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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Scherma / A Catania un en-plein mondiale che conforta

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Martedì 18 Ottobre 2011

pizzo Ancora una volta – dopo gli Europei di Parigi 2010 – la scherma azzurra ha dimostrato di essere, nel suo complesso, la più affidabile del mondo (nella foto: la novità Paolo Pizzo). Le undici medaglie dei Mondiali di Catania costituiscono di per sé un record, eguagliando le 11 vinte nel 1949 nell’edizione disputata al Cairo. Ma con la notazione doverosa che il palcoscenico schermistico mondiale, allora, era molto meno affollato di come si presenta oggi. Sessant’anni fa in Egitto la generazione dei Mangiarotti stracciò la concorrenza vincendo 5 medaglie d’oro, 2 d’argento e 4 di bronzo. In Sicilia il bottino è stato un po’ meno ridondante, ma egualmente confortante, con 4 medaglie d’oro (tutte colte nel programma olimpico), 3 d’argento e 4 di bronzo. Meglio le prove individuali che quelle a squadre, che comunque hanno collocato molti azzurri in posizione privilegiata nei ranking della FIE per Londra. Inoltre non si è registrata soltanto la conferma dei soliti noti – facciamo a caso il nome di Aldo Montano e di Valentina Vezzali –, ma anche la consacrazione di una serie di nomi nuovi che sottolineano il ricambio generazionale di qualità nella Scherma che, in Italia, ha l’eguale solo nel Nuoto.


E a proposito di Valentina, “nostra signora delle pedane” che non sbaglia mai, nessuno potrà toglierle il ruolo di portabandiera a Londra 2012, con buona pace di Petrucci e compagnia cantando che meditano qualche colpo di teatro, tanto per dar fiato alle trombe e ricordare di esserci. Una scelta obbligata, quella della Vezzali, e per una serie di motivi diversi e convergenti: per la carriera inimitabile, per l’insieme di vittorie ultradecennali, per il carattere che diventa esempio da imitare, perché donna e madre (il ché non guasta proprio), ma soprattutto perché rappresenta la Scherma, la disciplina sportiva più genuinamente italiana e nobile di tutto lo sport italiano. Tutto il resto è solo bassa polemica.

E veniamo ora alle torride pedane di Catania. Difficile stilare una graduatoria di merito tra i vincitori delle 11 medaglie (che alla federazione, in premi e prebende, costerà all’incirca 400 mila euro). Ma è facile individuare le storie che si distaccano dalle altre. Sono almeno due, quelle di due siciliani, anzi dei catanesi Paolo Pizzo e Rossella Fiamingo. Cominciamo da Pizzo, il campione mondiale di spada, la cui vicenda somiglia più a una favola che un racconto di sport. Una medaglia d’oro nella specialità storica della scherma, la sua, che all’Italia mancava dal 2001 quando a vincerla fu Paolo Milanoli. Per conquistarla, alla vigilia, si puntava su Matteo Tagliariol che l’aveva sfiorata nel 2009 perdendo in finale. Invece il campione olimpico si è dovuto fermare sin dal primo turno per fare spazio alla progressione inarrestabile di Pizzo, l’enfant-du-pays (nato a Pedara, sul mare di Catania, il 5 marzo 1983) che era al suo secondo mondiale dopo il 20° posto di Parigi dello sorso anno. La bella storia di Paolo passa per una operazione alla testa, subita a 13 anni, per rimuovere un tumore. Un passaggio epocale che, per chi fa sport, equivale alla traversata del Mar Rosso senza l’intervento di Mosè e che ha lasciato solo una cicatrice sulla tempia destra. Poi la scherma come scelta di vita, l’apprendimento sotto tecnici diversi, fino al trasferimento a Roma e l’incontro con Oleg Pouzanov. Ma nessuno, neppure il russo che per concentrarsi va nei boschi a lanciare coltelli contro gli alberi, è riuscito a correggere quel personalissimo stile, contrario a ogni manuale, che lo ha portato al titolo mondiale. In rampa di lancio per issarsi al primo posto nel ranking FIE e vincere la Coppa del Mondo. Proprio lui, che fino ad ora aveva portato a casa solo un argento alle Universiadi del 2009.

L’altra storia racconta di una ragazzina di vent’anni di San Giovanni La Punta (dove è nata il 14 luglio 1991) – Rossella Fiamingo – che da un anno o giù di lì divede i suoi affetti con il liberista Luca Dotto, di un anno più giovane, che ai mondiali di Shanghai ha vinto l’argento nei 50 ed è stato finalista nella distanza doppia (tutti e due tesserati per la Forestale, alla cui ombra è scoppiato il colpo di fulmine, possono ora ritenersi qualificati entrambi per Londra). E’ toccato a Rossella chiudere la sfilza di medaglie vinte al Palaghiaccio con il bronzo nella prova a squadre di spada assieme a Mara Navarria, Bianca Del Carretto e Nathalie Moellhausen. Veloce nell’azione, imprevedibile, concentrata sempre, ma soprattutto mancina – circostanza che la rende di difficile interpretazione per le avversarie – Rossella si allena a Sant’Agata Li Battiati con Gianni Sperlinga: fino ad ora aveva vinto solo l’oro nei mondiali Cadetti del 2008, guarda caso, ad Acireale. La sua esplosione al primo anno di Nazionale è una riprova della validità di un movimento (con poco più di 18.000 tesserati e 350 club) capace di rinnovarsi continuamente, fidando proprio su quel solido tessuto connettivo che sono le sale di scherma e i maestri che vi lavorano. Ciascuno con le proprie motivazioni e le proprie tecniche. Un po’ come capita nel nuoto.

Infine qualche rimpianto per l’annunciata medaglia d’oro nel fioretto a squadra dopo lo storico tris nella prova individuale, (oro di Cassarà, argento di Aspromonte, bronzo di Avola) che per un sortilegio si è trasformato in un agghiacciante settimo posto, complice anche la distorsione alla caviglia patita da Baldini. Mai così male nell’ultimo decennio. Ma ci sarà tempo e luogo per rifarsi.

I risultati completi nella sezione Mondiali.

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Хотя, может быть, я ее и одолею.

В ту "Использование табуированной тематики в масс-медиа на примере печатных СМИ"ночь, когда он "Использование эвфемизмов в средствах массовой информации"спрятался на крыше сарайчика, Флик спустилась по простыне из "Исследование аудитории в СМИ"окна сразу над это крышей надо полагать, из своей спальни.

Возможно, тут ты в безопасности.

Они сейчас вспомнили свой многолетний опыт и действовали, как хорошо организованная охотничья группа, окружающая жертву.

 

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