Atletica / LUnion Jack tre volte sul podio

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Sabato 4 Agosto 2012

Seconda giornata di atletica. Programma pieno con sei titoli in palio, tre dei quali – al cospetto del premier David Cameron e degli eredi reali – sono di pertinenza dei sudditi di Sua Maestà. La citazione è per la minuta Jessica Ennis – vera beniamina del pubblico londinese, nativa di Sheffield ma con sangue giamaicano nelle vene – che domina l’Eptathlon fino al 6955 del nuovo record britannico. Il titolo dei 10 chilometri, come da pronostico, va a Mo Farah che fa appena in tempo a tagliare il traguardo prima che lo raggiunga, e superi sullo slancio, il nuovo americano Galen Rupp. L’inglese di origine somala figurava tra i favoriti della corsa, ma indubbiamente è stato favorito dalla tattica sconsiderata degli africani (in particolare i fratelli Bekele) che fanno il ritmo per tutta la gara, fino a portarlo in carrozza all’arrivo. In 16 vanno sotto i 28’. Daniele Meucci, l’ingegnere pisano che ha compiuto grandi progressi quest’anno dopo un periodo di allenamento in America, resta in linea fino a metà gara, poi via via scende nelle retrovie. Chiuderà in 24ª posizione appena sotto i 29’, dopo essere stato doppiato nell’ultimo giro. “Ci tenevo a finire, anche se avevo pensato di fermarmi”, dirà nelle interviste.

Il terzo titolo dei padroni di casa, è del capolista stagionale Greg Rutheford che piazza un 8.31 vincente al quarto tentativo. Largamente sufficiente per lasciare a distanza tutti gli altri, quattro saltatori nello spazio di 6 centimetri. In una gara dallo scarso valore agonistico (dove sei finito Howe?), il secondo posto finisce all’australiano Mitchell Watt (8.16), forse il più atteso del lotto. Per trovare un altro britannico in cima al lungo olimpico, bisogna risalire al mitico Lynn Davies, il gallese che vinse a Tokyo 1964.

La giornata s’era aperta con i 20 chilometri di marcia, dieci giri da 2000 metri. Dopo le schermaglie iniziali, il ritmo (non eccezionale) lo impongono i cinesi con il ventenne Chen Ding e il più esperto Wang Zhen (quarto l’altro cinese Cai Zelin). Spariti i russi, il finale è tutto per Chen che compie l’ultimo tratto su una passerella, arrivando a “dare il cinque” a spettatori e tifosi. Mai visto prima. Al secondo posto – sorpresa delle sorprese – finisce il 21.enne guatemalteco Erik Barrondo dall’andatura non sempre irreprensibile, ma capace di emergere nel finale malgrado due richiami. Lontanissimo dai primi, 42°, chiude la sua fatica Giorgio Rubino al peggior risultato in carriera (1h25’28”), non solo cronometrico. Una controprestazione, quella dell’azzurro, difficile da spiegare, anzi impossibile, specie se si guarda ai mesi trascorsi tra Saluzzo e Cuneo assieme ai cinesi ad allenarsi sotto gli occhi di Damilano. Bisognerà capire.

Per gli azzuri c'è anche l'eliminazione in semifinale di Libania Grenot sul "giro" (terza in 51"18) e di José Bencosme sui 400-H (50"07). Meglio l'italo-cubana, prima della escluse; in cerca di maggiori sicurezze tecniche il ventenne ostacolista, che comunque supera la prova a pieni voti. Gli altri titoli, entrambi al femminile, rispettano i pronostici: nei 100 la giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce – leader stagionale con 10”70 – che prevale in 10”75 su Carmelita Jeter e Veronica Campbell; nel disco si impone, senza affanni, la croata Sandra Perovic appena sopra i 69. Alle sue spalle la russa Darya Pishchalnikova, incapace di ripetere il +70 con cui guida la lista stagionale.

All’ora del pranzo il pubblico s’era scaldato con l’esordio di Usain Bolt, assieme a Michael Phelps l’atleta simbolo di questi Giochi. Quest’anno il pronostico non è tutto dalla sua parte e non sono pochi coloro che – almeno sui 100 – gli preferiscono il connazionale Yohan Blake. Intanto, nel primo turno, a confondere le acque, ci pensa Ryan Bailey capace di 9”88 fin troppo tranquillo. Sotto i 10” anche Justin Gatlin (9”97), mentre Bolt – dolori alla schiena o meno – passeggia in 10”09. Staremo a vedere domani.

Сказанное никак не подействовало "Евгений Онегин"на Мармидона.

Это было его второе "LONGMAN Essential Activator"посещение с того дня, как я попал "Alice in Wonderland & Through the Looking-Glass"на плантацию.

Ухватись ты за ленту конвейера, "Слишком много привидений"да еще так натянутую, "Бельгия и Люксембург"как эта связка, не слабее дернет.

Поэтому я охотно последовал "Оскар и Розовая Дама. Мсье Ибрагим и цветы Корана. Дети Ноя"за беглецом, готовый разделить с ним "Шахматные дебюты для детей"его убежище до захода солнца.

А "Настольная книга космоэнергета"вы, голубчик, действительно наломали дров.

Когда "Острова в океане"репортеры вышли, снова появился "Пятый элефант"мэр Юмы и началась очередная серия рукопожатий.