Saro' greve / L'esempio virtuoso di Athletic Elite. Parliamone.

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Lunedì 6 Febbraio 2017

athletic 2

di VANNI LORIGA

Questa volta non potrò “essere greve”, ma mi corre addirittura l’obbligo di essere “bravo”. E spiego i motivi della mia provvisoria conversione, Negli ultimi tempi, cioè in occasione dei primi appuntamenti della stagione indoor, si sono lette buone notizie relative alla nostra velocità, A titolo personale mi ha fatto estremo piacere apprendere che Giovanni Cellario ha coperto la distanza dei 60 metri in 6”60, risultato peraltro ottenuto anche da Massimiliano Ferraro. Ho citato per primo Giovanni perché conosco bene il suo allenatore che è anche suo padre. Parlo di Gianpaolo, che fu mio soldato alla Compagnia Atleti alla Cecchignola, anche lui velocista da 10”4 ed azzurro nel 1965, nel periodo della naja quando ci allenavamo con Enzo Rossi (ed il quegli anni volava soprattutto un certo Sergio Ottolina …)

La famosa indoor di Magglingen

Siccome vado a simpatie (e chi non le ha?) sono andato a rileggermi i risultati della famosa indoor di Magglingen che registrò il successo ed il record junior di Filippo Tortu. E chi trovo al quarto posto con il tempo di 6”74, a spalla di Cerutti? Tal Luca Lai, tesserato per la Cento Torri Pavia. Il nome mi induce a origini ben definite nella Isola natale. Infatti Luca è venuto alla luce ad Oristano, esattamente il 24 giugno 1992, cioè qualche mese dopo il mio collocamento in pensione (ovviamente di vecchiaia …)

Perciò non posso annoverarlo fra i miei antichi lettori, ma spero che tale diventi in futuro. Lo contatto e vengo a sapere che si trova a Pavia per gli studi universitari in infermieristica, ma naturalmente ha iniziato la pratica agonistica nell’Atletica Oristano del famoso professor Francesco Garau. Con lui si allena, sulle sue tabelle di lavoro, e con lui ha trascorso le vacanze di fine anno rifinendo la preparazione in terra di Arborea.

In lui mi riconosco per vari motivi. Il primo è che anch’ io iniziai a praticare atletica ufficiale ad Oristano, anno 1944, tesserato per la SSS (Società Sportiva Studentesca). Il secondo è legato alla circostanza che la tesi di laurea che discuterà in aprile è dedicata alla geriatria, esattamente all’”Anziano fragile”. Ogni ulteriore parola di commento sarebbe superflua …

Luca mi racconta che nella finale di Magglingen aveva vicino Filippo Tortu che conosceva solo di nome. Ne ha ammirato la calma sui blocchi e soprattutto l’accelerazione finale: “Quando lui ha messo la quinta, non c’è stato più niente da fare …” E’ contento della sua gara ma si rammarica soltanto per il fatto che il tempo di 6”78 sarebbe record sardo, ma tale non può essere perché lui corre per una Società lombarda.

Tornando alla numerosa presenza di atleti italiani nella gara svizzera mi spiega che tutto è merito della “Athletic Elite”. “Affidandomi a loro - mi spiega - io, come tanti altri, ho avuto la possibilità di partecipare ad una importante trasferta, a prezzi veramente scontati e con una completa assistenza”.

Per avere maggiori notizie su questa iniziativa mi rivolgo ad uno dei suoi promotori, esattamente Roberto Severi, che mi spiega tutto.

Come nasce Athletic Elite

“Le radici di Athletic Elite – mi racconta - risiedono a Milano. Quattro amici che si allenavano su campi diversi, in aree lontane della città metropolitana, decidono di organizzare appuntamenti per ritrovarsi anche fuori dalla pista. Dalle prime partite di calcetto fra gruppi di allenamento antagonisti si passa alle feste per atleti, affittando locali per le serate … In breve nasce l’idea di dare vita ad un’associazione in cui tutti coloro che praticano questo sport, e ne condividono la passione, possano ritrovarsi e tutto questo indipendentemente dalla società di appartenenza”.

