Piste&Pedane / Una bella festa, ma perche' non ne facciamo due?

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Martedì 13 Marzo 2018

cross-gubbio 2

Numeri record per i campionati tricolori di Gubbio: 2500 atleti per 18 titoli, tra individuali e societari.

di Daniele Perboni

Festa del cross doveva essere e festa è stata. In tutti i sensi: ambientazione (location si direbbe oggi), numeri, fango. Cominciamo dal luogo: Gubbio (Eugubium in latino). Indubbiamente uno dei migliori scorci che si potrebbe chiedere. Città medioevale, con prime forme di insediamento nel territorio da collocarsi già nel paleolitico, come sfondo al campo di gare presenta il famoso Teatro romano, risalente a primo Secolo a.C. Cosa chiedere di meglio? Questa edizione era la terza ospitata in loco e pare che il prossimo anno venga “trasferita” altrove. Già si son fatti avanti Campo Bisanzio (Toscana) e Venaria Reale alle porte di Torino. Anche se voci di corridoio lasciano trapelare che Gubbio abbia ancora “voglia” di mettersi in luce. Sempre per la festa finale del cross azzurro. Staremo a vedere.

Numeri. Tanti, tantissimi, compresi i giovani cadetti raggruppati in rappresentative regionali, dove il Piemonte ha letteralmente sbancato sia individualmente che nella classifica a squadre. Numerose le presenze anche nelle altre categorie, dagli allievi (successi di Elisa Ducoli e Francesco Guerra) agli juniores (titoli a Nadia Battocletti e Pietro Arese, altro piemontese). E proprio da questa categoria spunta la sorpresa (la seconda in ordine cronologico).

Tutti attendevano il piccolo fenomeno Luca Alfieri, dominatore assoluto dell’inverno, qui “solo” terzo. Complice una caduta all’avvio che lo ha costretto ad una forsennata rincorsa per rientrare nel gruppo. Quando Arese e Giovanni Gatto (poi secondo) hanno lanciato lo sprint finale le energie di Alfieri erano ormai al lumicino. Pazienza. Avrà altre occasioni per rifarsi.

La maglia tricolore assoluta è andata a Joannes Chiappinelli, toscano di origini etiopi, campione europeo U-23 nelle siepi, che si è portato a casa anche il titolo della categoria 23. E qui ecco la prima sorpresa di giornata. Fra i partenti anche la “star” Yeman Crippa. Primo giro con il gruppo poi piano piano si fila, fino al ritiro poco prima di metà gara. «Le gambe non giravano», le sue parole. Tra le donne, successo di Martina Merlo, 25enne torinese dell'Aeronautica, seguita da Gianni Crepaldi.

Si accennava alle presenze. Stando ai dati ufficiali abbiamo assistito a una edizione record, con quasi 2500 atleti in gara tra sabato e domenica. Inoltre sono stati assegnati 10 titoli individuali e 8 di società. (foto Colombo/Fidal).

Che dire di più? Una grande festa. Ma lasciateci esternare un unico rammarico. OK voler risparmiare e far risparmiare le società, ma quanto rimpiangiamo due manifestazioni distinte fra campionati individuali e societari. Non sarebbe proprio possibile tornare al passato?