt Lake City. Tra le città candidate figurava anche Aosta, una proposta che già in partenza presentava molti rischi dopo che due edizioni s’erano tenute consecutivamente in Europa. Grossa città di 350mila abitanti al centro del Giappone, collegata a Tokyo con uno dei primi treni ad alta velocità, lo Shinkansen, Nagano aveva voluto i Giochi con l’intento di rilanciarsi come centro di attività sportive non soltanto collegate alla neve.

Per la prima volta si era forse percepito che l’evento olimpico poteva prestarsi a grossi investimenti commerciali per scopi diversi. Tendenza che a Nagano si è espressa con la costruzione di impianti sovradimensionati alle reali necessità, anche se con un maniacale rispetto per l’ambiente (con la stessa cerimonia d’apertura ispirata all’ecologia).

Tra le novità, l’utilizzo massiccio dell’elettronica, settore che già vedeva il paese asiatico all’avanguardia: per la prima volta le Olimpiadi innescarono l’esplosione di Internet, già apparso ad Atlanta ’96, ma in maniera molto più contenuta. Il vero problema di quell’edizione sono state le condizioni meteo, con massicce nevicate che hanno creato non pochi problemi per spostamenti e allenamenti, e le folate de El Niño. Ma, nel complesso, i Giochi di Nagano sono stati organizzati con rigore e precisione, come è nello spirito giapponese, ma senza quel calore e quella partecipazione corale che avevano contraddistinto Lillehammer.

I Giochi di Nagano sono stati, per l’Italia, i Giochi di Deborah Compagnoni con un oro nel Gigante a ventiquattr’ore dall’argento nello Slalom (a 0”06 dalla prima). Un’affermazione che ne ha fatto la prima atleta capace di vincere tre medaglie d’oro in tre Olimpiadi consecutive. Dopo il grave infortunio capitatole ad Albertville, proprio nel Gigante e in diretta televisiva, Deborah voleva riprendersi “quella” medaglia. E se l’è ripresa con una superiorità schiacciante, dominando entrambe le manche. La sorridente signora della neve, con la sua sciata leggera e tecnica, una sfida alla gravità, ha lasciato un segno indelebile nella storia dello sci.

La gara più bella per il fondo azzurro è stata ancora la staffetta maschile, con la rivincita questa volta – decisa allo sprint per l’inezia di 2/10 – dei norvegesi: ma gli azzurri, Albarello, Valbusa, Maj e Fauner, sono stati superbi. Nel fondo a Nagano si è concluso il lungo duello tra Stefy Belmondo e Manuela Di Centa, di nuovo assieme sul podio della staffetta per l’ultima gara di Manuela.

Persosi per troppa foga Alberto Tomba, due volte fuori pista, c’è stata poca altra gloria per i colori italiani. Un calo netto rispetto a quattro anni prima: le medaglie si sono dimezzate, da 20 a 10, quelle d’oro scese da sette a due. Il secondo titolo è arrivato dal Bob a due, ex-aequo col Canada al centesimo di secondo (ai millesimi si sarebbero imposti i canadesi). Un successo che mancava dai tempi di Eugenio Monti: non per nulla l’abruzzese Tartaglia, in coppia con Günther Huber, era sceso con una T-shirt che portava stampato il nome dell’indimenticabile “Rosso volante”.


La scheda di Nagano 1998


Altitudine: 380 m. s.l.m.
Date: 7/22 Febbraio 1998.
Nazioni presenti: 72 (vincitori di medaglie: 24).
Atleti partecipanti: 2239 (1412 uomini, 827 donne).
Apertura: Imperatore Akihito.
Accensione del tripode: Midori Ito (Pattinaggio di figura).
Giuramento degli atleti: Kenji Ogiwara (Combinata nordica).
Giuramento dei giudici: Junko Hiromatsu.
Programma tecnico: 14 sport, 68 gare.
Medaglie assegnate: 205 (69 Oro, 68 Argento, 68 Bronzo).

Membri italiani del CIO: Franco Carraro (dal 1982), Primo Nebiolo (dal 1992), Mario Pescante (dal 1994), Ottavio Cinquanta (dal 1996).
Presidente del CONI: Mario Pescante.
Capo della delegazione italiana: Raffaele Pagnozzi.
Sede della delegazione: Villaggio Olimpico.
Alfiere della squadra: Gerda Weissensteiner (Slittino).
Attaché: Ubaldo Prucker.

Atleti italiani in gara: 114 (80 uomini, 34 donne).
Riserve o non entrati: 11 (8 uomini, 3 donne).
Medaglie vinte: 10 (2 Oro, 6 Argento, 2 Bronzo).
Atleti italiani vincitori di medaglie: 14 (9 uomini, 5 donne).



 

 

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