Saro' greve / Calvesi, l'uomo che dominava gli ostacoli

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Venerdì 17 Agosto 2018

 

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Ad Aosta si ricorda Sandro Calvesi, il Maestro degli ostacoli. Un'occasione per presentarlo a chi non l'ha conosciuto.

di Vanni Lòriga

Per avvicinarmi con la dovuta compunzione alla edizione numero quattordici del Trofeo Sandro Calvesi (Aosta, Campo di Saint Christophe, 25 agosto, dalle 10,40 alle 18,40, gare di velocità ed ostacoli dai 40 metri in su) cerco di raccontare ai più giovani chi fosse il personaggio a cui è intitolata la manifestazione. E lo faccio ricordando aspetti meno noti della vita del Maestro e con il ricorso ad alcuni aneddoti non sempre conosciuti.

LE RADICI – Alessandro “Sandro” Calvesi nasce a Cigole in provincia di Brescia (5 novembre 1913) ma le sue radici paterne sono nel reatino, esattamente a Tofia, nei pressi di Fara Sabina. Suo padre Francesco, medico, era imbarcato su navi da crociera tedesche. Nel corso di un viaggio conobbe la signorina lombarda Emma Diletta Tavolazzi. Colpo di fulmine, matrimonio e trasferimento a Cigole come medico condotto. Nascono due figli, Giovanni ed Alessandro, destinati a seguire le orme paterne. Ma Sandro è ammalato di atletica e decide di iscriversi alla Accademia Fascista di Educazione Fisica. Da giovane ha fatto di tutto, corse su strada. in pista, sugli ostacoli, lanci, salti. Insomma, è un multi-atleta e lo sarà anche come allenatore.

LA FARNESINA – Dal 1933 frequenta il quinto corso e si classifica fra i primi. Chi avesse dubbi in proposito può verificare il tutto allo Stadio dei Marmi (campo di allenamento degli accademisti) e troverà il suo nome scolpito accanto a quello dei colleghi Agostino Castagnino, Saul Giacosi ed Antonio Sotte. Come primo incarico viene assegnato all’Accademia Navale di Livorno ed in quel periodo si tessera per la Giglio Rosso di Firenze. Per quei colori partecipa al campionato cazionale di decathlon del 1935 (Bologna, campo del Ravone,19 e 20 ottobre). Sarà una rassegna con una partecipazione record, dovuta al fatto che serve ad assegnare lo scudetto. Sono in lizza Pro Patria Milano e Giglio Rosso Firenze. Partecipano perciò tutti quelli che sono in grado di disputare le dieci prove.

I milanesi schierano fra gli altri Luigi Beccali ed i fiorentini lanciano in gara dodici atleti fra cui Maffei, Caldana, Profeti e Sandro Calvesi. Particolare curioso: il “professore” si classifica al decimo posto a quota 4887 punti precedendo proprio Beccali (4854) che corre i conclusivi 1500 metri in 4’00”2, per lunghissimi anni il miglior risultato realizzato al mondo sulla distanza in un decathlon.

IL DECATHLON – È noto che Sandro è stato il più apprezzato allenatore di ostacolisti al mondo. Tutti ricordano che ai Giochi del 1964 i cinque atleti da lui allenati giunsero in finale, con Morale terzo, Ottoz quarto oltre a Mazza, Cornacchia e Frinolli. Momento altissimo di una carriera che è anche legata ai nomi di Filiput, di Fanny Blankers Koen, di Drut, di Pascoe e non solo.

Considerato che abbiamo accennato al decathlon dobbiamo ricordare che ai Giochi Olimpici di Roma 1960 il migliore fra gli atleti allenati da Calvesi fu Franco Sar, sesto nella gara che fu definita la più bella e “multipla” della storia.

Franco Sar, allora operaio tornitore alla Monteponi Miniere, era stato convinto a dedicarsi a tempo pieno al decathlon proprio da Calvesi che lo avvicina durante i campionati italiani del 1957. Tabella alla mano gli garantisce che è in grado di raggiungere il minimo per la partecipazione ai Giochi. Si tratta di 6750 punti, ben distanti dal suo 4641.

L’anno dopo alla Farnesina il sardo-friulano migliora sette primati personali ma siamo ancora sotto i 6000 punti. Ma i due, Sandro e Franco, non desistono. Il 1959 è l’anno della vigilia e per raggiungere il traguardo romano è necessario migliorare per cinque volte il primato nazionale. Ecco la progressione:

Firenze, 18/19 aprile – 6110 p.
Pescara, 23/24 maggio – 6286 p.
Duisburg, 18/19 giugno – 6395 p.
Bari, 3/4 ottobre – 6733 p.
Formia, 7/8 novembre – 7018 p.

Ho il privilegio di assistere a quella gara. Siamo esaltati da un miracolo della volontà operato dallo “schiavone” Franco Sar, ma propiziato da tutta la famiglia Calvesi e dintorni. Sono tutti lì. Accanto a Sandro c’è la signora Gabre Gabric, ci sono Mariella e Lyana. Un tifo familiare. Li vedrò ora ad Aosta e ci sarà anche Eddy Ottoz da sempre frequentatore di un inimitabile sodalizio di gente bravissima a superare gli ostacoli.

Chiudo ripetendo che Sar nel decathlon olimpico di Roma si classificò sesto dopo essere risalito a metà della seconda giornata, tallonando da vicino tre fenomeni come Rafer Johnson, Chuan-Kwang Yang e Vasilyi Dmitriyevich Kuznetsov.

Senza dimenticare che il discepolo di Alessandro Calvesi è stato l’unico a vestire la maglia azzurra della Nazionale in quattro diverse specialità: decathlon, 110 ostacoli, asta (con record italiano) e lancio del disco. Un dettaglio, quest’ultimo, che non tutti ricordano, …Insomma, Calvesi, come allenatore se la cavava proprio in ogni campo.