I sentieri di Cimbricus / Grandi parole ma piccoli fatti

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Lunedì 29 Marzo 2021

 

              ballons


“Che il calcio balli da solo è noto. È anche un mondo ridicolo, popolato di personaggi buoni per parti da comprimario nelle rappresentazioni della Commedia dell’Arte.”

Giorgio Cimbrico

Gabriele Gravina da Castellaneta, e così conterraneo di Rodolfo Guglielmi, più noto come Rodolfo Valentino, e Roberto Mancini da Jesi, compaesano di una lunga lista di personaggi illustri che si apre con Federico II d Svevia, prosegue con Giovan Battista Pergolesi e arriva sino ai giorni nostri con le migliori fiorettiste dell’ultimo quarto di secolo, capeggiate dal fresco sottosegretario allo sport Valentina Vezzali, hanno rotto, chiamiamoli così, gli indugi: “L’8 giugno, Italia-Turchia: Olimpico a porte aperte”.

Su quanto possano essere o saranno aperte, non si sono addentrati. Ma questa Nazionale così giovane, così vincente, frutto di coraggiose scelte tecniche, deve essere goduta in presenza e non in remoto: adeguarsi al linguaggio corrente, entusiasticamente abbracciato dagli operatori della comunicazione, è triste quanto prender nota degli appelli lanciati da chi detiene un potere e sa che verrà applaudito freneticamente quando verrà svelato il testamento di Cesare. Shakespeare era un eccellente massmediologo.

Prima del grande contagio, l’UEFA aveva scelto la formula dell’Europeo itinerante. È stata costretta ovviamene a rinviarlo di un anno e ora si trova nella condizione di far delle scelte, tempestate da tanti interrogativi quanti assillavano il pallido principe di Danimarca: giocare? giocare dove? a porte chiuse? a porte semiaperte? con test di massa? solo per vaccinati? Una decisione è vicina.

E così Mancini ha anticipato il suo presidente che, subito dopo, si è allineato al commissario tecnico: l’Olimpico deve riaprire i cancelli. Perché è la solita luce in fondo al solito tunnel: nelle allegorie e nelle metafore quelli che siedono su poltrone assortite non hanno grande fantasia o dimestichezza. Un po’ di clemenza con chi ha un limitato numero di immagini: si può sempre alzare l’asticella o magari lanciare la palla nella metà campo avversaria.

Da inguaribile nostalgico del tempo perduto, o conosciuto soltanto attraverso i racconti di vecchi testimoni, rimpiango Vittorio Pozzo che faceva cantare la Canzone del Piave negli spogliatoi o Enzo Bearzot che sapeva sempre scegliere la pipa giusta, come Maigret.

Che il calcio balli da solo è noto. È una dimensione di grandi feudatari, di valvassori e valvassini (e di peones, formata da litigiosi che finiscono per ritrovare un’apparente unità, è un’azienda – così la definiscono loro – di primissimo interesse nazionale e che marcia disinvolta, quasi orgogliosa dei cinque miliardi di passivo e proprio per questo vuol essere presa sul serio. Ci sono altri esempi, ma non amo i toni tribunizi ed evito esempi troppo noti o situazioni catastrofiche che altrove avrebbero prodotto chiusure tout court, senza commissariamenti, commissioni d’inchiesta, ecc. ecc.

È anche un mondo ridicolo, popolato di personaggi buoni per parti da comprimario nelle rappresentazioni della Commedia dell’Arte. Gente da grandi parole e piccoli fatti: la Super Lega europea, ad esempio. Ma sono sicuri che se e quando nascerà, qualche italiana verrà ammessa? I risultati delle ultime stagioni non sono incoraggianti.

Qualche giorno fa hanno venduto il loro prodotto a DAZN ma devo dire che la notizia non mi ha sconvolto. Faccio parte di quel mondo di ombre che vedeva il secondo tempo di una partita finita alle 16,15 e mandata in onda dalla RAI per colmare l’intervallo tra la fine del pomeriggio domenicale e l’ora di cena. Nessuno, allora, ordinava al telefono, sorridente ed eccitato, sushi e curry.