I sentieri di Cimbricus / "Come e' finita la mia televicenda olimpica"

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Venerdi 9 Febbraio 2018

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di Giorgio Cimbrico

“Quali sono i suoi prossimi programmi, Maestro?”. “Morire, si capisce”, rispose Richard Strauss ai cronisti che lo attendevano al londinese Savoy, scatenando l’ilarità per parole che vennero codificate come brillante esempio di humor bavarese. Strauss che, ultraottantenne, stava per scrivere il suo dolente capolavoro, i Quattro Ultimi Lieder, aveva solo dato prova di un’inevitabile coscienza. In scala infinitamente minore, e con un’etichetta assai meno impegnativa, nell’ordine del “andate tutti in mona o a morì ammazzati”, posso raccontare la mia televicenda olimpica.

A mezzogiorno accendo, schiaccio sul canale 210, Eurosport 1: Australian Open in registrata. Allora schiaccio 211, Eurosport 2: automobilismo non so di quale cilindrata o classe. Ma non erano i conclamati padroni delle Olimpiadi? Non ci avevano inondato di spot e di speciali, alcuni dei quali curiosi e gradevoli? Non erano la casa (home) delle Olimpiadi?

Mi chiama mio figlio che sta facendo jogging per le strade di una gelida Dublino. Facciamo due chiacchiere ovali e poi gli dico che le Olimpiadi non si vedono.

“Ma come, non lo sai? È saltato l’accordo Sky-Eurosport”.

E allora?

“Puoi guardare su Player”.

“Non ho le tavolette, ho solo le riproduzioni, su libro, di quelle di Hammurabi che ho visto più volte al British Museum”-

“Che rompipalle. Puoi guardare su Mediaset Premium”.

“Mai guardato Mediaset per motivi politici: sono ancora di quella razza, la società dei poeti estinti”.

“Puoi guardare su Rai2 che qualcosa ha comprato”.

Ma io la televisione ce l’ho sintonizzata su Sky e schiacciare qualche bottone, oltre ad alzare le pulsazioni (cosa succederà?), mi rende simile a certi personaggi del dottor Stranamore, quelli che potevano schiacciare il tasto dell’ordigno fine di mondo, come lo chiamava il massiccio e minaccioso ambasciatore sovietico. Un paio di volte, spazzando via la cenere, mi è capitato di premere e per ritrovare il mio mondo consueto, io, inguaribile materialista, incallito ateo, ho pregato la Madonnina, ho accennato un incipit di rosario.

Bene, poco male: ho un sacco da cose da fare, non guarderò le Olimpiadi coreane e rimpiangerò il tempo in cui un paio di rassicuranti canali non esposti alle furie del mercato, al capitalismo sempre più selvaggio, agli spacchettamenti, ai secondi e terzi diritti, trasmetteva quel che doveva esser trasmesso. Alfredo Pigna, nato come me sotto il segno dei Gemelli, potrà capirmi.