Piste&Pedane / Nella notte bollente emerge (ancora) Liu Hong

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Domenica 30 Settembre 2019 (Notte)

 

liu


Alle cinesi va tutto il podio della 20 di marcia (e poteva essere poker). Antonella Palmisano fa quello che può, ma deve scivolare al tredicesimo posto, quattro posizioni davanti a Valentina Trapletti.

Carlo Santi

DOHA - Marcia trionfale per la Cina, delusione per l’Italia che sperava in Antonella Palmisano sul podio. Ma la ragazza pugliese che nelle ultime due competizioni internazionali, Mondiali di Londra ed Europei di Berlino, era stata terza, stavolta è finita in retrovia, tredicesima in 1h33’36”, mentre Valentina Trapletti ha chiuso quattro posti più in là (1h38’22”). Non certo quello che molti si attendevano dalla coppia, soprattutto dalla Palmisano che, però, aveva fatto scattare un campanello d’allarme con il ritiro in Coppa Europa in primavera ad Alytus, in Lituania.

Grande la Cina che si è presa tutto il podio – poteva centrare il poker se Jiayu Yang non fosse stata squalificata nel tratto finale – con l’immensa Liu Hong prima in 1h32’53” davanti a Shenjie Qieyang (1h33’10”) e Liujing Yang (1h33’17”). (foto iaaf.org). Prima d’ora non era mai stata realizzata una tripletta nella 20 chilometri di marcia.

Non per nulla la Liu – che è la primatista del mondo della gara (1h24’38”) ma anche della 50 (3h59’15”), aveva già vinto due volte l’oro mondiale, nel 2011 a Daegu e nel 2015 a Pechino mentre a Mosca 2013 era stata seconda, oltre al successo ai Giochi Olimpici di Rio 2016. Nel 2015 si è presa anche la soddisfazione di correre una maratona: lo ha fatto a Pechino al termine della stagione della marcia e ha chiuso i 42 chilometri in 2h51’23”. Lei, come la seconda, sono allenate da Sandro Damilano.

Quindici chilometri facendo la spola tra la strada e i rifornimenti, acqua e tanto ghiaccio in un’altra notte bollente e umidissima, qualche attacco prima che davanti rimanessero in sei, le quattro cinesi, la brasiliana Erica De Sena e la colombiana Sandra Lorena Arenas. Antonella Palmisano era più dietro. Aveva perso contatto, in difficoltà, già al quinto chilometro scivolando indietro senza poter essere nel gruppo di chi comandava.

L’attacco della brasiliana sembrava quello giusto, ma dietro le ragazze in giallo non si disperavano conoscendo la loro forza. Difatti, poco oltre, sul viso di Erica c’era sofferenza ed era costretta a retrocedere lasciando il plotone cinese andare via, plotone poi ridotto a tre per la squalifica, come detto, della Yang. Decisivo il cambio di ritmo a 1500 metri dall’arrivo da parte di Hong Liu, inefficace la risposta delle connazionali.

Antonella Palmisano ha chiuso al tredicesimo posto. L’azzurra non è mai entrata nella gara essendo non al meglio della condizione, in un anno che l’ha vista spesso sofferente. Per lei, comunque, il merito di aver avuto coraggio. Valentina Trapletti, affaticata come non mai, ha reagito al piazzamento non certo importante (17.simo posto) affermando di essere felice della sua prova.

«È devastante perché dobbiamo stare attentissimi a non sprecare un briciolo di energia. Sono felicissima, ho i brividi, ho messo il ghiaccio ovunque». La stagione non è stata facile. «Pesantissima e difficile, ma avevo bisogno di essere qui. E per me oggi è andata bene. In gara mi ripetevo “forza, sveglia”. Ora sono felice». Però, che senso ha essere felici per una posizione così?