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Saro' greve / Bracco Atletica non chiede soldi, ma vuole l'Arena

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Lunedì 29 Maggio 2017

bracco 2

di Vanni Lòriga

Avevo annunciato un commento sulla Bracco-Atletica. E mantengo la promessa. La società milanese ha presentato il suo bilancio 2016 in una sede ed in una forma inconsueta: il tutto si è tenuto nella Sala Nassirya del Senato. Premetto che il sodalizio milanese schiera, al fianco dei due Presidenti onorari Diana Bracco e Mario Mauro, il presidente Franco Angelotti che può contare sul vice Fabio Sardano e su Renzo Fugazza (DT), Aldo Maggi (DS) e su uno staff di corposa sostanza, come riportato sul sito web www.braccoatletica.it. Il bilancio 2016 (che peraltro ricorda la intera vita del sodalizio che ha le sue radici nell’anno 2000) illustrato dalla mezzofondista-bocconiana Elena Vittone ha fruito di alcuni saluti introduttivi. Ha aperto il Senatore Mauro (precedenti nel settore con l’Unione Foggia; 2 minuti sugli 800 e 4’05” sui 1500); gli ha dato il cambio la Senatrice Idem che oltre ad aver decantato la sua compatriota Ulrike Meyfarth ci ha anche spiegato cosa dovrebbe fare la politica per lo sport.

Parole di elogio da parte del Presidente FIDAL Alfio Giomi, ammirato per la chiarezza del bilancio. La dottoressa Vittone ha poi illustrato tutta la mappa degli stakeholder. Per chi non avesse studiato a Palo Alto chiarisco che si tratta dei soggetti, diretti o indiretti, coinvolti in progetti o nell’attività di una Azienda. E per l’Azienda Bracco-Atletica si tratta degli Atleti; delle loro Famiglie; delle Società collegate (Cesano Maderno; Cinisello; Studentesca San Donato; Estrada di Treviglio, Caravaggio e Bagnolo); delle Comunità locali e delle Scuole; degli Sponsor e Fornitori (Partner) ed infine delle Istituzioni ed Enti.

Giunti a questa voce. diventa interessante esaminare il diagramma “a torta” (ovvero circolare) pubblicato a pagina 22 del Bilancio societario. Si nota che lo “spicchio” con la maggiore ampiezza angolare è quello relativo agli Sponsor, che occupa il 62 per cento delle entrate. Un altro 23 per cento è autoprodotto (corsi e contributi soci) per cui i “soccorsi” esterni sono ridotti al minimo. E brilla per la sua assenza lo Stato con i suoi politici.

A circostanziata domanda, il Presidente Angelotti precisa che il bilancio della Società si aggira sui 250.000 euro annui è che è difficile ottenere aiuti anche dagli Enti locali. “Ma noi non chiediamo soldi – dichiara - saremmo già felici se venisse ricaricata la pista dell’Arena…come attendiamo che Milano abbia un suo impianto indoor…vorremmo che le Istituzioni si prendessero cura di noi, come cerchiamo di fare nella nostra Società, il cui motto è anche quello del bilancio, cioè <Taking Care>”.

Nel frattempo la vita continua. La Bracco, insieme alla Riccardi, ha intanto conquistata in Portogallo la promozione in Coppa Europa (foto della premiazione a Leiria assieme ai ragazzi della Riccardi). E questo senza piste e senza aiuti. Infatti Milano ha ben altro a cui pensare. Grandioso il “successo annunciato” della candidatura meneghina ad ospitare nel 2019 la 132ª Sessione del CIO: l’assegnazione sarà ufficializzata il 15 settembre a Lima, ma il risultato è certo, considerato che Milano è … l’unica aspirante.

Nella euforia di questa marcia trionfale (due pagine sul sito CONI) si comincia a parlare di candidatura olimpica prossima-ventura per il 2028. Diciamo che non c’è sabato senza sole e non c’è anno senza candidature (che alla resa dei conti sono delle vere “sòle” …). Come sempre, l’importante non è vincere, ma comunque partecipare! Il Sindaco Giuseppe Sala ha avuto l’accortezza di premettere che la sua Città è assolutamente priva di impianti adeguati. Situazione ideale, ci permettiamo di suggerire, per sistemare l’unico esistente intitolato ad uno che di sport se ne intendeva, un certo Gianni Brera.

Per concludere in ottica positiva, riassumo il pensiero dei massimi dirigenti del sodalizio milanese di cui oggi abbiamo trattato. Ecco quanto.

Franco Angelotti: “Bracco Atletica è un gruppo di persone corrette che a livello di cuore e generosità non sono seconde a nessuno”.

Mario Mauro: “Ho sempre creduto nello sport come risanatore dell’animo umano, strumento potentissimo capace di regalarci un equilibrio prezioso per la vita di tutti i giorni, di farci crescere nella continua percezione dell’altro e dell’altrui fatica…”

Diana Bracco: “…condividiamo lo sguardo al futuro, l’attenzione alle nuove generazioni e al territorio, riconoscendo lo Sport come strumento di crescita. Un impegno di Responsabilità Sociale per la qualità della vita”.
 

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