Fatti&Misfatti / I decoratori del prode Messina

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Lunedì 23 Novembre 2020

 

basket-20

“Voti negativi per chi dirige il basket in Europa, in Italia. Il vostro silenzio ci ha fatto tossire, il vostro rimandare ci ha fatto starnutire, la vostra pigrizia mentale ci porterà presto in rianimazione.”

Oscar Eleni

Alla ricerca di gente che possa condividere due viaggi adatti al tempo: ispira la città fantasma della Namibia perché così sarà più facile leggere le classifiche degli sport che fingono di svolgersi regolarmente; non male anche l’isola delle tartarughe in Costarica dove l’aquila chiede alla scimmia: ma tu che eri vegana perché adesso mangi soltanto carne? La stessa cosa che dovrebbero fare i figli di Barnum assunti nei media che inseguono Tyson, che preparano combattimenti fra vecchi, quelli disperati se Balotelli non trova una squadra e il fantasioso manipolo che prova ad interpretare le liti fra calciatori di oggi e di ieri, le strane strade che portano tutti i nuovi proprietari di squadre sportive a garantire per nuovi stadi, ma non squadre decenti.

Tempi oscuri dove hanno scoperto che nella pandemia guadagnano quelli che vivono sul dolore altrui: onoranze funebri, fabbriche di medicinali non per tutte le tasche, compro oro. Sono questi ad ispirare chi, a destra salta su carri allegorici, e chi, a sinistra, dimentica di essere nato per dare voce a chi non può difendersi.

La stessa cosa che capita a noi in questo pasticciaccio brutto che sta diventando il mondo del basket dove, come dice giustamente Vazzoler, uno che sul campo ci sa sapeva stare e da dirigente mostra qualità, tutti parlano come nei pollai televisivi nati per spaventare, confondere, ma nessuno prende decisioni, magari impopolari, ma utili per salvare una stagione nata già sotto cattiva stella: pochi con soldi veri, altri alla ricerca di una esistenza diversa da quella di chi deve chiedere un pasto alla Caritas e i pannolini alla chiesa più vicina, sperando di non incontrare i devoti del rogo per chi non riesce a nascondere i peccati bene come loro.

Stagione balorda, non sarebbe colpa di nessuno, ma se poi chi viene eletto, rieletto, borbotta e non si fa capire allora sono guai. Il Petrucci riportato in sedia gestatoria dove non ha trovato oppositori ha detto ai suoi trombettieri fidati: “Sono qui perché nessuno si è fatto avanti”. Avrebbe dovuto aggiungere: farò domani le rivoluzioni che dovevo fare ieri. Non ci saranno problemi se le Leghe decideranno di cambiare formula anche in corsa. Naturalmente non gli avrebbe risposto nessuno come poi è accaduto quando ha pronunciato le parole rivoluzione e niente contro nuove formule, aspettando il lunedì della inutile sosta azzurra per trovare una soluzione che possa chiudere il capitolo retrocessioni, inventandosi una scusa per spiegare al responsabile tecnico della Nazione, il prode Messina, perché non sarebbe male anche un torneo a 18 squadre.

Sembra di essere in quel film di Ella incantata che non riusciva a disubbidire dopo aver bevuto il filtro di una fata che voleva farle del bene, ma la rese pericolosa e maledetta, almeno fino a quando trovò il suo principe.

Magari il basket di oggi trovasse un vero principe in casa FIBA, nei palazzi della Lega europea. Non in via Vitorchiano, casa FIP, il principe lo hanno da sempre, visto che non c’è stata opposizione per la nascita di un consiglio dove siamo felici di trovare Galanda, Catarina Ress, Frates, Marzoli, di avere un vicepresidente come Casarin che in questa tornata di campionato ha fatto capire cosa significa rispettare le regole. Felici se potranno anche parlare e non soltanto avere il gettone di presenza. Parlare, ovviamente, se hanno cose importanti da far ascoltare. Le presenze assenze, questa vita da allegri fantasmi non dovrebbero accettarla, così come quelli che commentano in televisione se devono soltanto ricordarci, magari con parole a vanvera, quello che abbiamo appena visto.

Pausa meditativa imposta dalle partite che Azzurra Fremebonda giocherà nella bolla di Tallin contro Macedonia del Nord e Russia. Siamo già qualificati come organizzatori di un girone del prossimo europeo, vista la situazione cosa ce ne faremo di questi due termini che di certo non daranno sollievo e indicazioni a Sacchetti che da Bologna fortitudina è dovuto scappare domenica dopo un derby senza storia, di sicuro non renderanno più sereno il presidente federale di un movimento a bocca larga in astinenza olimpica dal 2008, appeso per i testicoli all’argento di Atene 2004.

Volevano farci vedere il futuro con il 2002 americano di lombi italici Paolo Boschero, ma la febbre in casa lo ha fermato sulla strada dell’aeroporto appena dopo che il presidente ci aveva fatto sapere di vederlo già sull’aereo e poi in campo. Certo aveva ragione lui, era l’unica cosa interessante da vedere, ancora felicemente confusi per aver scoperto che non ci mancano i registi: bella la stagione di Spissu, affascinante la crescita di Pajola, anche se Djordjevic potrebbe dire ai suoi colleghi italiani che dopo Gallinari e Gentile non si è fermato a lucidare le sue tante medaglie.

