Saro' greve / Nacque in bicicletta la teoria della Relativita'

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Lunedì 12 Marzo 2018

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La bicicletta come laboratorio: la vita a due ruote del maggior scienzato del nostro tempo, sulle strade tra Pavia e Genova.

di Vanni Lòriga

Il 14 marzo del 1879, cioè 139 anni fa, nasceva ad Ulma (Germania, nel Baden Wurttmberg, non lontano dal Danubio) Albert Einstein. Fu fisico, matematico, scienziato, Genio e tutti sanno che il suo nome è legato soprattutto alle Teorie della Relatività ristretta e generale. Fu anche insignito del Premio Nobel per i suoi studi giovanili sull’effetto fotoelettrico. Notizie notissime ai più, anche se pochi sarebbero in grado di spiegare cosa sia questa Relatività e raccontare come il grande Albert l’abbia concepita. Cercherò di fornire qualche pur approssimativa informazione. premettendo comunque che il tutto nacque dalla passione che il più rivoluzionario scienziato della storia nutriva per la bicicletta e per il movimento.

Fu lui stesso a rivelare che le prime intuizioni sul nuovo universo a struttura quadrimensionale, il famoso spaziotempo, gli erano balenate mentre pedalava in lungo ed in largo nel Pavese. Si era trasferito in Lombardia al seguito della famiglia che era impegnata nella elettrificazione di Milano e dintorni ed intanto preparava l’esame di ammissione all’Università di Zurigo. E sua è la più conosciuta definizione della vita umana: “E come la bicicletta, se vuoi stare in equilibrio devi muoverti sempre”.

Il marciatore dai piedi piatti

Che si può associare alla definizione che il Fenomeno si attribuiva: “Non ho particolare talento, sono solo appassionatamente curioso”. In parole povere, testa bassa e pedalare sempre. E lui da Pavia quasi ogni giorno “biciclettava” sino a Casteggio, per trovare una simpatica morosa che si chiamava Celestina Marangoni.

Nonostante fosse stato riformato alla visita medica militare per “paramorfismo riducente dell’arco plantare” (in parole povere per piedi piatti), era un formidabile marciatore tanto che una volta fece una passeggiata di circa 130 chilometri per raggiungere Genova da Pavia. Dove, sia detto per inciso, abitava in Palazzo Corbazzani, lo stesso che tempo prima aveva ospitato Ugo Foscolo il quale, da parte sua, esaltava i furori agonistici che “spingevano a eccelse cose gli animi”.

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Il nostro Albert, come praticante di attività soprattutto aerobiche, si servì molto della bicicletta nei suoi lunghi soggiorni in California; nei Campus di Caltech e di Pasadena fu anche ospite di Edward Powell Hubble, lo scienziato del Big bang per intendersi, che praticava il salto con l’asta e che giocava a basket a Chicago.

Anche con lui, e con i colleghi di Princeton, grandi pedalate. Ed è arrivato il momento di ricordare cosa sia la bicicletta.

Meglio il volvente del radente

Si tratta di una macchina che trasforma l’energia muscolare in energia cinetica. Fornisce un rendimento maggiore della corsa perché, a livello logico-matematico, si tratta di una leva (il pedale ne è il braccio) che inoltre fruisce dell’attrito volvente delle ruote, con una dissipazione di energia minore di quella richiesta dall’attrito radente della corsa. Lo verifichiamo anche quando schiacciamo il pedale del il freno della macchina: l’attrito passa da volvente a radente ed alla fine ci si ferma,

Ci si potrebbe chiedere perché non siamo nati con le rotelle ai piedi: forse perché al tempo dei primi esseri umani non esistevamo ancora le strade asfaltate … anzi, le strade non c’erano proprio.

Visto che ci stiamo inoltrando nello sdrucciolevole sentiero del facile umorismo, mi torna automatico ricorrere alla definizione che della Relatività dette un grande uomo di spirito.

La differenza tra pulce e leone

Eempio di Relatività ristretta: “È più pericolosa una pulce nel mio letto, che un leone nel deserto del Sahara”.

Esempio di Relatività generale: “È più pericoloso un leone nel mio letto, che una pulce nel deserto del Sahara”.

Chiedo venia al grande Albert Einstein ed ai lettori del nostro sito. Ma visto che ho trattato soprattutto di bicicletta, anticipo che il prossimo Sarò Greve verrà dedicato alle piste ciclabili della Città di Roma Eterna.