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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Piste&Pedane / Forse e' solo la fine del principio. O no?

Mercoledì 13 Ottobre 2021

 

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Che ne sarà della struttura tecnica? Confermato per ora il D.T., per gli altri se ne riparlerà a fine anno. Intanto godiamoci il profluvio dei numeri in attesa del 22 ottobre quando andrà in onda la seconda puntata.

Daniele Perboni

È il 27 settembre quando un sorridente (immaginiamo, non eravamo presenti) Antonio La Torre si presenta davanti al primo Consiglio Federale post Tokyo. Giornata lunga e pesante. In programma 19 delibere, 6 “informative”, più le classiche varie e eventuali, un campo minato, sabbie mobili, ridotta di irriducibili. Non questa volta. Pare. Il meccanismo si inceppa sulle prime quattro delibere (Variazione di Bilancio di previsione 2021, Incarico Segretario Generale, Fondazione Roma 2024, Nomina Direzione Tecnica 2021/2024).

Trincea ostica da lasciarsi alle spalle. Appello alle 9 di mattina e alle 11 si è ancora fermi sulle posizioni di partenza. Poi … pare una strada in discesa, pur lasciando morti e feriti sul campo in attesa di una mezzaluna rossa che forse non arriverà mai.

La Torre dicevamo. Il generale che ha attraversato il deserto, chiamato per salvare la patria, subito dopo gli Europei di Berlino 2018, spara sullo schermo una serie di slides e così, tanto per restare in tema, eccolo esordire con una serie di numeri, medaglie, tabelle e alcune citazioni ad effetto “rubate” a personaggi famosi: “Non è la fine. Non è neanche il principio della fine. Ma è, forse, la fine del principio” (Sir Winston Churchill dal discorso pronunciato in occasione della vittoria britannica in Egitto alla fine della Campagna d’Africa, 1942). Naturalmente la “sostanza” è altra.

• Doha 2019 – Italia 31ª nel medagliere; 26ª nella tabella a punti; 15 finalisti; 3 primati nazionali; 50% il miglioramento dei nostri atleti nel ranking mondiale.

• Stagione 2021 – 25 ori in competizioni internazionali; vittoria Diamond League di Marco Tamberi; Jacobs (60 indoor), Tamberi (alto) e 4x100 uomini ai primi posti nelle liste mondiali; Tamberi e Palmisano (marcia) primi nel World Ranking; dei 47 atleti AEC 2021, 37 presenti a Tokyo; 5 non presenti perché infortunati; 4 non selezionati ma qualificati; 1 non qualificato; dei 17 top 6 medaglie d’oro; atleti italiani nelle graduatorie mondiali: nei primi 100 ne troviamo 90 nel 2018 e 96 nel 2021. Più che raddoppiati se presi in esame i primi 30: sono 14 nel 2018 e 34 nel 2021. Bene anche gli under 20: fra i top 30 erano 21 nel 2018, saliti a 33 nel 2021.

Si poteva lasciarlo a casa? Certo che no. Però … però una parte della struttura tecnica è stata riconfermata con scadenza dicembre 2021. Il classico contentino al perdente, il punto della bandiera? Quindi parte del lavoro è da rifare. Così ecco che l’Antonio nazionale si è messo all’opera. Scadenza 22 ottobre, data del prossimo Consiglio Federale. Chi bazzica le stanze del potere romano racconta di un La Torre intrattabile, chiuso nel suo ufficio intento a stilare elenchi. Telefono spento, guai a distrarlo.
Il lavoro e, di conseguenza, la struttura che dovrà essere ratificata dall’organo federale lo accompagnerà sino al 31 dicembre 2024. Come suo costume non vuole interferenze. Solitario, ostinato e assertore del famolo strano di verdoniana memoria, oppure il “Sei fai sempre quello che hai sempre fatto, avrai sempre quello che hai già avuto” (Anthony Robbins, saggista e life coach statunitense, esperto di PNL e formatore motivazionale) lo spinge a trovare nuove e più ardite soluzioni? Sino ad ora ha avuto ragione su tutta la linea, pur con qualche errore. Riuscirà a ripetere il miracolo?

CONTROCORRENTE – Permetteteci di dissentire, distinguerci, obiettare. Non ci piace, non ci è mai stata gradita tutta questa effervescenza, vitalità e fantasia nel duplicare, moltiplicare, come pani e pesci dei vangeli, i vari titoli tricolori sulle distanze più varie. L’ultimo ad andare in scena quello su strada dei dieci chilometri. Onore ai vincitori naturalmente. Lo hanno meritato.
Ma perché solo questa distanza? Perché non mettere in programma anche altre specialità, hanno forse meno dignità? Cinque chilometri, siepi, 400, 800, ostacoli? Basta poco. E poi asta (da anni gli acrobati si esibiscono nelle piazze), alto (anche da fermo), peso, triplo (strisce pedonali perfette per dare il senso della distanza), superamento del fosso, dei “panettoni” anti traffico. Giro della piazza (che spettacolo a Piazza Navona …), inseguimento. Slalom fra le auto parcheggiate alla bisogna. Giavellotto con rotazione tipo martello. Già a metà del Novecento si superarono i 100 metri … Spazio alla fantasia. Alè.

 

 

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