 “Nel gennaio 2013 costituiamo formalmente l’Associazione Culturale di Servizi per Atleti e promozione dell’Atletica Leggera. Quattro sono i soci fondatori: Roberto Severi, Alessio Conti, Gabriele Buttafuoco e Fabio Frassini”.

“Partendo dalle esperienze di Roberto e Gabriele, entrambi maglie azzurre giovanili, poi rimasti “civili” e un po’ dimenticati dal sistema federale, decidiamo di creare una struttura ideale e indipendente dalla Federazione, un network che permetta agli atleti di valorizzarsi in autonomia, per mezzo di Athletic Elite, sapendo dove andare a raggiungere servizi efficienti e a prezzi convenzionati.“

“Decidiamo soprattutto, sin dalla denominazione, di porre in risalto la performance e il livello massimo: “Elite”; ma è solo un gioco di parole, in quanto per noi Elite è chi vive l’atletica da professionista, al massimo, senza guardare quanti punti tabellari porta. Il nostro invito costante è ad investire su se stessi, a crederci. Il nostro claim “Be Athlete, Be Elite”.

 “Agendo come una community, riusciamo a far valere il numero di atleti rispetto al risultato individuale, e creiamo un network di professionisti fidelizzati all’associazione, che praticano per i “nostri” atleti tariffe di favore: nutrizionista, fisioterapisti, osteopati, psicologi sportivi, convenzioniamo anche un negozio, … e poi puntiamo alle gare“.

Cosa puoi fare tu per l’Atletica?

“L’atleta deve essere non solo accompagnato durante la sua preparazione dalle figure professionali, ma deve anche andare a gareggiare alle manifestazioni che permettono di ottenere il massimo. Studiamo i meeting italiani e stranieri cercando condizioni favorevoli di pista, altimetria e vento. Organizziamo trasferte per queste gare ottenendo sconti su trasporti, alloggi e iscrizioni. Ci occupiamo noi di logistica e organizzazione tecnica e riusciamo così sempre a far vivere esperienze di alto livello anche ad atleti che difficilmente potrebbero farlo.”

“Quest’anno la trasferta a Magglingen ha raggiunto la sua quarta edizione. I numeri sono stati impressionanti: alla prima AExpedition (le abbiamo chiamate così) nel 2011 eravamo 4; quest’anno siamo stati 152.” 

“Ci siamo anche impegnati nell’organizzare eventi, sia su strada che in pista (abbiamo un nostro meeting che quest’anno arriverà alla quarta edizione).”

“In questi quattro anni Athletic Elite è cresciuta molto. Sul territorio di Milano abbiamo collaborato anche con aziende importanti, che riconoscono in noi la capacità organizzativa e le competenze tecniche per portare l’atletica in strada, e acquisire così visibilità. Questo ci ha permesso di aprire Training House, la nostra nuova sede, piccola struttura per allenamenti, dove riusciamo a riportare il nostro concetto di “preparazione su misura per l’atleta” con metodiche di allenamento molto curate. All’interno di Training House c’è, oltre agli strumenti per allenarsi, una stanza che condividiamo con i professionisti convenzionati, in modo che gli atleti possano essere seguiti direttamente in loco, e le attrezzature per svariati test fisici, perché cerchiamo di essere anche tecnologicamente all’avanguardia”.

“Collaboriamo attivamente con CUS Milano, FIDAL Milano e FIDAL Lombardia, e nel 2014 abbiamo ricevuto una menzione al merito da parte della EAA in quanto “progetto innovativo”. Siamo orgogliosi di quanto siamo riuscita a fare”

Mi pare che questi giovani abbiano meravigliosamente aderito al monito kennediano: “Non chiederti cosa possa fare l’atletica per te; chiediti cosa puoi fare tu per l’Atletica”.

Ritengo che la FIDAL nazionale apprezzi molto questa iniziativa. Però al momento non ne ho mai sentito parlare,

Lo faccio io e capirete perché questa volta non me lo sono sentita di essere greve.

Per chi desideri maggiori informazioni questi i siti di riferimento:

www.athleticelite.it
www.traininghouse.it