Piste&Pedane / Tutto rimandato all'anno olimpico "dispari"

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Mercoledì 30 Dicembre 2020

 

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Chiudiamo l’anno peggiore della nostra vita in attesa del vaccino. Intanto la stagione atletica italiana ha emesso i suoi verdetti incoronando Luminosa Bogliolo e Yeman Crippa.

Daniele Perboni

 

Ne usciremo migliori. Era questo il mantra che albergava in ogni dove nella prima fase dell’epidemia, proprio quando il “maledetto” aveva colpito duro con centinaia di morti giornalieri e migliaia di contagiati. Si cantava dai balconi, si esponevano lenzuola con frasi di incoraggiamento, s’inneggiava agli eroi degli ospedali. Una beata fava! Non ne siamo usciti affatto. Anzi, siamo precipitati in un secondo, orribile, periodo mentre all’orizzonte se ne annuncia un terzo. Ora non si canta più. Si impreca. Non si glorifica più nessuno. Si insulta, si minaccia di morte.

In poche parole gli abitanti della penisola, gli italiani brava gente, hanno mostrato il lato peggiore, incattivito, inferocito, inacidito. Incarognito. E i decessi hanno superato la soglia dei settantamila. In meno di un anno. Molti di più di quanto siano stati i caduti statunitensi nella Guerra del Vietnam (a seconda delle fonti si va dai 60 ai 65.000). Un conflitto durato oltre undici anni. 70.000 dicevamo, e nel nostro caso nessuno ci ha sparato contro.

È in arrivo il vaccino, ma anche quello suscita dubbi, perplessità, inquietudini e timori in buona parte della popolazione. Che cosa ci sarà dentro? Sicuramente non gli identici ingredienti di cui son fatti i würstel industriali o tutto il cibo spazzatura che si vende, si compra, si ingurgita da decenni senza farsi alcuna domanda. Già, ma il vaccino è prodotto dalle multinazionali. Meglio, molto meglio la classica tisana della nonna o dell’erboristeria di fiducia. Tutto passa, anche la “spagnola”, la difterite, la poliomielite. In culo centinaia di anni di ricerche. Albert Bruce Sabin che cacchio ci hai fatto inoculare? Non potevi farti gli affacci tuoi? Amen.

Fine dello sfogo. Proviamo a parlare di atletica, anche se ormai se ne pratica poca ed anche nel resto dell’anno anche va a terminare non siamo stati tanto bene. Nonostante ciò, diversi protagonisti sono stati all’altezza delle aspettative, pur in un contesto che non ha precedenti e con difficoltà logistiche e di allenamento più che notevoli. Yeman Crippa e Luminosa Bogliolo sono stati votati “Atleti dell’anno 2020”. A decretare i vincitori è stato il mix dei voti espressi dalla giuria di qualità (giornalisti, consiglieri federali, tecnici) e dei voti espressi da tutti gli appassionati sulle pagine social della FIDAL (Facebook e Instagram). Larissa Iapichino (lungo) e Carmelo Musci (peso) hanno primeggiato nella categoria Under 20.

Il 22 dicembre è uscito anche il Ranking di World Athletics. Classifica non proprio veritiera in quanto non sono state prese in considerazione le prestazioni ottenute dal 6 aprile al 30 novembre. In ogni caso a livello mondiale non stiamo proprio in buona salute. Il primo tricolore che si nota è riferito al 130esimo posto di Eleonora Giorgi, in virtù del successo ottenuto in Coppa Europa ad Alytus (19/5/19) e del bronzo mondiale di Doha. La speciale classifica è guidata dall’orange Sifan Hassan davanti alla britannica Asher-Smith e alla russa Mariya Lasitskene. Fra gli uomini, nel ranking guidato da Duplantis (Swe) davanti a Lyles (Usa) e Warholm (Nor), il migliore azzurro risponde al nome di Filippo Tortu (198º).

Si sta decisamente meglio prendendo in considerazione solo l’Europa. Davanti a tutti troviamo, ancora una volta, Duplantis, seguito da Warholm e Lisek, con Pippo 55º, Claudio Stecchi 63º e Yeman Crippa “solo” 77º. Donne. Naturalmente podio identico a quello mondiale, con la Giorgi salita alla 32ª piazza.

Andando più in profondità e analizzando le singole specialità (sempre a livello continentale) sul gradino più alto del podio troviamo Yeman Crippa (10.000) e Eleonora Giorgi (50 km di marcia) con Tortu (100) e Davide Re (400) secondi, mentre la terza posizione è occupata dal marciatore Massimo Stano (20 km) e dalla maratoneta Sara Dossena. In ordine sparso troviamo ancora Crippa (quinto nei 5.000), Desalu, sempre quinto nei 200, sesti Randazzo (lungo), Fabbri (peso), Giovanna Epis (maratona) e Faniel (10km strada e mezza maratona).

Elezioni federali – 31 gennaio data fatidica: Giomi lascerà libera la poltronissima che sarà occupata da uno dei tre contendenti rimasti. Sondaggi casalinghi (attendibilissimi …) e umori vari raccolti qua e la danno quasi per certo il successo di Vincenzo Parrinello, per otto anni fedele delfino del professore grossetano. Sarà vero? Certo è che con tre candidati si assisterà, per forza di cose, ad una frammentazione dei voti. Regolamento vuole che al primo turno passa il candidato che raggiungerà la maggioranza assoluta. In caso contrario si va al ballottaggio fra i primi due.

Logica vorrebbe che in questo caso si possano imbastire alleanze dell’ultima ora. I toreador in questione han fatto sapere che non se ne parla. Logica del Tafazzi. Perché mai si dovrebbe rifiutare una simile opportunità? Lo sport insegna che per vincere occorre anche conoscere a fondo il regolamento e saperlo sfruttare in ogni sua singola sfumatura, senza per questo dover barare. Roma val bene una messa …