Giochi Olimpici Invernali - 1924
1924 Chamonix
I Giochi Olimpici Invernali
(gfc) Per approdare alla versione invernale dei Giochi Olimpici il percorso fu molto accidentato. A lanciare l’idea era stato il conte Brunetta d’Usseaux durante una Sessione del CIO – di cui figurava segretario generale – tenuta a Budapest nel maggio 1911. La proposta non riscosse successo per due ragioni: lo scarso interesse che de Coubertin nutriva per gli sport della neve e l’opposizione dei paesi del Grande Nord che se ne sentivano custodi. Dove aveva fallito Brunetta, riuscirono però due francesi, il conte Justinien de Clary e il marchese Melchior de Polignac proponendo una “Settimana Internazionale degli Sport d’Inverno” sulle Alpi, contando sull’interesse creato dai Giochi di Parigi. Una trovata. Non trattandosi di Giochi Olimpici d’inverno, gli scandinavi alla fine convennero che non avere nulla da eccepire.
Avuta via libera, nel giugno 1922 l’opzione dei due francesi cadde su Chamonix-Mont Blanc, in Alta Savoia, località che offriva le migliori garanzie di riuscita. Una previsione che si rivelò esatta. Chamonix poteva contare su attrezzature di prim’ordine, un moderno stadio del ghiaccio di quasi 36.000 mq e un trampolino per il salto costruito per l’occasione. Ma anche su collaudate risorse turistiche e alberghiere.
Fu proprio il successo riscosso a spianare la strada al riconoscimento postumo della “Settimana” quale prima edizione dei Giochi Olimpici d’inverno. Decisione che si concretizzò il il 25 maggio 1925, nella Sessione del CIO tenuta a Praga. La proposta approvata diceva: “Il CIO istituisce un ciclo distinto di Giochi Olimpici. Essi si terranno nello stesso anno di quelli estivi. Nel rispetto dei protocolli olimpici, essi prenderanno il nome di primi, secondi, ecc.”. Quella volta anche i nordici votarono a favore.
Toccò in massima parte ad Alberto Bonacossa organizzare la trasferta italiana. Non soltanto per il suo passato di pattinatore su ghiaccio, ma anche per l’entusiasmo col quale aveva sposato la causa olimpica fino ad essere cooptato nel CIO nel 1925, come ottavo membro italiano. Risolto il reclutamento dei fondisti con il ricorso a un gruppo di solidi valligiani, il resto venne gestito con fantasia e un po’ d’improvvisazione. La squadra, definita dal CONI a fine dicembre ‘23, venne radunata al Sestriere a partire dal 6 gennaio 1924. La selezione per la gara militare si tenne a Grassoney il 11 gennaio 1924.
Uno sforzo fu fatto per dotare i prescelti di una parvenza di divisa, pantaloni neri di fustagno stretti alla caviglia, camicia di pesante flanella azzurra e una sottile cravatta con un piccolo tricolore. Erano anni difficili per l’organizzazione sportiva, quasi del tutto priva di mezzi. Non esistevano impianti: quello per il bob, a Cortina, era solo un tracciato, il solo trampolino di cui si disponesse in Italia, a Clavières, era in via di costruzione. In quelle condizioni, il migliore degli italiani risultò il falegname Enrico Colli con un insperato nono posto nella 50 chilometri.
La scheda di Chamonix 1924
Altitudine: 1037 m s.l.m.
Date: 25 Gennaio / 5 Febbraio 1924.
Nazioni presenti: 16 (vincitore di medaglie: 10).
Atleti partecipanti: 258 (247 uomini, 11 donne).
Apertura ufficiale: Gaston Vidal, Sottosegretario all’Istruzione.
Programma tecnico: 7 sport, 14 gare.
Medaglie assegnate: 43 (14 Oro, 14 Argento, 15 Bronzo).
Membri italiani del CIO: Carlo Montù (dal 1913), marchese Giorgio Guglielmi (dal 1919).
Presidente del CONI: on. Aldo Finzi (dimessosi il 17 giugno 1924).
Capo della delegazione italiana: Giuseppe Corbari.
Sede della delegazione: “Hotel de Ville” e “Hotel Cottet” (Chamonix-Mont Blanc).
Alfiere della squadra: Leonardo Bonzi (Bob).
Atleti italiani in gara: 19.
Discipline dimostrative: 4.
Riserve o non entrati: 8.
Medaglie vinte: nessuna.
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