I sentieri di Cimbricus / Saluti dalla Zattera della Medusa

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Martedì 17 Novembre 2020

scarpe tennis


“Ormai la vita è merce, da acquisire strappandola ai concorrenti, merce da spedire in fretta sul mercato reale o in rete. Verrà masticata, ingerita, digerita, mentre altra verrà preparata per il prossimo ciclo.”

Giorgio Cimbrico

Sinner, i peccatori siamo noi. Peccatori è troppo – in realtà serve solo per il gioco di parole, l’avete capito –, no non siamo peccatori, siamo solo vecchi e legati come Prometeo ai nostri parametri, a quei canoni, a quella sub-specie di sub-cultura, a quella minima capacità di analisi che abbiamo pensato di aver accumulato in anni in cui non ci siamo mai accontentati di mettere i risultati in prosa, di praticare il realismo ingenuo: dire che le cose sono così come appaiono non può bastare.

La nostra non è una tribù di Panda, è un gruppo resistenziale di Dodo, di Moa, di Quagga, tutti spariti, divorati, ma nessuno ce l’ha ancora detto chiaro e così sopravviviamo e prendiamo atto che il mondo è cambiato, e infatti in questo momento una delle notizie che tengono campo (si dice in un altro modo, ma mi rifiuto di scrivere quell’aggettivo di sei lettere: ormai il mio è uno stato patologico ma non sono preoccupato) è che un paio di scarpe a 12 euro è andato a ruba e che già si è scatenato il mercato nero; che c’è gente, non più giovane ma certo più adattabile, o propensa a esserlo di noi; che se una volta, secondo un antico drammaturgo, la vita era sogno, oggi è diventata merce.

Merce da acquisire strappandola ai concorrenti, merce da spedire in fretta sul mercato reale o in rete. Verrà masticata, ingerita, digerita, espulsa rapidamente, mentre altra verrà preparata per il prossimo ciclo. Carne, scarpe, merendine telefonini, auto, sonnifero per bambini che si chiama Pisolino, notizie, onde di notizie, acque alte, marre come quella di St Malo.

Forse sarebbe bene rivolgersi a un altro autore, quello che scrisse “Molto rumore per nulla”, e così il dibattito finirebbe rapidamente Cosa siamo noi, dice un proverbio ebraico, se non un soffio di polvere? Fine delle filosofie da un penny – quanto ci voleva per aver accesso alla platea del Globe – per tentare un’irruzione nel mondo reale o presunto tale, quello piccolo che abbiamo sempre frequentato, sport e dintorni.

C’erano dei colossi e noi siamo diventati vecchi in un’adorazione mai isterica, sempre rispettosa. Come il padre di Precossi, non avrei voluto più lavarmi la testa dopo la carezza di Coppi, o la mano dopo la prima stretta con Berruti. Trovai il mio inglese miracolosamente migliorato quando la sorte mi portò a cenare con Herb Elliott. E provai una gioia languorosa quando Gigi Riva mi disse “Ma lei della mia vita ne sa più di me”.

Non sono mai stato per il consumo veloce, ho sempre preferito conservare per tempi diversi. Brutti? Boh, può darsi. E così l’altro giorno ho scritto quei canoni, li ho inviati al solito giro di amici. Qualcuno ha risposto, qualcuno no. I laocoontici percorsi della rete hanno provocato interventi anche di chi non era destinatario del messaggio nella bottiglia, ovviamente svuotata dal Lagavulin 16 years che conteneva.

Come tutti gli ostinati, non cambio idea e ho qualche freccia al mio arco, appuntita grazie a quel po’ di esperienza che ho disordinatamente accumulato. Risolviamo con una serie di indovinelli rivolti al pubblico, specie quello domestico, aggettivo che ha preso il posto di “nazionale”. Una volta erano gli animali a essere domestici.

Chi conoscete del golf? Woods e Molinari.

Qual è stato il cantante lirico più grande? Pavarotti.

Chi è il campione mondiale della MotoGp? Valentino (non lo è, ma fa lo stesso).

Chi ha vinto il Mondiale costruttori? La Ferrari (non lo ha vinto ma non fa niente).

Chi ha vinto il Masters? Sinner (no, ma chissà, un giorno …).

Matrioske, che contengono matrioske più piccole, sino all’ultima che sembra un birillino e così nascosta potrebbe essere la più importante, quella che mantiene e conserva il segreto per capire quello che viene negato.

I migliori saluti dalla Zattera della Medusa Senza telefonini, senza giga, senza TG con la preview, si sta benissimo. Un po’ assetati e un po’ affamati ma con le opere di misericordia, tutto passa.