Elezioni / Sportivi: cambio della guardia in Parlamento

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Giovedì 10 gennaio 2013

Si vanno completando in queste ore le liste dei candidati alle elezioni politiche del 24/25 febbraio. E come d’abitudine vi concorrono anche gli “sportivi”. In prima fila Valentina Vezzali schierata con la lista Monti, con Josefa Idem, combattiva capolista in Emilia per il Pd, e con l’allenatore Renzo Ulivieri schierato con Sel di Vendola. Ce n’è per tutti gli orientamenti. Nella confusione che sta caratterizzando la composizione degli schieramenti, risalta maggiormente il nome della Vezzali – attualmente in Polizia e in attesa del secondo maschietto – che ha messo da parte Berlusconi (ricordate quel gustoso siparietto televisivo: “Presidente, io da lei mi lascerei toccare …”) per convergere sulla lista Con Monti per l’Italia. Su quali e quanti contributi politico/sociali potrà dare in Parlamento la nostra campionessa c’è chi avanza perplessità, specie dopo l’esternazione: “Ora mi metterò a studiare l’agenda Monti …”. Meno dubbi solleva di contro la sua volontà di continuare a calcare le pedane, almeno fino a Rio 2016, sia pure con un nuovo allenatore.

La frequentazione del Parlamento da parte di gente dello sport non è tendenza recente. Anche se pur sempre di invenzione si tratta: personaggi più o meno noti al grande pubblico, ma calati in realtà che pretenderebbero un diverso approccio. Si ricordano, in anni da prima Repubblica, Gianni Rivera (arrivato anche ad un sottosegretariato) e Alberto Cova, passato tra gli scranni di Monte Citorio con la stessa velocità con la quale concludeva i 10.000 metri. Con lo scioglimento delle Camere di fine dicembre, è tornata tra noi mortali una discreta pattuglia di parlamentari di lungo corso, tutti di stretta fede berlusconiana, accomunati dalla scarsa possibilità di venir confermati. Si va dall’immarcescibile Mario Pescante (rimasto in Parlamento 11 anni e 226 giorni) all’ex-sciatrice Manuela Di Centa, dal chiacchierato Sabatino Aracu al presidente della federazione tiro a volo Luciano Rossi, per concludere con il senatore Paolo Barelli, eterno presidente della federnuoto, il solo ad avere chances credibili per tornare a Palazzo Madama. Altro parlamentare in bilico appare Claudio Barbaro, schieramento Fil di Fini, relatore della incompiuta legge sugli stadi.

Staremo a vedere. Anche se il passaggio dai campi di gara, o dalle scrivanie ad essi collegate, agli oneri della politica, è denso di incognite. Proprio come sta a dimostrare l’attività del gruppetto che abbiamo citato. Il cui contributo alle sorti del Paese e al bene comune non pare aver inciso molto profondamente. Per chi volesse sincerarsene, al di là delle simpatie o meno di carattere personale, basterebbe considerare gli indici di produttività di ciascun parlamentare. Pescante, ad esempio, già sottosegretario allo sport poi retrocesso a parlamentare semplice, occupa il 316° posto sui 630 censiti, con il 68,05% delle presenze in aula: tra i quattro d.d.l. che portano la sua firma figura la possibilità della cittadinanza italiana “per meriti sportivi”. Si poteva fare di più per lo sport italiano, che pure qualche problemino più pressante ce l’ha?