Londra '17 / (5) Wayne e la malinconia di quella corsia vuota
Martedì 8 Agosto 2017di Gianfranco Colasante
C'erano tutte le premesse per una grande serata, con quei 400 collocati a chiusura della 5. Giornata, atto conclusivo di altre tre finali di grande spessore agonistico, Siepi e 800, ma soprattutto l'Asta, dove si è battagliato sulla soglia dei 6 metri. Nulla di tutto questo. Certo, Wayde van Niekerk ha fatto diligentemente la sua parte, alla fine il cronometro si è fermato sotto i 44", ma ben lontano dalla storia (foto IAAF). Tanto che alla fine l'attenzione poteva focalizzarsi sui due giovani ventenni che lo hanno accompagnato sul podio, il lungo caribico Steven Gardiner e l'altrettanto poco noto Abdalelah Haroun. Altro prodotto, quest'ultimo, dell'atletica qatariota che si prepara ad accogliere il circo della grande atletica tra due anni.
Londra '17 / Giro di boa: nulla di nuovo per noi
Martedì 8 Agosto 2017di Daniele Perboni
Cinque giorni iridati. Metà Mondiali archiviati. Sta prendendo corpo lo spettro da molti palesato e da altri temuto: lo zero nel medagliere. È presto per cantare il de profundis ma stiamo cominciando a prepararci, almeno moralmente. Detto questo, passiamo a quanto accaduto sulla pista di Sua Maestà. Sempre limitandoci al quadro nazionale s’intende. Quello è il compito assegnatoci e diligentemente, da bravo scolaretto, a quello ci limitiamo. Quattro ragazze in gara sulla pista Mondo. Quattro eliminazioni hanno “regalato” le protagoniste. Due di queste, sinceramente, ci hanno lasciato l’amaro in bocca. Parliamo delle specialiste del giro con barriere.
Londra '17 / Prove di dialogo tra IAAF e CIO
Martedì 8 Agosto 2017di Carlo Santi
Sebastian Coe è pronto a duellare con il CIO di Thomas Bach. I signori degli anelli, coloro che abitano a Losanna e cercano dal bel giocattolo che gestiscono, le Olimpiadi, di trarre sempre il massimo sfruttando televisioni e sponsor, vogliono cavalcare l’onda. Che al giorno d’oggi, sempre meno attento allo sport e alla sue regole, guarda maggiormente al gioco. Bach sembra pronto, pur di sfruttare tutto questo e raccogliere nuovi introiti, a trasformare i Giochi in un bel videogioco. L’introduzione di nuove discipline come l’arrampicata sono la testimonianza di questa direzione.
Londra '17 / Fu Churchill a volerci ai Giochi del 1948
Martedì 8 Agosto 2017di Vanni Lòriga
Parto a testa bassa perché sono veramente stanco di sentire alla nostra TV tante parole strane. Ricordare, come è stato fatto, che Roberto Frinolli fu finalista al Messico 1968 va bene; ma non va altrettanto bene dimenticare che lo fu anche a Tokio, dove sino al nono ostacolo era in testa, inducendo i “maestri” dell’Equipe a sanzionare di aver visto i “400 ostacoli del futuro!”. Fu la stessa finale in cui Tito Morale guadagnò il bronzo. Sandro Calvesi menava la danza e anche i tre degli ostacoli alti (Ottoz, Mazza e Cornacchia) furono finalisti.
Londra '17 / (4) Quando i millesimi giocano a nostro favore
Lunedì 7 Agosto 2017di Gianfranco Colasante
Il Mondiale londinese tradito dalla tecnologia - si tratta forse dei residuati dei Giochi 2012? - dipana lentamente il suo programma. Dieci giorni sono lunghi assai, anche se poi lo stadio è sempre al colmo della capienza. Per la quarta giornata non più di quattro titoli in palio, tre al femminile. E proprio dalla donne arriva la gara più spettacolare, almeno quanto a contenuti agonistici. Per quelli tecnici, ripassare. Così nel duello tutto sudamericano nel triplo, l'elegante e solida colombiana Caterine Ibarguen da un lato e la venezolana Yulimar Rojas dall'altro, alla fine a prevalere è stata quest'ultima. Lungo fenicottero dagli arti che sembrano tenuti assieme col fil di ferro, sgraziata nella corsa ma capace di atterrare nei pressi dei 15 metri, in barba a tutte le leggi della tecnica e della dinamica.
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