Scherma / La scomparsa di Stefano Simoncelli

Mercoledì 20 marzo 2013

Nella notte tra martedì e mercoledì si è spento a Frascati Stefano Simoncelli, medaglia d’argento a Montreal ’76 nel fioretto a squadre. Aveva 67 anni essendo nato a Grottaferrata il 12 novembre 1966. L’anno prima, ai Mondiali di Budapest, aveva riportato il bronzo sempre nel fioretto a squadre. Pur senza lasciare la scherma (aveva continuato ad insegnare per anni nella palestra aperta nel 1954 dal padre Cesare, dal quale aveva ricevuto i primi rudimenti dell’arte), aveva trovato collocazione presso l’Ufficio Legislativo del CONI dove si occupava, per lo più, di normative e regolamenti.

A seguito della collaborazione con la Rivista di diritto sportivo, all’epoca edita da Giuffré per conto del Comitato Olimpico, aveva ottenuto la qualifica di giornalista pubblicista con relativo contratto professionale. Arrivato, come si è detto, al CONI all’inizio degli anni Ottanta, membro del “gruppo di Frascati”, era diventato un riferimento per la serietà e, soprattutto, la riservatezza con la quale sapeva intrattenere rapporti umani e di lavoro. Negli ultimi anni (prima di lasciare, nel 2005) aveva ricoperto l’incarico di responsabili delle relazioni esterne.

Nella federscherma era stato per otto anni consigliere e, per un periodo, vice-presidente. Come DT aveva potenziato la struttura della Frascati Scherma che s’era dotata di un importante palazzetto da 2500 posti. Le sue orme in pedana le hanno seguite i tre figli, in particolare la secondogenita Marta (nata nel 1982) e Luca (nato nel 1985), entrambi entrati a far parte della squadra nazionale. Negli ultimi anni aveva dovuto combattere una malattia che l’aveva sempre più debilitato costringendolo ad abbandonare un ruolo attivo nella società schermistica.

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