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Rio 2016 / Italia: se 22 medaglie vi sembran poche, ... (2. parte)

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Giovedì 21 Luglio 2016

rio-2016

di LUCIANO BARRA

In questa seconda, e ultima puntata, su Rio guardiamo in casa nostra. Partendo dalle 25 medaglie previste dal CONI. Possibili?

I commenti ufficiali - e i cori di chi li esalta sui media - che stanno precedendo Rio sono quasi tutti focalizzati sul paragone con i risultati di Londra 2012, sia nel numero dei qualificati che nel numero delle medaglie. Trovo la cosa particolarmente bizzarra se si si considera che Londra è stata, per noi italiani, la peggiore delle ultime cinque edizioni dei Giochi. E' come se Vincenzo Montella, neo allenatore del Milan cinese, ponesse come obiettivo del prossimo campionato di calcio fare meglio del ... settimo posto ottenuto quest'anno. Ma questo è quanto passa l'attuale circo mediatico.

Per rimanere ai numeri, il sorpasso su Londra 2012, almeno per quel che riguarda gli atleti qualificati, è di fatto già avvenuto: 297 contro 281, un dato che farebbe piacere al barone de Coubertin, ammesso che sia stato veramente lui a dire che l'importante è partecipare. Stupisce, tra l'altro, che ci si sia dimenticato che i nostri record di partecipazione sono ben altri: 367 atleti ad Atene 2004, 361 a Sydney 2000, 347 ad Atlanta 1996, 340 a Pechino e, persino, 318 a Barcellona 1992, quando le gare erano - non le attuali 306 - ma soltanto 257.

E' certo che tale calo - pari a circa il 30% - è soprattutto dovuto alla mancanza all'appello degli sport di squadra. Questo è il quadro di riepilogo ìper le edizioni più recenti.

Atene 2004 (8 squadre in 6 sport) - Medaglie: 2 Ori e 2 Bronzi
Sydney 2000 (7 squadre in 6 sport) - Medaglie: 1 Oro
Atlanta 1996 (5 squadre in 5 sport) - Medaglie: 1 Oro e 1 Bronzo
Barcellona 1992 (5 squadre in 5 sport) - Medaglie: 1 Oro

Per Rio de Janeiro siamo presenti con 4 squadre in 2 sport, con uomini e donne.

Ovviamente, va ricordato che dal 2012 Baseball e Softball non fanno più parte del programma olimpico. Tuttavia nerita una rflessione: la Spagna non ci è mai stata superiore nel conteggio delle medaglie, eccezione fatta per per Barcellona 1992, ma per Rio 2016 ha qualificato 9 squadre in 5 sport, fallendo un en-plein clamoroso, se si pensa che sono rimasti fuori i plurimedagliati uomini della Pallamano (dopo una eliminazione rocambolesca) e il Calcio che è all'avanguardia nei vivai (esatta traduzione dell'abusata parola "cantera"). Già questa notazione non meriterebbe un'analisi e un approfondimento sul perchè, ammesso che si intenda voler apprendere dagli altri.

Ipotesi medaglie: si parte da 25

Per quanto le ipotesi di medaglie azzurre, l'obiettivo ufficiale è stato fissato a 25, come dire il 28% in meno di Londra 2012 (28) e di Pechino 2008 (27), ma circa il 30% in meno di Atene 2004 (32), Sydney 2000 (34) e Atlanta 1996 (35). E' chiaro che, guardando all'attuale situazione, da 25 in su si può essere soddisfatti. Oltre le 30 sarebbero da stappare i migliori champagne. Sotto le 25 non sarebbe certo un bilancio positivo, mentre a meno 20 sarebbe già pronta una Brexit.

Le previsioni canadesi - cui ci siamo riferiti nella prima puntata di questa analisi - sono più negative della realtà. E' pur vero che negli ultimi venti anni le previsioni relative all'Italia ci assegnavano più medaglie di quelle poi conquistate sul campo. Questo sta a significare che a Rio potremmo fare meglio di quanto previsto alla vigilia. Io voglio rimanere ottimista e le mie previsioni vanno in tale direzione.

Significato, e interessante, il recente servizio del Guerin Sportivo su Rio 2016 con lunga intervista (16 pagine) di Stefano Barigelli al presidente del CONI. Sono convinto che in questi ultimi due anni pre-olimpici, l'attenzione del CONI sui Giochi di Rio è stata minima, indirizzata più su Roma 2024 e la fantasmagorica Casa Italia di prossima inaugurazione. Nelle risposte di Giovanni Malagò ho colto conferma di questa mia sensazione in almeno due punti dell'intervista.

Se a Rio siamo in ... inverno

La prima quando - richiesto circa le Olimpiadi (leggi Giochi Olimpici) dal punto di vista ambientale, Malagò ha risposto (testuale): "Potranno riservare sorprese. Perchè innanzi tutto rispetto alle ultime edizioni avremo temperature più basse. In Brasile sarà inverno." Per carità, come altri della redazione, io sono un VIP (Vecchio-in-Pensione), eppure l'applicazione "AccuWeather" sul mio cellulare ce l'ho da tempo e la consulto. Tanto che mi sento di consigliarla anche al presidente del CONI.

