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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

Direttore: Gianfranco Colasante  -  @ Scrivi al direttore

I sentieri di Cimbricus / Giochi invernali o infernali?

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Mercoledì 22 Novembre 2023

 

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Soltanto tornando a vendere baci per il Soccorso Invernale, Marylin potrebbe salvare Milano-Cortina 2026. La citazione è offerta da “A qualcuno piace caldo”, perfetta per una situazione che sta diventando tragicamente bollente.

Giorgio Cimbrico

“Existing ma non working”, è il dilemma in cui si dibatte l’abbronzato prence dello sport italiano rigirando tra le mani non un teschio ma lo scheletro di una pista abbandonata nei pressi di Cesana, uno dei tanti crucci, di quegli strali della sorte, che lo attanagliano. A poco più di due anni dalla cerimonia d’apertura (ma davvero sarà in quel luogo in cui, rispolverando il titolo di un drammatico romanzo, è buio a mezzogiorno?), ci si avvia verso un altro inverno di uno scontento che riunisce molte parti in causa.

Nel dettaglio, il consiglio d’amministrazione del CIO residente sul lago Lemano, la Fondazione Olimpica, le molte e sparse località che contavano su sorti future e progressive, su un’età dell’oro.

Milano-Cortina 2026 o, secondo modi verbali odierni, “venti-ventisei”, è un puzzle pieno di quelle tessere in cartoncino che non si sa bene dove piazzare: “questo è un pezzetto di cielo, ma no, guarda, deve essere un angolo di mare; beh, per il momento mettiamolo lì”.

Un puzzle e un labirinto come quello del Nome della Rosa: raggiungere Cortina da Bormio è un’avventura che può durare molte ore. Ed è solo uno dei tanti esempi per Giochi distribuiti in due regioni, il vecchio Lombardo-Veneto, e due province autonome, Trento e Bolzano. Tre regioni, se l’operazione “Save Cesana’s Track” andrà a buon fine per una spesa che alcuni ipotizzano in 80 milioni, altri in qualcosa di più. Attualmente è solo un vermone di cemento piuttosto deturpato e deturpante.

E così si finisce per aprire una parentesi etichettata con una parola tanto cara al CIO: legacy, lascito. Quello dei Giochi di Torino 2006, temporalmente un battito di ciglia o forse è un’era, è miserello: impianti spariti, abbandonati e un Villaggio, al Lingotto, lasciato al degrado o peggio. Domande banali, ingenue: perché non è mai stato utilizzato l’anello d Pragelato, quello della vittoria di Giorgio Di Centa nella 50 km, per prove di Coppa del Mondo? Altri perché si affollano ma non è il caso di dar loro udienza.

Meglio tornare al nostro tempo e a dibattiti che hanno il sapore del grottesco: dopo le aste promosse dalla Simico e disertate dalle aziende costruttrici, per il bob, lo slittino e lo skeleton si sono fatte avanti Innsbruck, St.Moritz, Pechino (o meglio, la località a nord della capitale che l’anno scorso ha ospitato queste specialità) e negli ultimi giorni la Germania, in alcuni casi con la promessa di ponti d’oro e di costi azzerati. Non ha segnalato il suo interesse la lettone Sigulda, alleata di Stoccolma nella candidatura sconfitta dall’Italia. Una lezione di coerenza.

Singolare anche la vicenda dell’Oval per il pattinaggio di velocità: doveva essere quello (all’aperto?!) di Baselga di Pinè. I costi di previsione sono aumentati e si è deciso di concentrare tutto il ghiaccio (velocità classica, short track, figura e hockey) a Milano in strutture di prossima edificazione.

La Fondazione, presieduta da Malagò, può andar tranquilla sulle specialità nordiche e su biathlon: Val di Fiemme e Fassa e Anterselva hanno un’esperienza più solida di una quercia.

L’ultimo “affaire” riguarda il laboratorio antidoping: quello dell’Acqua Acetosa non è allineato ai dettami del CIO. Necessario crearne uno ex novo. Dove? In alternativa i “campioni” potrebbero finire via aerea al laboratorio della parigina Chatenay Malabry, un tempo assai temuto per l’implacabile precisione degli esami e dei risultati.

Languono le grandi opere che i Comuni aspettavano per la creazione di posti di lavoro e per il rilancio dei territori. Se davvero a Cortina spetteranno solo lo sci alpino femminile e il curling, è il caso di costruire un villaggio, di dar vita a varianti stradali valutate attorno ai 900 milioni? Attesi sviluppi. O nuovi viluppi?

 

 

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