Saro' greve / Siamo i primi, restiamo i migliori

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Lunedì 29 Aprile 2019


foro mussolini


Sintetica storia dell'ISEF di Roma, dei suoi allievi e soprattutto del prestigioso corpo docente. Una indicazione per chi  oggi - con una certa faciloneria non priva di supponenza - parla di Sport nella Scuola.  

Vanni Lóriga

La recente e dolorosa scomparsa di Bruno Cacchi è stata doverosamente ed ampiamente ricordata in questo sito, dedicato a coloro che hanno dato molto allo sport. Nel solco che abbiamo cominciato a tracciare per ricordare i benemeriti tecnici ci inseriamo, partendo proprio dalla memoria di Bruno e di quell’ambiente che frequentò negli anni 1952-54, cioè nell’ISEF di Roma. Intendiamo parlare dell’Istituto Superiore di Educazione Fisica e dei frequentatori, come Cacchi, del “Corso A”. il primo della sua costituzione. Vedremo che lì sono nati e si sono formati i protagonisti assoluti di un’epoca felice del nostro sport.

La prima Scuola nacque 175 anni fa  


È necessaria una premessa. In Italia non sono mancati gli Istituti preposti alla formazione di docenti preposti all’educazione del fisico e non solo, A parte la storica Scuola del Valentino (nata nel 1844 per iniziativa dei militari e poi aperta ai civili), nel 1861 vennero istituiti prima a Torino e poi in altre città d’Italia (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Napoli, Padova, Palermo e Roma) gli Istituti di Magistero.

Ma la vera antenata dell’ISEF romano va collocata nella Accademia Reale Fascista di E.F. varata nel 1927 per l’impulso di Renato Ricci ed ospitata in quel Palazzo H (che ora è sede del CONI) dopo un breve periodo iniziale trascorso presso la Scuola Centrale Militare alla Farnesina. Interruppe l’attività con la caduta del fascismo anche se a Gallarate, durante la Repubblica di Salò, si cercò di darle nuova e breve vita.

Allievi che hanno fatto la storia

Nel dopoguerra, finalmente, viene riaperta la scuola per formare i futuri docenti di Educazione Fisica. A fine settembre del 1952 si apre il Corso “A” a cui sono ammessi 50 donne e 50 uomini. Fra di essi c’è anche Bruno Cacchi. E con lui altri allievi che diventeranno veri maestri. Ne ricordiamo alcuni. Per la ginnastica segnaliamo Bruno Grandi e Riccardo Agabio. Tutti e due arriveranno alla Presidenza Federale e il primo al vertice mondiale oltre che membro del CIO. Con loro si ha il grande rilancio della ginnastica italiana: un nome per tutti, quello di Jury Chechi …

Passiamo all’atletica. Marcello Pagani fu valoroso D.T. della FIDAL. Uomo tutto di un pezzo, non è gradito a Primo Nebiolo che lo silura. Avrà l’incarico di responsabile dello sport nel più importante Partito italiano e quando Nebiolo dovrà affrontare seri problemi di natura politica si batterà per salvaguardarlo. La migliore vendetta è il perdono …

Con Pagani al vertice tecnico della FIDAL viene nominato responsabile della velocità italiana Carlo Vittori, anche lui del Corso “A”. Nasce la grande Scuola dello sprint italiano. Che è soprattutto Pietro Mennea ma non solo. Sono venticinque anni di lavoro che sta dando ancora i suoi frutti. Sempre per l’atletica in quel corso vanno ricordati Marcello Dani (nel 1952 fresco campione d’Italia sugli 800 metri), Felice Gruttadauria, Gianni Bonanno, Gigi Rosati … E studiosi che si sono affermati in campo dirigenziale, come Mosca e Salvatore Finocchiaro, il famoso “Turi” che fra l’altro ha arricchito il suo curriculum con sette laure nei più disparati campi.

Per una Scuola vera servono grandi docenti

Ottimi discenti e un invidiabile corpo docente all’ISEF di Roma. Accanto al Direttore Vincenzo Visco, cattedratico, ne ricordiamo alcuni Per didattica, tirocinio e correttiva Ciammarani, Malavenda e Giovannini; per l’atletica Bossalino, Poiani e Silvestri; Santi al basket; Obergsler al nuoto; Urbani (mitico) all’attrezzistica; Pignotti alla scherma; Saraceni (Maestro della Cappella Sistina e audace motociclista) per il canto corale; Zauli (Bruno!) storia dell’E.F,; Petrocchi cultura e storia della letteratura; Gotta legislazione; Virno anatomia; Enrico Urbani biochimica; Cottone pedagogia; La Cava medicina dello sport; Maramotti psicologia; Riccioni fisiologia; Correnti antropometria; Borgogni francese e inglese; Scotto diritto e, per chiudere, il grande Eugenio Ferrauto per la metodologia. Basta? No! Nella sezione femminile c’era anche la professoressa Pancotto che insegnava le “buone maniere”.

Aveva ragione Marcello Pagani quando, parlando del suo Corso, diceva: “Siamo i primi e siamo i migliori!”.

Nelle prossime puntate parlerò con i doverosi dettagli di un’altra grande Scuola romana: quella dello Sport.