A Rio, da settimane, la temperatura varia tra 20 e 30 gradi e durante i Giochi farà sicuramente più caldo che a Londra. Mia figlia, che è sul posto per OBS (Olympic Broadcasting Service) da oltre un mese, ha fatto splendidi bagni di mare e dell'inverno non c'è traccia. La mia domanda è: "Ma se il presidente del CONI non conosce queste banalissime cose circa l'ambiente dei Giochi, che cosa sa del resto?".

Tornando quindi all'intervista, eccolo aggiungere: "Siamo un paese presente ovunque, ad eccezione di appena cinque discipline". Ad onor del vero, siamo assinti in 7 sport e circa 15 discipline: ma a chi interessano queste cose?

Delicato, e rischioso, azzardare una previsione dettagliata sulle possibilità degli olimpici azzurri. Ma non mi voglio astenere da questa esercitazione. Comincio con un breve commento sull'atletica che a questo punto - dopo la dolorosa e forzata rinuncia di Gianmarco Tamberi - non mi sento di includere tra gli sport da medaglia. Ha detto bene al riguardo Fausto Narducci sulla Gazzetta di domenica scorsa quando ha scritto: "Un destino beffardo, in questo lo accomuna [Tamberi] a Schwazer: accusatore ed accusato, a meno di sorprese. l'Olimpiade la vivranno alla TV, se avranno voglia."

Previsioni ed azzardo

E anche vero che non è giusto escludere una possibilità nella marcia femminile (Giorgi&Rigaudo) e nelle belle gambe di Libania Grenot: ma sulla marcia possono influire diversi fattori esterni (ammonizioni e squalifiche), mentre la "panterita" che ha l'ottavo tempo dell'anno - con tre americanme e tre giamaicane - potrà entrare in finale solo col suo personale stagionale e salire sul podio solo correndo vicino o sotto la barriera dei 50".

Per il resto, ecco le mie previsioni:

5 medaglie - Sport acquatici (Nuoto, Pallanuoto, Fondo, Tuffi)
Da scegliere tra Paltrinieri, Detti, Dotto e Pellegrini nel Nuoto. Una delle due squadre di Pallanuoto, la Cagnotto e una medaglia del Fondo. Anche il Sincro potrebbe fornire uan sorpresa. Nove potenzialità dimostrano che la FIN è la federazione più competitiva.

4 medaglie - Scherma
Due nel fioretto femminile e altre due nelle altre discipline. Ma agli ultimi Mondiali ne abbiamo vinte solo 3 nelle specialità olimpiche.

2 medaglie - Ciclismo
Vivani sulla Pista e Fontana nella MTB. Difficile azzardare previsioni sulla Strada: Nibali e Aru al Tour non hanno fatto quanto ci si attendeva. Tra l'altro, con squadre a cinque uomini, non è niente facile. Sagan, il campione mondiale slovacco, per questo motivo ha rinunciato alla prova su strada per la MTB. Vorrà pur dire qualcosa.

2 medaglie - Tiro a volo
La disciplina che presenta maggiori certezze grazie alla tradizione e una rosa di qualificati di alto livello.

1 medaglia - Canoa Kayak
Nello Slalom, Molmenti - campione olimpico e mondiale - è stato escluso e al suo posto c'è De Gennaro che lo ha battuto più volte e va considerato uomo da possibile medaglia.

1 medaglia - Canottaggio
Il Quattro senza è stato campione del mondo nel 2015 e anche recentemente, in Coppa del Mondo, ha fatto bene.

1 medaglia - Ginnastica
La squadra della Ritmica. La Ferrari non è più quella di quattro anni fa, ma va ricordata.

1 medaglia - Lotta
Frank Chamizo, l'ex-cubano campione del mondo.

1 medaglia - Pallavolo
Una delle due squadre può prenderla.

1 medaglia - Pugilato
Russo da puntare. Sorprese? Nella boxe può capitare.

1 medaglia - Tennis
Doppio donne grazie alla ricostituita coppia Errani/Vinci.

1 medaglia - Tiro a segno
Si può puntare su Campriani e/o sulla Zublasing. Coppia da podio.

1 medaglia - Vela
La coppia Conti/Caplich.

Molti mi chiedono dello "stellone azzurro". Con gli attuali criteri di qualificazione, è sempre più difficile farci conto. Anche se va detto che nelle discipline di combattimento (e di destrezza) tutto è possibile, come è capitato a Londra per il Taekwondo, purtroppo ora assente. Visto gli "zero tituli" di Sochi, sarà importante per l'Italia vincere a Rio il maggior numero di medaglie possibili, per far sì che il combinato 2014/2016 non sia tra i peggiori del dopoguerra. E, soprattutto, non faccia tornare ai livello dell'era Gattai (1988/92).


 

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