Rio 2016 / Mattarella affida il tricolore a Pellegrini e Caironi

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Giovedì 23 Giugno 2016

mattarella

La prima volta era capitata il 27 luglio 2000 quando l'allora presidente Carlo Azeglio Ciampi aveva consegnato il tricolore a Carlton Mayer - riminese nato a Londra da madre italiana e padre giamaicano -, emblema di un'Italia che stava cambiando nelle sue tradizioni culturali e nei suoi colori. Da allora la cerimonia si è sempre ripetuta, con un'ufficalità temperata dalla gioiosità dell'evento. E' toccato così ieri a Sergio Mattarella ricevere al Quirinale la pattuglia degli azzurri che prenderanno parte ai Giochi di Rio. Giunti sul piazzale più importante d'Italia a bordo di due pullman scoperti, come quelli dei turisti, fasciati di una tuta disegnata da Armani per EA7 (lo stesso marchio che pochi giorni fa ha vinto il titolo italiano di basket), tra atleti olimpici e paralimpici erano in 101. Numero non si sa quanto voluto, che ricorda un celebre cartoon, ma anche il numero dei "ragazzi di Mussolini" che varcarono in nave l'Atlantico diretti a Los Angeles per i Giochi del 1932.
     
Una bella festa colorata e allegra - com'è nello stile del CONI di questi anni - il cui clou è stata la consegna della bandiera nazionale alle due "alfiere", se così si può dire: la nuotatrice Federica Pellegrini e la velocista paralimpica Martina Caironi. Non potevano certo mancare i discorsi, improntati al buonismo e intinti nella retorica, come d'uso. Ma per una volta, per questa volta, si può accettare e compiacersi. Travolto un po' dai sentimenti, lo stesso presidente si è lasciato andare: "Le Olimpiadi trasmettono un messaggio universale di speranza, pace e amicizia tra i popoli". E ancora: "Sarebbe bello e auspicabile che durante i Giochi cessino tutti i conflitti". Parole certamente condivisibili, ma che cadono in uno dei periodi più drammatici per l'umanità, tra profonde crisi economiche, migrazioni bibliche, terrorismo internazionale. E tanta incertezza.

Com'era atteso, il presidente Mattarella - dopo aver richiamato la squadra all'unità e alla concordia, e soprattutto a un "comportamento che sarà l'immagine del nostro Paese" - ha tenuto a ricordare la sua adesione al progetto Roma 2024. Un progetto che ora entra nella sua face decisiva dopo che la stragrande maggioranza dei romani (il 67,2%) si è espressa a favore di Virginia Raggi e del movimento Cinque Stelle (dalla sua 29 consiglieri sui 48 previsti nell'aula Giulio Cesare).

Per una coincidenza non voluta, nelle stesse ore il nuovo sindaco della Capitale (prima donna a salire in Campidoglio), indossava per la prima volta la fascia tricolore, un'ora dopo la sua proclamazione. L'occasione era la partecipazione, aula magna della Pontificia Università Lateranense, ad un convegno per la "celebrazione giubilare per le donne e per gli uomini impegnati nelle istituzioni pubbliche". Le cronache riferiscono che, ignorata dalle istituzioni e dai numerosi rappresentanti del Governo (al Quirinale era presente solo il sottosegretario Luca Lotti), il sindaco Raggi va a sedersi in seconda fila. E ci vuole del tempo prima che qualcuno si accorga della gaffe.

Speriamo che il mondo sportivo, sempre così attento alla qualità delle persone, le rivolga una attenzione maggiore, almeno in nome di Roma 2024 (i cui atti dovranno portare la sua firma). Ed ora, a Dio piacendo, pensiamo a Rio. L'esito delle gare sotto il Pan di Zucchero possono diventare un biglietto da visita ben più pesante e decisivo di molti annunci.