Giornalismo / "Non comprero' piu' la Gazzetta"

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Mercoledì 6 Febbraio 2019


gazzetta-1955

30 Settembre 1955: quando la Gazzetta era dello Sport.


(gfc) "Tra i 2011 e il 2015 il gruppo ha perso un miliardo e 300 milioni di euro. Quando sono arrivato il debito era di 486 milioni. [...] Il 2018 registra una marginalità positiva per 156 milioni: non abbiamo mai toccato i dipendenti nè la qualità dei giornali, abbiamo ridotti gli sprechi". Queste le parole di Urbano Cairo, dall'agosto 2016 presidente e AD di RCS MediaGroup, editore della Gazzetta dello Sport, al Road Show tenuto a Milano due giorni fa. Cairo ha anche annunciato: "Stiamo preparando una nuova Gazzetta e un nuovo sito". Tutto nella logica del mercato e del risanamento, giustamente, ma nella storia dello sport italiano la Gazzetta ha avuto altri obiettivi e, soprattutto, molti e grandi meriti. Un ruolo, lo dico sommessamente, che sarebbe da tutelare almeno quanto il profitto.


Giorgio Lo Giudice


Oggi ho preso una decisione per me importante, anche se a prima vista superficiale. Ho deciso di non comperare più, dopo 62 anni ininterrotti, La Gazzetta dello Sport. Giornale al quale ho dato circa 50 anni della mia vita, professionale e non. Non ne posso più, non mi ci riconosco, non trovo più nulla che possa essere di interesse, notizie, risultati e che altro. Interi sport misconosciuti, entrano in cronaca solo se ci sono incidenti gravi o cronaca nera. Cairo si metterà a ridere, sono contento per lui. Se è questa la Gazzetta che vuole se la tenga. Ad oggi avevo mancato 14 volte la Gazzetta in oltre sessanta anni, di cui cinque perché ero su un letto d'ospedale dopo un intervento e non avevo proprio voglia di leggere e pensare allo sport.

 


Quattro negli ultimi sette mesi, perché non sono riuscita a trovarla. Nelle edicole ne arrivano poche copie e finiscono subito. Una volta sono arrivato in macchina a Termini per comprarla. Ora mi sono stancato e stufato e non mi va certo di arrivare a Via Campania, in redazione, per prenderla gratis, non è nel mio stile. Mi spiace per Valerio, Massimo, Stefano, Andrea ed i pochi rimasti di una redazione romana distrutta e per i pochi amici rimasti a Milano da Nicolino Cecere, ultimo rivisto in ordine di tempo a Seb. Bianchi ed altri. Spero che la Gazzetta, magari quando non ci sarò più o prima, torni a ritrovare se stessa ed i lettori; se lo merita la sua storia, non chi sta dentro a dirigerla o chi l’ha comprata per un mero fatto di guadagno e per avere la pagina giornaliera sui pianti della Var.

Sarebbe bello ricordare a qualcuno che nel Lazio, oltre a due squadre di calcio (anzi sono tre con il Frosinone, ma se ne accorgono una volta a settimana, forse) ci sono 5 squadre di basket in A, altrettante di pallavolo e sei delle prime otto società italiane di atletica per non parlare di nuoto (non c'è solo la Pellegrini, per fortuna) ed altro ancora. Forse è per questo che sono state cancellate le pagine romane sostituendole con un articolo in più sulla Roma (che generosità).

È andato tutto distrutto e dimenticato. I risultati, specie quelli dell'atletica tanto li trovo sul sito FIDAL, come mi ha detto un cronista della Gazza, ma c'è ben altro. Davvero? Cosa? Buon lavoro a tutti.


dalla pagina Facebook di GLG