Nei 16 scelti dal Meo ci dicono di avere un occhio di riguardo per gli esuli Della Valle e Michele Vitali, anche se ci sembra che Polonara e Fontecchio stiano andando meglio, ma perché polemizzare. Avranno un motivo le convocazioni del Davide Moretti che gioca spiccioli fra i decoratori di Messina, del Bortolani che Vincenzo Esposito ha tenuto a sedere nella trasferta di Brindisi, del Ruzzier che non è proprio il meglio della Varese di oggi. Scusate se la scimmia del Costarica ci ordina di non ridere in maniera così volgare. Non è il momento e questo senza offesa per chi in televisione, nelle sedi dove si dovrebbe decidere il nostro destino, si impegna molto per farci sghignazzare, nella speranza che Bolle faccia davvero ballare Vasco Rossi, i nostri miracoli contro le radio marie del sistema.

Settimana per nuovi rinvii, piena soltanto per l’Armani che ha trovato confusione sull’autostrada dell’incenso a corsia unica: stupore per cose belle, ma normali, silenzio per vaccate, brutte e pericolose davanti a gente che ha muscoli e fame tipo la Stella Rossa. Siamo sicuri che il primo a non essere tranquillo è l’allenatore della squadra imbattuta del nostro campionato che a livello europeo ha già tre rossi in classifica e nessuno contro squadroni. Si, ma, urla il coro, hanno battuto il Real. Quale Real? Ora, diranno, non è andato nemmeno bene il salto del cavallo contro Kaunas? Certo, anche se quel più 20 rimontato dai legionari affittati dovrebbe almeno spaventare. Perché? Bellissima Armani se i suoi decoratori possono lavorare usando i colori che vogliono, ma se il tiro diventa meno fluido, se la difesa prende parzialoni inquietanti allora ti chiedi se nella costruzione della squadra hanno dimenticato che nel cantiere servono tutti, dall’ingegnere al manovale.

Gente elegante, ma guai farla camminare dove ci sono pozzanghere. Ehi brontolo da Big daddy bung cosa dovrebbero dire le altre squadre del nostro campionato? Chiedetelo alle più ricche che non hanno pensato di avvelenare i pozzi di Olimpia dove ha talento ma non centimetri, dove la palla schizza e a rimbalzo ne prende sempre pochi. Ma Virtus Bologna e Reyer non hanno ancora completato il lavoro di costruzione, Sassari è come il Poz, meglio non sottovalutarla, poi c’è Brindisi e quando Vitucci, dopo aver scampato un flop casalingo contro Brescia, una squadra malata poco meno della Fortitudo, dice che paragonarli a Milano, o, magari, come ha sussurrato Nando Gentile, considerarli fisicamente più forti della grande favorita, è una pericolosa utopia, forse mente. Forse.

Certo il divario sembra enorme e al momento tutto è confuso come dice sorridendo Gelsomino Repesa che è addirittura nei play off con questa Pesaro illuminata dal grande vecchio Delfino e gestita bene da chi l’allena, da chi, come Filloy, sembra aver ritrovato il piacere di stare in campo che gli avevano tolto altrove se ha rifiutato di lasciare quel mare.

Pagelle fra gli alieni del non cècovidde:

• 10 Alla REYER perché non esiste giorno, da molte stagioni in cui i fioi della Misericordia ci ricordano cosa sono le scuole virtuose. Chi non avrebbe trovato una scusa per far rinviare la partita contro Milano? Chi, sul campo, avrebbe lottato a quel modo mostrando i margini che ancora nascondono il talento di Fotu e Casarin? Nessuno, urlano persino dalla Lega calcio.

• 9 Al PAJOLA da derby che si fa perdonare dopo aver vissuto da mediocre appena tutti hanno parlato bene di lui. Non si faccia sinnerizzare e non pensi mai a chiedere la cittadinanza a Montecarlo anche se in casa Ranieri amano chi porta i capitali sfuggiti alle tasse nazionali, sport che qui ha dei veri campioni mondiali in carica.

• 8 Al ZANELLI brindisino che nella giornata balorda che stava per resuscitare i peccatori di Brescia, si è preso lo spazio perduto come temevamo dal Visconti che ci fa rinfacciare dai soliti noti la” visione sul futuro italiano è bello.”

• 7 A BULLERI, per il doppio successo, ad ESPOSITO, che perde spesso ma cerca soluzioni, perché speriamo davvero che se la possano cavare a Varese e Brescia, per loro e per le belle società che li hanno scelti. Hanno fede e competenza, basterebbe che trovassero anche giocatori puri e duri.

• 6 Ai tifosi di PESARO e REGGIO EMILIA che casualmente si sono trovati in diretta RAI dove le solite volpi da filotto avevano previsto Milano Venezia alla stessa ora di Napoli Milan. Avranno approfittato?

• 5 Al sindaco di Milano SALA se dovesse vantarsi con colleghi meno fortunati dopo una giornata sportiva dove le belle di città se la sono cavata abbastanza bene. Non è merito dell’ossigeno.

• 4 A SACCHETTI perché siamo sicuri che le angosce della sua Fortitudo gli hanno impedito di dare uno sguardo diverso ai ragazzi che in campionato stanno meglio di quelli convocati al centro Onesti di Roma, anche se siamo sicuri che in caso di vittoria riceveremo il comunicato come sulla “splendida doppietta” del febbraio scorso a Napoli e Tallin.

• 3-2-1-0 Voti negativi riunificati per chi dirige il grande basket in Europa, in Italia. Il vostro silenzio ci ha fatto tossire, il vostro rimandare ci ha fatto starnutire, la vostra pigrizia mentale ci porterà presto in rianimazione.