Saro' greve / Merita veramente l'etichetta di "Provincia Granda"

Print

Lunedì 4 Giugno 2018

dardanello-premio 2


Tra giornalismo e sport, alla scoperta di una delle tante realtà virtuose e poco note che fanno onore al nostro Paese. 


di Vanni Lòriga

Debbo confessare che negli ultimi resoconti non mi sono recato personalmente sui luoghi degli eventi che ho commentato. Per il Golden Gala (svariati sono i motivi) ho preferito all’Olimpico la casalinga diretta televisiva. Quello di Roma è l’unico Stadio al mondo non raggiungibile con la rete metropolitana o tranviaria; dai suoi spalti si vedono male sia il calcio che l’atletica (saggia osservazione di cui sono debitore a Fabio Monti); il commento delle gare è assordante, accompagnato da strazianti musiche a tutto volume. Mi sono sempre domandato perché in uno sport, che si basa sull’assoluto rispetto delle Regole, non ci si ricordi dell’articolo 128 che parlando dell’Annunciatore (in inglese Announcer e non speaker) precisa come egli debba “comunicare al pubblico i nomi ed i numeri dei concorrenti, ecc.”

Di tutto si parla, compresi i tempi intermedi, eccetto che di commenti alla gara che si deve svolgere in “bona fide”, cioè senza aiuti e stimoli esterni. È vero, come ammoniva il mio primo comandante militare, che il “regolamento è fatto per quelli che non si sanno regolare”, ma occorre ricordare che quando non sai come regolarti devi attenerti alle regole. Sarebbe bene ricordarlo sempre. E chiudo la parentesi sulla invadenza ossessiva del suono, ricordando che alla TV posso sempre escludere l’audio, operazione che purtroppo non posso effettuare allo Stadio Olimpico, …

Per quanto riguarda i campionati giovanili di Agropoli mi sono invece affidato allo “streaming” emesso dalla Federazione. E così nella mattinata di domenica 3 giugno ho potuto gustare la seconda vittoria di Lorenzo Patta, allenato ad Oristano da Francesco Garau. Il giovine velocista arborense si è migliorato di oltre mezzo secondo rispetto allo scorso anno correndo in 21”11 e con gli ultimi dieci appoggi in decisiva rimonta. Ha corso nell’arco di 40 ore cinque volte, sempre primo. Smetto di parlare della velocità sarda anche perché il futuro gioca a nostro favore.

Tuttosport, una storia di grandi Direttori

Non potevo invece mancare alla quindicesima edizione del Premio Piero Dardanello, una occasione per ricordare ed onorare grandi giornalisti, per invogliare brillanti promesse e per scoprire positive realtà. Piero Dardanello è stato Direttore del quotidiano torinese Tuttosport dal 1982 al 1993. Fra i suoi predecessori vanno segnalati il fondatore (1945) Renato Casalbore, deceduto nella tragedia del grande Torino che ebbe come successori il mitico Carlin (Carlo Bergoglio), Antonio Ghirelli, Bruno Roghi, Ilio Bianchi, Giglio Panza, GianPaolo Ormezzano e Pier Cesare Baretti. Storici giornalisti che, da direttori, hanno fatto grande la testata al cui vertice ora si trova Xavier Jacobelli. Ogni anno in ricordo di Dardanello vengono consegnati premi giornalistici.

La cerimonia del 28 maggio scorso si è svolta, come sempre, nel Circolo Sociale di Lettura di Mondovì. Una istituzione che risale ufficialmente al 1844, quando questa storica città della “Provincia Granda” faceva parte del Regno di Sardegna (che volete, la lingua batte dove il dente duole, …).

I primi due premi sono stati assegnati a personaggi che mi sono cari. Non potevo mancare mentre veniva ricordato, per primo, Giuseppe Pistilli. Colui che fu, come ho già ricordato su questo sito olimpico, prima mio dipendente nell’Esercito e successivamente mio vice-direttore al Corriere dello Sport, è stato ricordato con un intervento “profondo, divertito e affettuoso” (come ha scritto Alessandro Baretti, figlio di quel Pier Cesare che abbiamo appena citato) da Roberto Beccantini, presidente onorario della Giuria. La targa alla memoria è stata consegnato alla signora Sandra Camia Pistilli.

Il premio alla carriera è stato invece assegnato a Fabio Monti la cui carriera è stata tratteggiata da Padoan. Va ricordato che Fabio mosse i primi passi da professionista proprio al Corriere dello Sport, prima di passare alla Gazzetta ed al Corriere della Sera. Non senza rimpianti nostri e, penso, anche suoi.

È chiaro che a queste due premiazioni non potevo mancare. Ed ho fatto bene perché ho avuto modo nell’occasione di scoprire una delle tante e talora sconosciute realtà virtuose del nostro Paese che viene sempre sbattuto in prima pagina per gli eventi negativi e mai per quelli positivi.

L’Associazione Dardanello (vedi analogo sito), affiancata da piccoli e grandi sponsor locali e nazionali, sostenuta dalle autorità ad ogni livello della Granda Provincia (quella di Cuneo) promuove molteplici attività culturali dedicate ai giovani. Fra cui quella della pratica giornalistica, che dà alle stampe anche un suo organo dal titolo eloquente: “Giornalisti domani”. E ci sono anche Premi Dardanello Giovani che sono stati assegnati ai ragazzi sino ai 16 anni ed ai giovani under 20. Ma anche il Premio vero e proprio va a giornalisti professionisti under 40: questa volta è stato consegnato a Francesco Saverio Intorcia (Nazionale - Repubblica) e a Nicola Gallo (Regionale – Videogruppo).

Chiusura con inevitabile ed esaltante ammirazione per il “Premio Gasco” assegnato a Giusy Versace. Sempre più allegra, assetata di vita, spiritosa ha concluso garantendo che non ha ancora nessuna intenzione di “attaccare le gambe” al chiodo, … Le sue certezze sono la nostra speranza. Con un grazie finale alla Provincia Granda (fra gli ospiti d’onore anche il suo campionissimo Franco Arese) che ce le ha fatte riscoprire.