Corrieri

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Giovanni CORRIERI


 
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Alle nove di sera del 22 gennaio, alla veneranda età di 97 anni, si è spento a Prato, città dove risiedeva da quando vi s’era trasferito poco più che ragazzo, Giovanni Corrieri. La “Freccia Siciliana”, come lo chiamavano ai suoi tempi, era nato a Messina il 7 febbraio 1920. Passista e velocista, professionista dal primo dopoguerra fino al 1955, aveva legato praticamente tutta la sua carriera al grande Gino Bartali, del quale fu più amico e confidente che gregario. Tra le 15 vittorie riportate, il Giro di Calabria del 1945 e poi sette tappe al Giro d’Italia, la prima delle quali nel 1947 sul traguardo di Cesenatico con la maglia della Viscontea.

Dall’anno seguente in avanti fu sempre a fianco di Bartali. E proprio al Tour de France del 1948 – quello vinto da Bartali in coincidenza con l’attentato a Togliatti e la presunta telefonata di De Gasperi a Ginettaccio - ci furono per Giovannino Corrieri momenti esaltanti come amava ricordare. In quell’edizione si impose nella quarta tappa, da Strasburgo a Metz davanti a Ockers, e nell’ultima al Parco dei Principi superando Teisseire. Una vittoria quest’ultima di grande prestigio e che gli dette notevole popolarità.

Oltre alle sette tappe al Giro e alle tre al Tour, ha riportato una tappa al Giro di Germania e una Sassari-Cagliari. Chiusa la sua carriera a 35 anni con la maglia dell’Arbos, vincendo la tappa di Viareggio del Giro, Giovannino Corrieri è stato per molti anni anche presidente del Club Glorie del Ciclismo Toscano fondato a Montemurlo. Da tempo era bloccato a letto nella sua abitazione pratese dove, fino all’ultimo, ha continuato a ricevere amici e appassionati del mondo del ciclismo.