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Londra '17 / Prove di dialogo tra IAAF e CIO

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Martedì 8 Agosto 2017

coe-iaaf

di Carlo Santi

Sebastian Coe è pronto a duellare con il CIO di Thomas Bach. I signori degli anelli, coloro che abitano a Losanna e cercano dal bel giocattolo che gestiscono, le Olimpiadi, di trarre sempre il massimo sfruttando televisioni e sponsor, vogliono cavalcare l’onda. Che al giorno d’oggi, sempre meno attento allo sport e alla sue regole, guarda maggiormente al gioco. Bach sembra pronto, pur di sfruttare tutto questo e raccogliere nuovi introiti, a trasformare i Giochi in un bel videogioco. L’introduzione di nuove discipline come l’arrampicata sono la testimonianza di questa direzione.

Il CIO è intenzionato a diminuire il numero dei partecipanti dell’atletica e la IAAF non ci sta. Non ci sta anche perché tutto questo non è frutto di discussioni ma di una quasi imposizione. A Londra c’è stato un dibattito tra la IAAF e il CIO, discussioni durante i lavori che hanno preceduto l’avvio dei Mondiali.

Oggi Sebastian Coe ha parlato anche di questo. Il presidente dell’atletica mondiale ha parlato dello studio di un contratto, definito bridge contract, con gli atleti. «L’obiettivo è quello di realizzare una sorta di codice etico che gli atleti devono stipulare con la loro Federazione – ha detto Coe – Ci saranno penali e possibilità di rescissione in caso di violazioni. Tutto questo ci permetterà di semplificare l’iter in caso di riscontrata positività al doping».

Coe ha ribadito che Usain Bolt sarà un ambasciatore dell’atletica. «Avevo già parlato con lui tre anni fa – ha affermato il presidente della IIAAF – e gli avevo proposto questo ruolo. Prima della premiazione dei 100 metri gli ho ricordato quel dialogo. Lui mi ha detto “tu adesso sei il boss, ok”».
 

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