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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Giochi Olimpici Invernali - 1984

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1984 Sarajevo

XIV Giochi Olimpici Invernali



(gfc) Destino amaro, quello della capitale della Bosnia. Già teatro dell’atto scatenante della Grande Guerra – era il 28 giugno del 1914 – quando un colpo di pistola uccise l’arciduca Ferdinando. Settanta anni più tardi la città – vero centro multi-culturale, dove per secoli avevano convissuto porta a porta cristiani e musulmani – ospitava una bella edizione dei Giochi d’inverno. Ma un decennio più tardi Sarajevo sarebbe diventato il simbolo della guerra che ha insanguinato tutta la regione e riaperto l’orrore della “pulizia etnica”. Durante quei mesi di guerra, gli impianti olimpici furono oggetto di vandalismi e distruzione, quasi si fosse voluto cancellare l’esempio più aggregante nella storia più recente di quei popoli.

I Giochi di Sarajevo restano comunque un successo sia organizzativo che tecnico, con una vasta partecipazione della popolazione, convintamente conquistata dal progetto olimpico. La celebrazione invernale – a mezzo tra Mosca e Los Angeles, quando già si paventava il boicottaggio ritorsivo dei sovietici – parve sfuggire a quel destino. Per un caso non frequente, sia Sarajevo che Los Angeles erano state designate nella stessa sessione del CIO, nel 1978 ad Atene. Parve ai più un modo per esorcizzare la minaccia incombente sull’unità del Movimento Olimpico. E in tale senso andava l’appello alla pace universale lanciata a Sarajevo dal nuovo presidente Juan Samaranch, alla sua prima Olimpiade. Non andò così.

Tra i motivi per ricordare la XIV edizione dei Giochi, figurano gli ultimi colpi di coda dell’offensiva contro il professionismo dilagante nello sci alpino. Una battaglia già persa che però fece altre due vittime illustre, Ingemar Stenmark e Hanni Wenzel, i migliori del momento, lasciati a casa con il marchio infamante di professionisti. Per motivi analoghi la scure si abbattè anche sugli italiani, “tagliando” fuori due giocatori d’origine canadese della squadra di hockey. Una prima volta anche quella.

Ancora una volta le gare furono animate dal duello tra sovietici e tedeschi-orientali, per i quali ultimi già da tempo si mormorava di intrugli e pozioni: alla conta finale delle medaglie a prevalere furono i primi per 26 a 25 (ma i tedeschi ne avevano vinte di più d’oro). Nella copertina di quell’album, si trovavano due donne: la pattinatrice Katarina Witt, una affascinante ragazza della DDR che nell’artistico ricamò un’esibizione indimenticabile, e la fondista finnica Marja-Liisa Hämäläinen, dominatrice delle tre prove di fondo.

Per parte italiana, i risultati furono piuttosto magri, assommando a due sole medaglie d’oro. La prima la conquistò il carabiniere Paul Hildgartner nello Slittino, risultando più veloce di tutti in entrambe le manche. La seconda uscì dalla roulette dello Slalom, con la pista della Jahorina nascosta fin quasi all’arrivo da una nebbia impenetrabile come bambagia: per prima spuntò Paoletta Magoni lasciando a quasi 1” la favorita Perrine Pelen. Prima d’allora, l‘azzurra non s’era mai classificata meglio che sesta in gare di livello internazionale.

 

La scheda di Sarajevo 1984

Altitudine: 537 m s.l.m.
Date: 8/19 Febbraio 1984.
Nazioni presenti: 49 (vincitori di medaglie: 17).
Atleti partecipanti: 1304 (1024 uomini, 280 donne).
Apertura dei Giochi: Mika Spiljak, presidente della Repubblica.
Accensione del tripode: Sandra Dubravčić.
Giuramento degli atleti: Bojan Križaj (Sci alpino).
Giuramento dei giudici: Dragan Perović.
Programma tecnico: 10 sport, 39 gare.
Medaglie assegnate: 117 (39 Oro, 39 Argento, 39 Bronzo).

Membri italiani del CIO: Giorgio de' Stefani (dal 1951), Franco Carraro (dal 1982).
Presidente del CONI: Franco Carraro.
Capo della delegazione italiana: Mario Pescante.
Sede della delegazione: Villaggio Olimpico.
Alfiere della squadra: Paul Hildgartner (Slittino).
Attaché: Dori Gaon.

Atleti italiani in gara: 74 (59 uomini, 15 donne).
Riserve o non entrati: 11 (9 uomini, 2 donne).
Medaglie vinte: 2 (2 Oro).
Atleti italiani vincitori di medaglie: 2 (1 uomo, 1 donna).





 

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