Saro' greve / Il Fosbury? L'avevano gia' inventato i Borboni, ...

Print

Lunedì 1° Luglio 2019

 

fosbury 2 

 

Capita a volta che per capire meglio il presente, sia d’uopo indagare sul passato. Nulla di nuovo sotto il sole, si potrebbe dire, pur con i dovuti distinguo. Dettati dal buon senso.

 

Vanni Lóriga

Se il Lombardo-Veneto suona le sue trombe olimpiche, Napoli – è appena il caso di dirlo – risponde con le sue campane universitarie ed universali, cioè con quelle Universiadi che vedemmo nascere esattamente sessanta anni fa a Torino. Ringrazio Alberto Gualtieri per aver ricordato che fra pochi giorni (3-14 luglio) prenderà il via una manifestazione a cui nessuno più credeva. Sarà facile formulare giudizi ora che la creatura ideata e voluta da Primo Nebiolo taglia il traguardo della sua edizione 2019, mentre per i Giochi Invernali MI-COR-26 i problemi cominciano proprio adesso.

Si avvertono già prevedibili scricchiolii. Ci hanno subito fatto sapere che lo Stadio di San Siro/Giuseppe Meazza è destinato alla chiusura, proprio l’impianto che dovrebbe ospitare la cerimonia di apertura olimpica. La coppia infrangibile Zaia-Sala, unita a San Giovanni in un tenero abbraccio, comincia già a prendere le distanze. Tutto ciò due giorni dopo il trionfo di Losanna: e mancano solo due migliaia e mezza all'accensione del tripode. Intanto ci spiegano con quali meccanismi si sono ottenuti i voti dei Membri CIO. Essendo vecchio del mestiere e riandando indietro con la memoria, magari al 1990 di Tokyo quando Atlanta vinse sulla favoritissima Atene, so che i parametri sui quali agire sono molti e variegati. Il tutto senza toccare il grazioso fascino delle bravissime Goggia, Moioli, Fontana, Confortola.

Torniamo intanto a Napoli. Nella recente visita nella capitale del regno borbonico sono entrato in possesso, grazie ai buoni uffizi del professor Piero Crociani (uno di più quotati docenti di Storia e di Storie militari) della “ISTRUZIONE PROVVISORIA” per esercizi ed evoluzioni dell'Esercito Napolitano, edita nel lontano 1849. E cosa scopro agli articoli da 101 a 106? Che laggiù avevano già inventato il salto in alto dorsale, quello che adesso è noto come Fosbury flop è che fece irruzione sulle pedane mondiali circa 120 anni dopo.

I partenopei lo chiamavano semplicemente “salto in altezza in dietro” e prevedevano, saggiamente, l’uso di paglioni di atterraggio. Non ci credete? Leggete ciò che segue e vedrete che i napoletani ne sanno una più del diavolo. E su questo, almeno, non c'erano dubbi, ...

 

1849