CIO / Il summit di Losanna e la volonta' di non decidere
Mercoledì 22 Giugno 2016Chi si attendeva sfracelli dal summit dello sport internazionale indetto dal CIO a Losanna - in uno dei momenti più topici per la credibilità dell'intero movimento - sarà rimasto deluso. La sola decisione presa è stata quella di non decidere. Come è stato puntualmente confermato dal presidente Thomas Bach nella sua conferenza di chiusura, tra sorrisi di cortesia e una buona dose di reticenza. Ribadito, quindi, l'appoggio incondizionato del Comitato Olimpico alla risoluzione della IAAF nei confronti degli atleti russi lasciati fuori dai Giochi (ma come avrebbe potuto essere diversamente?). Ma con l'avvertenza che la partecipazione potrà (non dovrà) essere consentita a tutti coloro che risultassero "puliti". Crivello al quale dovrà (non potrà) presiedere Lord Coe, neanche di grane ne avesse poche.
Piste&Pedane / Crescono i giovani, ma a livello assoluto si stenta ancora
Mercoledì 22 Giugno 2016di DANIELE PERBONI
In un precedente articolo avevamo accennato a quanto l’atletismo nostrano debba dire “grazie” al nuovo vigore proveniente da chi non ha radici espressamente nazionali. Con molto ritardo, alla fine, anche la piccola Italia (in senso strettamente sportivo e atletico in particolare) si è aperta al mondo. Ragazzi e ragazze originari di ogni angolo del pianeta, di diversa estrazione sociale e culturale, stanno snocciolando risultati di una certa caratura, soprattutto a livello giovanile. Giovani che stanno facendo uscire l'atletica (almeno si spera per il futuro più prossimo) dalle secche in cui si è impantanata e da cui fatica a liberarsi. Argomento sul quale bisognerà tornare, anche per trovare motivazione alla scarsa vocazione dei giovani italiani.
Roma 2024 / La candidatura romana tra elezioni e mezze verita'
Martedì 21 Giugno 2016di LUCIANO BARRA
Il 2 giugno ero all’Olimpico per il Golden Gala (che dovrebbe essere intitolato a Primo Nebiolo, e non a Pietro Mennea che con il Golden Gala non c’entra molto: credo vi abbia gareggiato solo una volta, nel 1980) e ho incontrato Erminio Azzaro che era lì assieme a Sara Simeoni. Appena mi ha visto, mi ha detto “Luciano, ma cosa succede, non ti leggo più?” Si, è vero: il mio silenzio è stato un fatto premeditato. Sull’atletica italiana mi pare giusto lasciare l’ambiente, e soprattutto gli atleti, tranquillo in preparazione per Rio. Ci tornerò dopo i Campionati Europei di Amsterdam dove avrò la possibilità di vedere “de visu” le reali potenzialità della nostra squadra. Sull’atletica internazionale ho avuto un intenso scambio con Seb Coe sulla situazione russa, sulle corruzioni ed altro. Molto deve ancora accadere e meriterà tornarci più avanti.
Doping / L'armata russa che non andra' ai Giochi
Lunedì 20 Giugno 2016Nulla più sarà come prima, promettono alla IAAF. Almeno a stare alle decisione prese all'unanimità dalla commissione riunita venerdì scorso a Vienna: "niente russi ai Giochi", lapidario, e confermata la sospensione già presa a novembre, almeno fino a nuovo ordine (un'altra puntata si annuncia per domani, quando il capo dello sport russo, Alexander Zhukov, riferirà sulla vicenda al CIO). Come già detto, una vicenda che non ha precedenti. E che molto ricorda una di quelle spy-story dell'ex agente segreto Ian Fleming, padre dei molti 007 cinematografici. A guardar bene, si rintracciano tutti gli elementi per un giallo internazionale, i cui contorni potrebbero estendersi fino a comprendere l'intero sport russo, non solo i protagonisti dell'atletica (i cui nomi pubblichiamo di seguito). Vediamo.
Doping / IAAF: gli atleti russi cacciati dai Giochi di Rio
Sabato 18 Giugno 2016Una decisione, quella presa venerdì scorso a Vienna dal panel incaricato dalla IAAF (25 membri presenti sui 27 designati), che scuote dalle fondamenta non solo l’atletica, ma l'intero sport olimpico. Confermando la sospensione comminata lo scorso novembre, la task force guidata dal norvegese Rune Andersen ha vietato a “tutti” gli atleti russi la partecipazione ai Giochi di Rio. E’ la prima volta che un provvedimento di tale estensione e gravità viene preso da un organismo sportivo per motivi “non-politici”. A guardare infatti all’indietro, non si trovano casi analoghi. Né vanno posti sullo stesso piano l’esclusione dai Giochi, tra il 1964 e il 1988, degli atleti sudafricani a causa dell’apartheid, o quella comminata alla Iugoslavia nel 1992 a seguito della risoluzione dell’ONU sulla guerra nei Balcani.
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