Maldini

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CESARE MALDINI

Calcio

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Se ne è andato ad 84 anni nel suo letto nella notte tra sabato 2 e domenica 3 aprile. Con la sua voce roca e profonda, la lieve balbuzie e le bonarie sfuriate che non lesinava a nessuno, resta uno dei personaggi più caratteristici del calcio italiano, e tra i più popolari dopo le esilaranti imitazioni che per anni ne ha fatto Teo Teocoli in televisione (“Vai, vai, Paolino!”…). Una vita trascorsa sui campi con la maglia del Milan e della Nazionale (14 incontri): non per nulla si può ben dire che sia stato una “bandiera” per il suo club, simbolo trasmesso al figlio Paolo che ne ha seguito le orme in rossonero e in azzurro, superandolo per qualità tecniche e successi agonistici.

Nato a Trieste il 5 febbraio del 1932, dopo l’esordio in A a 21 anni con una trasferta a Palermo con la Triestina, è passato alla società rossonera e da stopper e libero ha giocato fino al 1966, conquistando quattro scudetti tra il ’55 e il ‘62. Nel 1963, quando in panchina c'era il suo concittadino Nereo Rocco, aveva sollevato la Coppa dei Campioni, primo italiano a farlo, dopo aver battuto a Wembley il Benfica di Eusebio.Appese le scarpe da gioco (quasi sempre presente, ha giocato 432 incontri in A, 33 nell’ultima stagione con il Torino), sin dal ’67 ha iniziato ad allenare: prima al Milan, proprio come secondo di Rocco, poi al Foggia, alla Ternana e quindi al Parma.

Dal 1980 al 1986 è stato il secondo di Enzo Bearzot sulla panchina della Nazionale campione del mondo in Spagna. Poi, presa l’Under 21, l’ha portata per tre edizioni consecutive a vincere il Campionato Europeo. Infine, nel 1996, ha assunto la guida della Nazionale maggiore lasciandola dopo l'eliminazione da parte della Francia ai Mondiali parigini del 1998. Una appendice non disprezzabile il ritorno al grande calcio, a 70 anni suonati, come C.T. del Paraguay ai Mondiali 2002 e un breve periodo da commentatore sportivo per … Al Jazeera.